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Iniziò a masturbarsi, in pubblico, si ripeteva che lo faceva per Elena! Si levò un clamore assordante, il pubblico era in visibilio e visibilmente eccitato, e iniziò ad urlare il suo nome Barbarà Marchettti, Barbarà Marchettti, Barbarà Marchettti, Barbarà Marchettti, Barbarà Marchettti, Barbarà Marchettti, Barbarà Marchettti, Barbarà Marchettti. Barbara pensò, Come fanno a sapere il mio nome, che umiliazione sanno chi sono, sui giornali e ai telegiornali ne parleranno e tutti sapranno di me! Barbara non credeva a quello che stava facendo… iniziò a sentire la sua fica pulsare… la situazione, nonostante la sua assurdità, era eccitante anche per lei! Elena disse: “Quando sarai bella bagnata, qualcuno porterà un tubo di plastica e lo inserirà nella tua vagina. Contiene le ultime istruzioni quindi fai attenzione.” “Che?!” rispose Barbara esterrefatta e con la voce tremante. “Sai… come un messaggio in una bottiglia.” “No! Non ho intenzione di restare qui ad aspettare che qualcuno mi infili qualcosa nella figa!” “Barbara TI PREGO, LO SO E’ DURA MA… MA…” “Si ok… ok ok… lo faccio lo faccio!!” “Una cosa Barbara… mi dispiace, ma dicono che visto che sei così impertinente, te lo metteranno nel culo il messaggio, quindi è meglio se inizi ad allargartelo un po’” Ecco… pensò Barbara… di bene in meglio… nemmeno rispose alla sua amica, strava quasi per venire! Continuava a strofinare il clitoride; e poi il pensiero di ricevere un oggetto da un estraneo, in pubblico così… era decisamente eccitata anche se non lo voleva ammettere. La posizione era veramente difficile da tenere… stava faticando molto, Davide guardava la sua amica, piegata a 90 gradi mentre si masturbava, osservata da una folla eccitatissima! Anche lui era eccitato, lo si vedeva chiaramente dai suoi calzoni… non poteva farne a meno! Barbara mentre con una mano continuava a masturbarsi il clitoride, si infilò un dito nel culo. La folla esultò, da dietro c’erano in molti che erano piegati a guardare bene, e molti cellulari erano in prima fila ad immortalare la scena, alcuni anche davanti, dritti sul suo volto stravolto dal piacere e dall’umiliazione e dalla paura per l’amica! Durò poco in quel modo, iniziò a tremare, le sue dita iniziarono a bagnarsi, mentre non riusciva a trattenere i gemiti, il suo corpo tremava e la sua fica si contraeva e produceva molto liquido lubrificante. Fu l’orgasmo più potente che Barbara ricordasse di aver mai provato. Con la voce tremante, Barbara parlò di nuovo al telefono “Va bene sono pronta” “Grazie Barbara, grazie tesoro, ti ringrazierò a vita!! Ancora una cosa Barbara, odio dovertelo dire ma devi tenere gli occhi chiusi” Disse Elena. “Ok” sospirò Barbara, ormai pronta a tutto. “Sono chiusi, adesso possiamo farla finita?” Con gli occhi chiusi, le gambe divaricate e le mani sui fianchi, sentiva la vulva ancora pulsante per l’orgasmo appena provato in pubblico. Barbara voleva soltanto che tutto finisse al più presto per poter rivestirsi e abbracciare nuovamente l’amica, ma non poteva restare insensibile a quelle sensazioni. “È importante che tu non apra gli occhi e che non ti muova per nessun motivo. Dicono che altrimenti ce ne pentiremo entrambe.” Le disse ancora Elena con voce tremante. “Ok. I miei occhi sono chiusi e non ho intenzione di aprirli. Così sarai libera.” Le rispose Barbara sforzandosi di sembrare calma per rincuorare Elena. E per dimostrare che faceva sul serio teneva le palpebre serrate. ‘Non mi succederà niente di male. Almeno c’è Davide qui con me invece lei è sola.’ Si disse tra sé e se Barbara immaginando la paura che doveva provare Elena. I suoi pensieri vennero interrotti quando un oggetto liscio e freddo toccò le sua vagina. Separando le piccole labbra cominciò a penetrare all’interno lentamente. Barbara si aspettava qualcosa un po’ più piccolo ma era talmente fradicia che non fece fatica ad entrare. Barbara poteva sentire la gente acclamare il suo nemico, pensò al fatto che Davide doveva averlo visto bene in faccia… almeno questo, o forse è mascherato, sicuramente sarà così! Quando il tizio ebbe finito di penetrarla si fermò facendola sentire piacevolmente piena. Improvvisamente l’oggetto venne rimosso fino quasi ad uscire del tutto e spinto di nuovo dentro. Ancora e ancora il tizio lo spinse sempre più a fondo nella sua calda e vogliosa vagina. A un tratto venne sfilato e Barbara sentì che ora premeva contro il suo ano. Il tizio sconosciuto iniziò ora a penetrare il suo culo con chissà cosa sfruttando i suoi umori come lubrificante. Lo spingeva e lo spingeva sempre più a fondo. Barbara sentiva il suo culo aprirsi al passaggio dell’intruso. Il suo culo veniva violato in pubblico, e la cosa la eccitava, incredibilmente! L’oggetto arrivò fino in fondo, non era molto lungo, invece era piuttosto largo. Ma lo sconosciuto lo tirò fuori quasi del tutto con forza e lo rimise dentro con altrettanta veemenza, e ancora, e ancora. Le stava scopando il culo con quell’affare. Barbara teneva la bocca aperta, respirava con affanno, il dolore era forte, ma ancora più forte era l’eccitazione, il suo clitoride era di nuovo gonfio di eccitazione, non riusciva a trattenere i gemiti, e le sue mani, stupendo lei per prima, corsero dai suoi seni, ad accarezzarli e a stuzzicare i capezzoli! “Aaaah basta! Sto per venire.” Disse Barbara con il fiato corto. A quel punto l’oggetto venne spinto poco gentilmente tutto all’interno del culo, scomparendovi del tutto. Barbara non poté più resistere e venne. Con un lungo gemito di piacere accolse le ondate di calore che la invadevano più e più volte. Con gli occhi chiusi godette ogni stimolo che proveniva dal suo ventre dimenticandosi di dove fosse. Calmati i bollori, aprì gli occhi. Vedendo che una folla di persone la stava fissando provò un’immensa vergogna, ma allo stesso tempo si eccitò enormemente. Venne di nuovo, ci fu anche un applauso. Vedendo che si reggeva a malapena sulle gambe, Davide le mise un braccio intorno alle spalle per sorreggerla e confortarla. Lentamente si avviarono verso una panchina del parco poco distante dove Barbara si sedette per riprendersi. La folla iniziò a diradarsi, anche se piccoli gruppi continuavano a scambiarsi sensazioni su quello che avevano appena visto! “Cosa dicono le istruzioni?” Chiese Barbara quando finalmente ritrovò un minimo di lucidità, anche se la sua voce tremava ancora. “Quali istruzioni?” Chiese Davide mentre le accarezzava dolcemente il seno e la pancia. “Le istruzioni.” Ripeté lei indicando il sedere. “Oh, ci penso io” Disse lui. Barbara dovette mettersi a pecorina sulla panchina, anche li al parco c’era un certo pubblico, qualcuno poi l’aveva seguita dal luogo dell’umiliazione subita. Davide iniziò ad infilare un dito nel suo culo, ma sapeva che questo non poteva bastare. Disse: “Mi spiace Barbara. devi spingerlo fuori oppure dovrò infilare tutta la mano dentro.” Barbara provò a spingere con tutte le sue forze, ma non bastava. Davide dovette comunque infilare tre dita dentro di lei, a frugarle l’ano, nel tentativo di prendere l’oggetto che Barbara le mandava contro. Barbara nel frattempo era di nuovo eccitata! Alla fine ce la fecero, Davide prese l’oggetto, lo tirò fuori dal culo di Barbara, lo aprì! Barbara intanto si sedette normalmente, talmente esausta da non rendersi nemmeno conto di essere ancora completamente nuda. “C’è un messaggio” “Cosa dice?” chiese lei impaziente. “Dice ‘sei una vera amica’ ed è firmato ‘Elena’.” “È tutto? È stata liberata?” chiese Barbara in apprensione. “Eccomi!” Disse la voce di Elena alle sue spalle. Era vestita di tutto punto, almeno secondo i canoni di Elena, con un cortissimo abito bianco attillato, non copriva nemmeno tutto il culo ed il suo seno era decorato da una scollatura generosissima! “Sei salva!” esclamò Barbara tra le lacrime di gioia abbracciando l’amica. Elena ricambiò l’abbraccio approfittandone per far scendere una mano lungo la schiena fino al sedere che accarezzò languidamente, dandole della pacche amichevoli sulle chiappe. “Quando ti hanno liberata?” Chiese Barbara abbracciandola ancora. Davide e Elena presero Barbara per mano e si incamminarono insieme verso casa. La presenza dell’amica le infondeva coraggio e sicurezza. Era così felice che fosse salva che non faceva neppure più caso al fatto di essere nuda in mezzo alla città, con loro due che in pratica, le impedivano di coprirsi. “Bene…” cominciò Elena. Barbara intuì che qualcosa non quadrava e si fermò di colpo. “Non sei mai stata rapita!” Davide scoppiò a ridere. “Mi hai ingannata!” disse Barbara ad Elena! “E tu sei stato il complice!” Esclamò Barbara a Davide dandogli un colpetto sul pacco constatando che era duro come la roccia. “E tu! Ti sei inventata tutte quelle storie su quei tizi che ti stavano violentando…” disse Barbara ad Elena. Barbara si sentiva tradita. Ripensava a tutto quello che aveva vissuto: “Ma allora siete stati voi… come avete potuto?” Si staccò da loro e si coprì come poté con le mani. “Dai Barbara… non dire che non ti è piaciuto?” disse Elena “Cosa? Io… io… non ci posso credere!!” Di nuovo Elena: “andiamo Barbara, lo sappiamo che hai fantasie estreme, abbiamo letto il tuo diario, i tuoi racconti!” “Che avete fatto?” Chiedeva Barbara sempre più sconcertata!