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Demenza senile indica una diminuzione delle prestazioni cognitive che sono: la memoria, la logica e il linguaggio. Le demenze hanno carattere peggiorativo e sono quindi di carattere progressivo e degenerativo. Per contrastare la demenza, le persone con demenza senile possono assumere farmaci antidementigeni: essi hanno lo scopo di ritardare il peggioramento dei disturbi cognitivi e comportamentali. Tali farmaci ritardano il peggioramento dei disturbi cognitivi e comportamentali: attenuano i sintomi della demenza senile. E’ importante assumere tali farmaci con regolarità rispettando la posologia del medico curante. La scelta del trattamento adeguato I trattamenti a cui si possono sottoporre le persone che soffrono di demenza senile devono essere scelti tra quelli che si adattano meglio alla situazione e devono essere scelti tenendo conto degli obiettivi del trattamento e tenendo conto del livello di deterioramento dell’anziano, le abilità compromesse e le capacità residue. Il trattamento scelto non deve essere né troppo difficile né troppo semplice affinché si possano ottenere risultati migliori. Il trattamento della terapia di orientamento alla realtà(ROT) E’ la terapia volta a favorire la memorizzazione e a facilitare l’orientamento spazio-temporale dei soggetti affetti da demenza lieve e moderata. Si divide in ROT formale e ROT informale. ROT formale: detta “in classe”. Si svolge in un contesto ben definito, tramite incontri di 45 minuti, dalle 3 alle 5 volte a settimana. Sono presenti due conduttori, di cui uno segue il soggetto e l’altro il gruppo. ROT informale: detta ROT 24 ore. È la continuità del ROT formale e si svolge in giornata dagli operatori sociosanitari e dai famigliari. Le strategie della ROT: Hanno lo scopo di favorire la memorizzazione attraverso: L’associazione (consiste nel trovare un collegamento, un’associazione appunto tra due elementi) - es. per ricordare un nome, lo si associa ad una caratteristica fisica del soggetto Visualizzazione (i soggetti creano immagini mentali delle parole da ricordare) Categorizzazione (strategia che consiste nel raggruppare in categorie gruppi di parole). Nella ROT spesso si ricorrere ad ausili esterni come calendari, orologi che hanno lo scopo di dare un senso cronologico agli eventi. La terapia della reminiscenza (TR) È una terapia che si basa sul recupero dei ricordi e delle vicende personali del soggetto, perché le informazioni conservate nella memoria a lungo termine sono un punto di riferimento fondamentale che infonde nel soggetto sicurezza. Questa terapia consente di organizzare i propri ricordi. Il metodo della TR: si lavora in gruppi di 5-8 persone. Generalmente ogni incontro può durare 30- 45 minuti e avere cadenza settimanale. L’operatore deve essere in grado di ascoltare e far fronte alle emozioni negative che possono emergere. Le strategie della TR: per stimolare la memoria autobiografica degli anziani, si propongono alcune tematiche (es. nascita dei figli, matrimonio ecc.). Queste tematiche però devono seguire un ordine cronologico. Gli operatori, quindi, devono parlare con i famigliari e consultare la cartella clinica per conoscere bene i particolari e comprendere come agire e proporre tali tematiche. È possibile far vedere agli anziani foto e immagini del passato, far ascoltare loro canzoni ecc… La scatola dei ricordi ad esempio, può contenere foto, oggetti del passato che simboleggiano alcuni elementi positivi del soggetto. Il metodo comportamentale È una terapia che permette di modificare il comportamento di un soggetto grazie a strategie particolari. Si va ad intervenire sui disturbi del comportamento provocati dalle demenze, come irritabilità e impulsività. In un primo momento, occorre osservare il comportamento e misurarlo per capire quanto esso sia frequente e capirne l’intensità. Si possono anche usare “griglie di osservazione” dove annotare i vari comportamenti e le relative conseguenze, così come la durata e la frequenza. In un secondo momento, occorre decidere se il comportamento deve essere modificato. In un terzo momento, è opportuno scegliere la strategia più adatta all’obiettivo. Stategie del metodo comportamentale: occorre che l’operatore dia rinforzi positivi. Dare un rinforzo positivo significa fornire uno stimolo ad un comportamento per far sì che questo comportamento si manifesti (e che sia incrementato). Ad esempio: per un signore affetto da Alzheimer, se in alcuni momenti mostra atteggiamenti di gentilezza, un complimento dell’operatore rafforzerà il suo atteggiamento di gentilezza. La terapia occupazionale (TO) È la terapia che ha lo scopo di conservare l’autonomia del paziente occupandolo con alcuni compiti stimolanti: aumenta l’autonomia del soggetto. Le attività della TO: si prevede la programmazione di alcune attività come cucinare, cantare, ballare, svolgere attività di cura di sé. È importante programmare tali attività tra quelle che consentono un aumento dei benefici. Quando si utilizza la terapia occupazionale, è importante concentrarsi non tanto sul risultato ma sul benessere dell’utente: se un anziano prova benessere nel preparare un dolce, non importa che tale dolce sia gustoso ma che questa attività lo faccia star bene. La cura di sé I pazienti affetti da demenza trovano complicate azioni che prima della malattia svolgevano con naturalezza, come lavarsi i denti, vestirsi, utilizzare forchetta e coltello ecc. Nel vestirsi, è opportuno che l’operatore sociosanitario: semplifichi l’ambiente per far sì che l’anziano trovi facilmente il contenuto degli armadi (per es. indicare una foto per ricordare loro dove sono riposti i vesti). Permetta al paziente di mantenere il più possibile le sue abitudini (ad es. lasciandogli sistemare i vestiti come è solito fare) Monitori sempre le azioni dell’anziano per evitare che si vesta in modo sbagliato (ad es. indossa le mutande sopra i vestiti). Nell’alimentazione , se il paziente fatica ad alimentarsi da solo, l’operatore può: togliere dal tavolo tutto ciò che è superfluo Evitare di utilizzare troppe posate Utilizzare oggetti facilitanti, come il bicchiere “gommato”. L’igiene personale è spesso trascurata dai soggetti con demenza; non è infrequente che l’anziano provi vergogna nel mostrare il proprio corpo: l’operatore deve distrarre il paziente per fargli capire che è lì per aiutarlo.