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Dopo appena due gare disputate, il campionato Superbike ha già preso una piega ben delineata: il binomio Rea-Kawasaki, dopo aver dominato Gara-1 al Sabato, ha messo in chiaro che neanche una pista umida e a tratti bagnata può rappresentare per loro un ostacolo insormontabile. Dopo una partenza non brillante nella quale è stato scavalcato da Redding ed il compagno di squadra, il nord-irlandese ha impiegato appena un giro per rimettere le cose in ordine e mettere tra se e tutti gli altri un muro di qualche secondo che gli ha permesso di vincere in solitaria anche la Superpole Race. Dietro di lui ha chiuso nuovamente Alex Lowes, che si conferma il primo avversario, se così possiamo definirlo, del cannibale in classifica piloti. Il n.22, una volta capito che contro Rea non c'era per nessuno, ha condotto una gara tranquilla e solitaria precedendo sotto la bandiera a scacchi Garrett Gerloff, Chaz Davies e Michael van der Mark, unico pilota ad eser sceso in pista con le slick. La scelta delle gomme si è infatti rivelata cruciale per questa corsa sprint: i quattro piloti con l'intermedia sono riusciti ad imprimere un ritmo davvero consistente alla corsa, mettendo in crisi quelli che, per timore di un altro scroscio di pioggia, avevano optato per la rain. Quello che più ha sofferto questa mescola è stato Redding, partito in pompa magna in cerca della fuga ma scavalcato molto velocemente dai piloti che lo seguivano, ritrovandosi dopo 6 giri in ottava posizione senza possibilità di reagire. Una vera e propria batosta per lui e la Ducati , non solo considerando i punti persi da Rea ma soprattutto la sua posizione di partenza in Gara-2, che rispecchia l'arrivo della Superpole Race. Arrancano ancora gli italiani, con Rinaldi che ha tenuto testa a Locatelli per l'undicesima posizione e Axel Basani che ha chiuso fuori dai punti.