Download Free Audio of Il Parco archeologico della Neapolis è un'area na... - Woord

Read Aloud the Text Content

This audio was created by Woord's Text to Speech service by content creators from all around the world.


Text Content or SSML code:

Il Parco archeologico della Neapolis è un'area naturale colma di reperti archeologici appartenenti a più epoche della storia siracusana. Per la quantità e la rilevanza dei suoi monumenti è considerata una delle zone archeologiche più importanti della Sicilia, nonché tra le più vaste del Mediterraneo. Il parco, situato nella circoscrizione della Neapolis di Siracusa è corrispondente ad una piccola parte dell'antico quartiere di Siracusa in età greca (siceliota) e romana, Neapolis (dal greco "?e? p????" "Città Nuova"), racchiude la maggior parte dei monumenti siracusani sopravvissuti. è stato realizzato dalla Soprintendenza della Sicilia Orientale (Soprintendente Luigi Bernabò Brea) con i fondi economici della Cassa per il mezzogiorno tra il 1952 e il 1955. I grandi monumenti affioranti erano stati già oggetto di scavi da parte di D. Lo Faso duca di Serradifalco (editi nel 1840) e successivamente di due noti archeologi Paolo Orsi e Luigi Bernabò Brea. Il parco venne "disegnato" da V. Cabianca che lo inserì nel Piano regolatore di Siracusa e fu realizzato con l'intenzione di racchiudere in un unico sito protetto tutti i monumenti che si trovavano in quella zona, evitando così che essi potessero un giorno trovarsi in pericolo a causa della espansione urbanistica, che peraltro si è spinta sino ai bordi dell'area con infinite costruzioni edilizie. Dagli anni cinquanta agli anni ottanta la città di Siracusa andò incontro ad un notevole sviluppo della popolazione (da 66.000 a 117.000 abitanti) e, con un incremento demografico così accelerato, nel giro di soli tre decenni anche il tessuto urbano mutò progressivamente e molte zone che un tempo erano solo campagna divennero densamente edificate. Numerose nuove abitazioni vennero costruite su necropoli, terme, templi, strade antiche. Molti monumenti dell'antica città furono dunque sommersi dalla nuova edilizia. Ciò non avvenne invece per i monumenti all'interno del Parco della Neapolis che, essendo recintati e dunque inibita qualsiasi tipo di costruzione all'interno del suo perimetro, vennero così salvaguardati dall'espansione della città. Tale parco, oltre ai resti archeologici, ha protetto i numerosi alberi e dunque la delicata flora della zona che insieme alle architetture compongono l'area verde urbana più vasta di Siracusa. Il clima nella zona del parco può definirsi piuttosto complesso, la folta vegetazione infatti lo rende umido soprattutto nei punti più profondi, mentre varia per divenire caldo e arido nei luoghi soleggiati più elevati, come ad esempio nella zona del Teatro greco che si trova vicino al punto più elevato del rilievo montuoso che contraddistingue il parco. I fattori che influenzano questo tipo di clima sono i venti salini provenienti dal mare (il parco si trova a poca distanza dal mare) e la scarsa piovosità della zona. La vegetazione del parco è molto variegata. Negli ultimi tempi i forestali che si occupano della sistemazione del parco hanno censito oltre 250 specie di piante. Tra gli alberi più diffusi si hanno le essenze sempreverdi come gli ulivi, i cipressi mediterranei, i pini mediterranei, la palma da datteri, i ficus e diverse altre specie botaniche. Sono diffusi anche gli alberi di agrumi (aranci e limoni soprattutto). Diffuso è anche l'albero del carrubbo che si adatta ai climi più caldi del Mediterraneo. Presente è anche il melograno, altro frutto caratteristico del parco, tanto che un tempo la zona dove si trova l'Anfiteatro romano era detta "la fossa dei granati" cioè la fossa dei melograni, nome datole proprio per l'abbondanza degli alberi di questo frutto che vi crescevano intorno e considerati fin dall'antichità come il simbolo della fertilità. L'origano è una pianta aromatica molto caratteristica del parco, qui infatti sul rilievo montuoso del colle Temenite cresce una specie rara di origano detta Origanum onites. Il nome dell'origano deriva dalla lingua greca: da "oros" monte e da "ganos" splendore, bellezza, pertanto lo splendore del monte, poiché questa pianta è particolarmente significativa e il suo fiore copre, decorandolo, il suolo in cui cresce. Si narra che fu Alessandro Magno ad importarlo in Europa di ritorno dalle sue avventure in Oriente, ma dato che la rara specie di origano che cresce solo a Siracusa (Colle Temenite, Tonnara di Santa Panagia, Balza di Akradina) e in alcune zone di Catania, è stata definita di seme autoctono, ciò lascia pensare che l'origano qui abbia avuto una propria diffusione naturale non dipendente dall'importazione di epoca alessandrina. L'onites è identificata nel Mediterraneo orientale. Grazie alle pareti calcaree vi crescono anche i capperi (Capparis spinosa), altra pianta aromatica che predilige le zone rampicanti costiere e rocciose come il terreno del parco siracusano. Ulteriore pianta aromatica presente è il timo. La macchia mediterranea costituisce la flora del parco. Vi si trovano gli arbusti di mirto, pianta profumata di origine antica, l'acanthus mellis (le foglie d'acanto), sono note perché vennero riprodotte come modello architettonico greco-antico nel famoso Ordine corinzio. Nel parco si ha la crescita di piante caratteristiche come il antirrhinum siculum miller; il barboncino mediterraneo; le polygonaceae; l'edera rampicante, il rovo che produce dei frutti a drupa. Molte di queste piante producono dei fiori di particolare bellezza. La composizione floreale del parco è data dall'hibiscus (specie tiontun) con dei grandi fiori campanulati di svariati colori, dalla malva sylvestris, fiore presente nei luoghi incolti, dalla campanula (specie rupestris), grandi fiori a forma di campanella e di colore blu che crescono lungo le pareti rocciose e i muri, dalla bouganvillea (specie spectabilis), fiore brasiliano importato nell'Ottocento, dal fiore dell'arbusto Tamarix gallica, notevole pianta che produce fiori rosa o bianchi, diffusa nel Bacino del Mediterraneo. Anche la nymphaea, il fiore che cresce nell'acqua, fa parte della vegetazione del parco poiché cresce sul terrazzo del colle Temenite dove vi è la grotta che trae radice dal suo nome. l parco è posto sul modesto rilievo montuoso detto colle Temenite. Questo rilievo, così come il monte Epipoli, fa parte dei rilievi montuosi, non molto elevati, che attraversano il territorio urbano di Siracusa. Il colle divide in due le caratteristiche territoriali del parco. A sud di esso si trovano i primi monumenti della Neapolis, mentre dirigendosi verso nord si trovano le profonde latomie, scavate nella roccia di questo colle. Sopra la sua cima, detta terrazzo, si trovano ancora altre vestigia. Questo colle è menzionato da Tucidide, che nel descrivere la guerra che Atene mosse a Siracusa, narra di dove si accamparono i soldati ateniesi.