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Gli obblighi e le prescrizioni introdotte nella legislazione italiana, in materia di sicurezza sul lavoro, a partire dagli anni ’90, derivano dal recepimento delle direttive emesse dalla Unione Europea. Le Direttive, si ispirano non tanto all’applicazione tecnologica di norme e divieti ma, si basano sull’analisi dei singoli rischi, e delle relative misure di sicurezza da adottare, da parte di tutti i soggetti, che vengono così coinvolti nel processo della sicurezza. Nel 1989, fu pubblicata la Direttiva Quadro 391 89 dal titolo, “Misure per promuovere il miglioramento, della sicurezza e della salute dei lavoratori, durante il lavoro”, e successivamente altre direttive su luoghi di lavoro, attrezzature di lavoro, dispositivi di protezione individuali, movimentazione manuale dei carichi, videoterminali, agenti cancerogeni e biologici, ecc. Le direttive, sono state poi approvate dagli stati membri, tra cui anche l’Italia, con norme nazionali in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Ne parleremo meglio tra poco, ma citiamo come prima norma italiana, allineata con le direttive europee, quella comunemente nota come, “la 626”, cioè il DLgs. 626 94.