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Apprendimento ciclico a spirale. Il modello di Erikson. Ogni modello teorico dello sviluppo del bambino è relativo a una teoria da cui discende. È opportuno, pertanto, tener presente la soggettività e la parzialità delle diverse teorizzazioni e orientarsi verso uno sforzo di integrazione delle diverse idee provenienti dalla ricerca psico-pedagogica. Ciò al fine di esporre fatti e delineare le caratteristiche del bambino nell’età evolutiva sia in riferimento all’accrescimento fisiologico sia in riferimento alla crescita psico-sociale e intellettuale. All’Università di Ginevra la psicologa Barbel Inhelder, collaboratrice di Jeano Piaget, e il fisiologo Monnier hanno sviluppato la ricerca delle relazioni esistenti tra fisiologia del cervello, a livello di sviluppo delle onde cerebrali, e sviluppo mentale. Il fisiologo inglese Gray Walter, sperimentatore delle famose tartarughe cibernetiche, ha studiato i rapporti tra la maturazione delle onde cerebrali e l’evoluzione della vita affettiva, emotiva del bambino e i suoi comportamenti sociali. Uno dei modelli più diffusi rappresenta lo sviluppo come una successione di tappe evolutive che crescono a spirale intorno a un asse verticale. Ogni piano di questa spirale costituisce uno stadio o una fase o, comunque, una tappa essenziale dell’evoluzione. I piani della spirale sono paralleli ed hanno un punto di contatto con la verticale. Tale punto rappresenta il momento “critico-sensitivo” della fase attraversata dal soggetto, in un determinato momento della sua crescita. Per momento critico-sensitivo si intende il periodo di una fase o stadio evolutivo in cui il soggetto affronta situazioni problematiche che attivano in lui capacità o “momenti sensitivi” atti ad apprendere. Questo modello dello sviluppo consente di scoprire analogie e differenze tra le diverse tappe evolutive e di individuare le direzioni della continuità nei processi di crescita del bambino per un corretto approccio alla sua persona considerata nell’interezza delle sue capacità. La continuità dello sviluppo evidenziata da questo modello evolutivo rende ogni fase evolutiva – o piano della spirale – propedeutica rispetto a quella immediatamente successiva che da essa dipende ed è condizionata. A tale modello di sviluppo si sono ispirati i programmi scolastici non più vigenti. Questo modello corrisponde a una concezione unitaria della persona, considerata armonica e integrata, capace di raggiungere, a ogni tappa relativa all’età e alla situazione psicofisica, il massimo della sua “maturazione”. Ogni tappa, come si è detto, prevede momenti critici e il suo superamento corrisponde a un meccanismo di crescita in cui sono presenti disponibilità e motivazioni a raggiungere mete più complesse e nuovi equilibri. Un secondo modello di sviluppo, che va ad integrare quello precedente, viene proposto da Erik Erikson. Lo sviluppo viene rappresentato come un ampio circolo che include bisogni, mete, compiti che caratterizzano la crescita psicologica del soggetto. Erikson propone un modello di sviluppo rappresentato da globi intercomunicanti che stanno a simbolizzare l’interazione e l’integrazione delle capacità secondo il grado di maturità raggiunto dal soggetto in un determinato momento evolutivo. Le relazioni tra i diversi globi presentano livelli di armonia che rendono più “bello” e integrato il quadro vitale del soggetto. Eventuali disarmonie anche di un solo globo indicano difficoltà di integrazione della persona che non ha saputo soddisfare i diversi bisogni né ha saputo sviluppare in modo equilibrato tutti gli aspetti e le componenti della sua personalità. Si succedono, infatti, all’interno di ogni globo, elementi quali: fiducia-sfiducia; autonomia-dubbio, vergogna; iniziativa-colpa; industriosità-inferiorità; identità-diffusione; intimità-isolamento; generatività-stagnazione; integrità-disperazione. Questo modello di sviluppo considera la persona con tutte le implicazioni possibili positive e negative, con le sue risorse e le sue difficoltà, con problemi che necessitano soluzioni anche in tempi non “cronologicamente giusti” e che pertanto richiedono maggiore sforzo per il superamento delle diverse tappe evolutive. Pulsioni, desideri, bisogni, tendenze costituiscono il sostrato motivazionale per percorrere itinerari di progressione evolutiva e di maturazione. Tutte le potenzialità umane si realizzano, così, in modo continuo e diversificato, secondo livelli di comprensione e di competenza raggiunti dal soggetto nelle diverse età evolutive, e i diversi aspetti della personalità si integrano e si completano secondo rapporti di reciprocità interattiva formando l’armonia del quadro vitale del soggetto. Questo modello di sviluppo non lineare, ma del tipo a complessità sistemica, supera il problema di eventuali carenze vissute nel passato e orienta il soggetto a realizzare, secondo le prospettive legate al momento evolutivo attuale, anche ciò che non è stato vissuto in precedenza, aprendo visioni ottimistiche e propositive per il futuro. La dimensione unitaria della persona umana emerge da entrambi i modelli qui esaminati che tendono a integrare le diverse sfere della personalità in ogni fase dell’età evolutiva. Emerge così un concetto di uomo aperto e propositivo verso il futuro, la cui evoluzione attraversa momenti “critici” o problematici che vengono superati con uno sforzo che impegna tutte le sfere della personalità, secondo le competenze maturate in relazione allo stadio evolutivo attraversato e che è teso verso sempre nuove mete da raggiungere. Si vede, in questi modelli, la posizione centrale che occupa il soggetto nel corso del suo processo evolutivo. Di qui la responsabilità e la consapevolezza dell’individuo che, in un rapporto di interazione propositiva con l’ambiente, ne vive tutti i condizionamenti positivi e/o negativi e riesce sempre a comprendere fatti e fenomeni, a decodificare eventi. Il concetto di bambino, secondo i modelli evolutivi proposti, si sviluppa su una centralità del soggetto la cui dimensione di fondo è relativa a un tutto unico, che manifesta esigenze e motivazioni plurime e profonde, che è aperto verso uno sviluppo divergente di tutte le potenzialità in lui esistenti e delle diverse sfere della sua personalità in fieri.