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Parete transetto sinistro: Cappella del Santissimo Crocifisso. Nell'edicola della sopraelevazione dell'altare una croce in agata del '700 sostiene un Crocifisso, scultura policroma di epoca medioevale in legno di tiglio, la tradizione vuole sia stato plasmato da Nicodemo e San Luca, condotto in Sicilia da Sant'Angelo Carmelitano nella chiesa di San Niccolò alla Kalsa nel 1220, per essere donato a Francesco Staufer de Antiochia e alla cattedrale nel 1311 da Manfredi I Chiaramonte, conte di Modica. Alla base del Crocifisso le sculture raffiguranti la Madonna Addolorata e la Maria Maddalena, di Gaspare Serpotta, eseguite nel 1664. La statua di San Giovanni Evangelista è opera di Gaspare Guercio. Sormonta il tutto - in alto nella lunetta - uno stucco di Filippo Quattrocchi del XVIII secolo riproducente Dio Padre tra gli Angeli. I bassorilievi del basamento sono opere di Fazio Gagini e Vincenzo Gagini del 1557 - 1565 raffiguranti scene della Passione di Gesù. Fra gli episodi rappresentati la scena dello Spasimo, ispirata al famoso dipinto di Raffaello raffigurante lo Spasimo di Sicilia, opera un tempo custodita nella chiesa del monastero olivetano di Santa Maria dello Spasimo (da cui il nome, capolavoro raffaellesco temporaneamente conservato nell'abbazia del monastero cistercense di Santo Spirito) e oggi al Museo del Prado di Madrid; la Deposizione dalla croce, ispirata alla Deposizione, di Vincenzo degli Azani, all'epoca documentata in San Giacomo la Marina, altre tratte dalla Piccola Passione di Albrecht Dürer. I sedici bassorilievi dell'ambiente erano parte integrante della dismessa cappella gaginiana del Santissimo Crocifisso. Nella primitiva modulazione l'apparato in stucco commissionato dall'arcivescovo Cesare Marullo, fu eseguito da Antonino Ferraro da Giuliana. Dello stesso autore, la decorazione della "soppressa" Cappella di San Michele Arcangelo patrocinata dall'arcivescovo Diego Haëdo.