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IL PRESBITERIO. Lo apre un arco trionfale, in calda pietra dei Colli Berici, ogivale, dentellato, di ampio respiro. Il vecchio pavimento a spina di pesce, in parte deteriorato, fu sostituito nel 1976 con il marmo rosa di Assisi. Ai lati si vedono due coretti, aperti sul presbiterio da archi gotici; sopra questi, si ergono due tribune con balaustre e le canne dell'organo elettrico, diviso in due corpi, costruito dalla ditta Beniamino Zanin di Camino al Tagliamento, inaugurato nel 1932, ricco di venti registri reali. Il soffitto in legno, a cassettoni, è opera dei falegnami leoniceni, Pertile e Maran, decorato da Adolfo Mattielli. Manca quell'altare maggiore che, ai nostri giorni, si trova nella parrocchiale di Almisano, ove fu trasferito, nel 1882, e costituiva l'opera più pregiata della chiesa. In sostituzione di questo altare si fecero vari tentativi, ma nessuno soddisfece. anche l'ultimo altare, imponente, con il ciborio, eretto nella primavera del 1939 su disegno dell'architetto Banterle, fu demolito nel marzo del 1976, perché giudicato in disarmonia con lo stile della chiesa. Oggi compare una mensa lignea, massiccia e semplice, sul modello delle mense francescane dei secoli scorsi, intonata con la sede e il coro. Un secondo arco trionfale delimita il presbiterio e introduce in coro. A differenza del primo, si presenta in cotto, scrostato nel marzo 1976, in seguito ai lavori di consolidamento a causa delle crepe evidenziate in varie parti. Di conseguenza, fu necessario anche staccare sopra l'arco l'Annunciazione della Vergine di Adolfo Mattielli, sostituita poi dal dipinto di fra Terenzio Quirino Barbone, francescano. Sospeso in alto un pregevole crocifisso, forse del secolo XVIII.