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Perché ho chiamato “ NAPALM “ la mia barca. La guerra del Vietnam – iniziata dal Presidente John F. Kennedy, forse l’ultimo vero democratico americano - continuò dopo la sua morte con il Presidente Lyndon Johnson e poi con il Presidente Richard Nixon, entrambi del Partito Repubblicano. Contro ogni previsione il sud-est asiatico assunse un’importanza fondamentale nel braccio di ferro che opponeva l’occidente al blocco comunista. Si può dire che la guerra del Vietnam iniziò in Corea. La politica del contenimento americano per contrapporsi all’Unione Sovietica e alla Cina, che conducevano un’aggressiva politica espansionistica ai danni di altri Paesi con l’aiuto di formazioni comuniste locali, doveva essere contenuta con altrettanta fermezza ricorrendo, se necessario, allo strumento militare. John F, Kennedy disse “”dobbiamo rendere credibile la nostra enorme potenza e il Vietnam è il posto giusto per dimostrarlo.” La potenza militare vietnamita, anche con l’appoggio della Cina e della Russia, era nulla rispetto a quella americana. Gli americani avrebbero potuto stravincere quella guerra, dati i mezzi finanziari messi a disposizione e l’armamento bellico così differenziato e sofisticato. Le richieste fatte nel tempo dal Generale William Westmoreland – Comandante delle truppe impiegate nel paese asiatico - sono sempre state accolte nella loro totalità. Solamente per il settore aeronautico sono stati messi a disposizione dodicimila elicotteri, i terribili bombardieri B-52, i caccia bombardieri F-100 Sabre e gli aerei Sky-rider, specializzati nel lancio di bombe al ‘Napalm’. Solo i B-52 scaricarono negli ultimi tre anni oltre 163.000 tonn sul Vietnam del Nord, con carichi di 27 tonn di bombe per aereo. Volavano in formazione di sei veicoli. Con un bombardamento a tappeto potevano distruggere completamente un’area di 30 Km quadrati. Gli F-100 Sabre scaricarono sul Vietnam 4milioni di proiettili da 20 mm , 14.000 tonn di bombe e 500 tonn di Napalm. Vennero usate anche bombe potentissime, “le blu 82”: una sola di queste radeva al suolo 1500 mq di foresta. Sul Vietnam vennero dispersi erbicidi e defoglianti, per un totale di 757.000 ettolitri in aree pari al 12% del territorio. Tre milioni di ettari di foresta furono spogliati della vegetazione; dieci milioni di ettari di terreni coltivati resi inservibili. In Vietnam combatterono 2.600.000 uomini; come mai la guerra fu persa quando già un anno prima della disfatta 1.500.000 di Vietcong risultavano uccisi (scomparendo come nemico), obbligando così le truppe del Vietnam del Nord a scendere al Sud per battersi. Il gigante americano fu umiliato da un pigmeo, solo per colpa del Partito Democratico americano, un partito sempre più social comunista che, appoggiato dalla stampa, dalle televisioni e da tutti i mezzi di comunicazione sinistrorsi, portò nelle case degli americani la sola cruda realtà della guerra, enfatizzando gli aspetti più terribili e facendo vedere soldati morti bruciati e fatti a pezzi, con commenti solo negativi, del tipo “la guerra è persa, ritiriamoci, poveri soldati combattono senza scopo”. Questa politica di disinformazione o di informazione di parte raffreddò l’opinione pubblica e gli entusiasmi rispetto al conflitto. Gli studenti universitari cominciarono a scendere nelle piazze con dimostrazioni contro la guerra e la leva, creando così i primi movimenti pacifisti. Movimenti che divennero una parte importante di una contro cultura più vasta che aveva espressione in nuovi fermenti politici: ambientalismo, femminismo, movimenti per i diritti civili dei neri. Nel 1967 il Reverendo Martin Luther King si dichiarò contro la guerra, il pugile Cassius Clay abbracciò la fede dell’Islam, facendosi chiamare Muhammad Ali, rifiutando la chiamata alle armi e perdendo così il titolo di campione dei pesi massimi. A questi movimenti aderì Hollywood con la maggior parte degli attori democratici milionari, come Jane Fonda, Johan Baez, Bob Dylan, John Lennon e la moglie Yoko Ono. Il Presidente Richard Nixon, succeduto a Lyndon Johnson, per uscire da questo pantano, con il suo consulente principale Henry Kissinger, Segretario di Stato, convinti che presto sarebbe stata l’opinione pubblica americana ad obbligare, tramite manifestazioni sempre più violente, gli Stati Uniti ad abbandonare il Vietnam del Sud, svilupparono una politica di vietnamizzazione. Progetto che consistette in un graduale ritiro delle forze americane dal conflitto, mentre con l’aiuto e l’addestramento statunitense si sarebbe trasformato l’esercito sudvietnamita in una forza in grado di difendere il Paese in modo autonomo. Purtroppo e forse come era prevedibile, i democratici bocciarono al Congresso gli aiuti americani al Vietnam del Sud. L’esercito sudvietnamita era una macchina tanto potente quanto costosa: tenerla in funzione costava tre miliardi di dollari all’anno. Gli americani inviarono, a seguito dell’opposizione democratica, il primo anno circa tre miliardi e poi solo uno. Un esercito, che si era trovato improvvisamente senza carburanti, munizioni, parti di ricambio, non poteva che soccombere in poco tempo alle truppe nordvietnamite rifornite di armi dalla Russia e dalla Cina. L’esercito sudvietnamita continuò a combattere bene e con coraggio senza la pur minima speranza di vittoria; dimostrò così come avrebbe potuto battersi con successo se la vietnamizzazione fosse stata portata avanti come promesso. L’America democratica abbandonò il suo alleato perdendo la reputazione di grande potenza a difesa dall’espansione comunista, dando così inizio alla sua decadenza militare, morale e di costume. I soldati americani caduti in questa guerra sono stati circa 60.000, con 350.000 feriti; per i sudvietnamiti, che combatterono al loro fianco, furono 223.000 morti e 1.169.000 feriti. In onore e in ricordo di tutti questi morti ho pensato di chiamare la mia barca “ NAPALM “ , l’incendiario usato nella guerra del Vietnam che ha annientato un milione e mezzo di Vietcong, contadini addestrati per essere più che soldati dei veri assassini e torturatori che si sono meritati di scendere nel loro inferno avvolti tra le fiamme dei due splendidi “Napalm” fatti di benzine, benzene, polistirene e fosforo bianco. Il “Napalm” usato in Vietnam era molto diverso da quello impiegato durante la seconda guerra mondiale. Fu perfezionato con effetti ancora più spaventosi : allo scoppio sprigionava una temperatura di 2000 gradi, un combustibile gelatinoso fatto di benzina, benzene e polistirene fatto per attaccarsi alla pelle e bruciare la carne sino alle ossa. Un secondo tipo di “Napalm”, quello al fosforo bianco, era ancora più micidiale. I nemici, che non morivano bruciati o soffocati dal fumo, morivano lentamente bruciati dal fosforo; una sola goccia che colpiva un uomo, non potendo essere spenta, bruciava e trapassava il corpo umano lentamente. Dalle immagini che ora vedrete potrete meglio capire il potere distruttivo e devastante di quei bombardamenti così ben progettati ed eseguiti.