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L’uomo di Neanderthal non era molto alto (150-160 cm.) e aveva arti relativamente corti per evitare la dispersione del calore corporeo. Le braccia erano robuste, le gambe massicce con femori arcuati, adatte a percorrere grandi distanze. Il cranio era grande, allungato nella zona occipitale e conteneva un cervello più sviluppato rispetto agli altri ominidi. Aveva la faccia molto grande e leggermente prognata, la fronte sfuggente e le arcate sopraccigliari pronunciate. Il naso era grosso, con narici larghe per riscaldare e umidificare l’aria fredda e secca che respirava. Era dotato di potenti mascelle e di arcate dentarie spostate in avanti probabilmente perché usava i denti come strumenti di lavoro, per lavorare e tagliare le pelli. Le loro mani erano dotate di grande forza di presa, ma anche di abilità nel manipolare e costruire oggetti. Uomo di Neanderthal aspetto Foto di sgrunden da Pixabay. COME VIVEVA l’uomo di Neanderthal? Gli uomini di Neanderthal vivevano soprattutto in caverne o grotte fredde e umide riscaldate da focolari che rimanevano sempre accesi. Queste abitazioni li proteggevano dagli agenti atmosferici, dagli attacchi dei predatori (lupi, orsi…) e offrivano la possibilità di accumulare provviste. Nei periodi più miti vivevano in accampamenti di capanne costruite con ossa e pelli di animali uccisi durante la caccia. Erano nomadi: si spostavano durante l’anno seguendo gli spostamenti delle mandrie di animali. Questi uomini vivevano in gruppi poco numerosi, ma ben organizzati, dove ognuno aveva il suo compito. Gli uomini più giovani e forti cacciavano provvedendo al sostentamento di tutto il gruppo, mentre gli anziani custodivano e tramandavano il sapere. Le donne provvedevano alla raccolta, alimentavano e custodivano il fuoco che avevano imparato ad accendere. Inoltre si prendevano cura dei bambini e dei membri anziani o malati del gruppo. L’uomo di Neanderthal era un abile cacciatore I Neanderthal vivevano in terre dal clima molto freddo, con vaste zone ricoperte dai ghiacci e dalle nevi, ricche di foreste conifere abitate da animali abituati al grande freddo. Non trovando sufficienti frutti, erbe o radici da mangiare, si dedicarono soprattutto alla caccia di grandi animali come il mammut, il rinoceronte lanoso, il bue muschiato e l’orso delle caverne. Tuttavia si accontentavano anche di animali più piccoli come stambecchi, cervi, cavalli o lepri. Questi animali, oltre a una buona riserva di carne, gli fornivano pellicce per proteggersi dal freddo e ossa per costruire utensili e capanne. I Neanderthal perfezionarono diverse strategie di caccia caratterizzate non solo da incontri ravvicinati, ma anche da attacchi a distanza. Secondo i risultati di uno studio condotto sulle “lance di Schöningen” (un set di 10 lance da caccia) gli uomini di Neanderthal erano capaci di colpire e uccidere la preda da una distanza di 20 metri. Per catturare grandi animali i Neanderthaliani cacciavano in gruppo spingendo le loro prede in crepacci o in grandi trappole che avevano precedentemente scavato. l'uomo di Neanderthan era Un abile artigiano Il Neanderthal era molto abile nello scheggiare la selce che lavorava sia battendo una pietra contro l’altra, sia usando un pezzo di legno per togliere le schegge e renderla più affilata. Sapeva anche utilizzare le ossa e le corna degli animali per realizzare armi e utensili molto efficienti, per esempio: pugnali e lunghe lance, raschiatoi per sgrassare e raschiare le pelli degli animali uccisi. Per la costruzione di alcuni strumenti, come lance e pugnali, usava anche una sostanza catramosa da impiegare come “colla” che otteneva scaldando sul fuoco il legno di betulla. Con la pelle degli animali che cacciava realizzava indumenti e calzature, sacchi dove raccogliere utensili e cibo o degli otri per l’acqua. Neanderthal lavora la pelle Pubblico dominio Recentemente (2019) gli studiosi hanno scoperto che l’Uomo di Neanderthal sapeva anche intrecciare le fibre naturali. Nel sito archeologico di Abri du Maras, in Francia, è stato rinvenuto un frammento di corda intrecciata lungo meno di un centimetro attaccato a uno strumento di pietra. Per saperne di più leggi l’articolo : Anche i Neanderthal sapevano lavorare le fibre naturali (e non solo i Sapiens). Raccoglitore e pescatore I Neanderthal raccoglievano anche le pigne mature dai rami più alti dei pini domestici, per conservarle nelle grotte. Quando avevano bisogno di cibo, le avvicinavano al fuoco per aprirle ed estrarne i pinoli. Recentemente un gruppo di archeologi ha scoperto che la loro dieta non si basava solo sulla selvaggina cacciata sulla terraferma, ma comprendeva anche cibi di origine marina. Nella grotta di Figueira Brava, in Portogallo, sono venuti alla luce resti di pesci, molluschi e crostacei (orate, cefali, granchi, vongole e cozze cotti alla brace), ossa di uccelli marini (germani reali, oche, cormorani) e di mammiferi acquatici (delfini e foche). Il cibo del mare, come sappiamo, è ricco di acidi grassi essenziali omega-3 e altri acidi grassi che promuovono lo sviluppo del tessuto cerebrale. Il consumo abituale dei frutti del mare ha avuto quindi un ruolo importante nello sviluppo delle capacità cognitive sia dei Neanderthal che dei Sapiens. Per catturare queste prede probabilmente usavano giavellotti con punta in selce scheggiata o strumenti in legno e fibre vegetali. Per maggiori informazioni leggi l’articolo: “Molluschi, foche e pinoli: in una grotta il menu di Neanderthal”. Come si è estinto l'uomo di Neanderthal? I Sapiens soppiantarono i Neanderthal per ibridazione. Le tracce di questi incroci sono evidenti nel DNA dei moderni europei. Secondo un’altra ricerca fu la poca socievolezza dei Neanderthal e la maggiore capacità organizzativa dei Sapiens a determinarne l’estinzione. Per alcuni autori si sarebbero estinti a causa di malattie e infezioni di cui l’Homo Sapiens era portatore e che il sistema immunitario del Neanderthal non era in grado di combattere. Al contrario, l’umano stava sviluppando l’immunità a queste malattie di origine tropicale. La teoria dei campi magnetici Secondo uno studio pubblicato quest’anno, la causa dell’estinzione dell’uomo di Neanderthal sarebbe l’Evento di Laschamp: un periodo di 2000 anni in cui ci fu un crollo del campo magnetico terrestre e un aumento delle radiazioni ultraviolette. Riuscì a sopravvivere solo la specie dei Sapiens che possedeva la variante genetica di una proteina sensibile ai raggi ultravioletti in grado di proteggerli.