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Il Profilo di Funzionamento. Primo aspetto. la Diagnosi Funzionale. Il decreto legislativo 66 del 2017, affida la redazione del Profilo di Funzionamento, all’Unità di Valutazione Multidisciplinare dell’ASL, composta da, un medico specialista della condizione di salute della persona, uno specialista in neuropsichiatria infantile, un terapista della riabilitazione e un assistente sociale. Inoltre, essendo “il documento propedeutico e necessario alla predisposizione del Progetto Individuale e del Pei, il Profilo di Funzionamento è redatto con la collaborazione dei genitori della bambina o del bambino, dell’alunna o dell’alunno, della studentessa o dello studente con disabilità, nonché con la partecipazione di un rappresentante dell’amministrazione scolastica, individuato preferibilmente tra i docenti della scuola frequentata. La Diagnosi Funzionale deriva dall’acquisizione di elementi clinici e psico-sociali, ed è rivolta ad accertare due elementi. anamnesi patologica del soggetto. diagnosi clinica, redatta dal medico specialista nella patologia segnalata. Infine, la diagnosi funzionale, deve tener conto delle potenzialità registrabili in ordine ai seguenti aspetti. cognitivo, affettivo-relazionale, linguistico, sensoriale, motorio-prassico, neuropsicologico, autonomia personale e sociale.