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1 Ilsistemanervosoelamotricità Strettamente correlata con l’indagine psicologica sulla motricità è la ricerca che assume a riferimento descrittivo e interpretativo la componente neuro-fisiologica. Secondo questo punto di vista scientifico, la motricità è l’espressione della funzionalità o meno delle strutture, centrali e periferiche, dell'organismo umano. l livello e la qualità della sua espressione, nei processi di relazione soggetto- ambiente, dipende dalla funzionalità dell’intero apparato corporeo (neurologico, muscolare, scheletrico, cardio-vascolare, psichico, respiratorio, endocrino, etc), tant’è che la disfunzionalità anche di una sola di queste componenti va a incidere, in modo anche significativo, sulla qualità stessa del suo esercizio e della la sua valenza (in termini di efficienza e di efficacia). il cervello: 1. consente all’organismo di adattarsi rapidamente e correttamente alle modificazioni che avvengono nell’ambiente; 2. presiede all’elaborazione del pensiero, producendo il pensato e tutte le attività mentali e psichiche. Strutturalmente, il sistema nervoso centrale (il cervello) è costituito da componenti organiche sovrapposte che esercitano funzioni diversificate. Esse si presentano stratificate e collocate una sull'altra. Alla base vi sono il nevrasse e i nuclei della base encefalica; poi la corteccia primitiva, il pallio e l’archi-pallio; infine, la corteccia che è la parte più sottile e più superficiale dei due emisferi e che sovrintende ai processi cognitivi.Il riferimento a questa specifica variabile (il linguaggio, appunto) non è casuale, dal momento che essa favorisce, meglio di altre variabili, la descrizione del rapporto tra strutture e funzioni cerebrali, tenendo conto che le funzioni sono organizzate e gestite da una struttura nervosa composita, il cervello, che si presenta distinta in due emisferi (destro e sinistro) collegati fra loro da fasci di fibre. L’emisfero destro viene configurato quale sede specifica delle rappresentazioni che si riferiscono a sensazioni, ad immagini e significati non verbali della comunicazione. In esso si sviluppa il pensiero creativo ed i suoi processi elaborativi sono rapidi e paralleli, cioè attivi simultaneamente (per questo sono anche detti olistici). Un esempio di tale attività non verbale sono le percezioni visuo-spaziali, spesso definite analogiche. All’emisfero sinistro, invece, sono attribuite le funzioni logiche e il controllo del linguaggio verbale. I processi che vi si sviluppano sono r Attraverso il processo percettivo, un incessante e variegato flusso di stimoli entra nel campo della nostra coscienza e produce sensazioni come suoni, odori, sapori, colori, forme e dimensioni degli oggetti, temperature, impressioni tattili, secondo una gamma pressoché infinita di qualità ed intensità. I momenti cruciali grazie ai quali si svolge il processo percettivo sono: - la sensazione; - la percezione; - la rappresentazione. Con la sensazione avviene il contatto tra le componenti interne corporee e l’ambiente. Un contatto che, grazie al processo biologico della stimolazione dei recettori sensoriali periferici, determina, a livello psichico, la presa d’atto e la rappresentazione di dati di conoscenza della realtà. Da questa assunzione scaturisce il processo che da luogo alla esperienza percettiva. 2 La capacità di rendere stabile e persistente una rappresentazione è un’attitudine soggettiva, che può essere potenziata con un graduale ma sistematico esercizio cognitivo. Ad esempio, la produzione di immagini mentali (quindi di concetti e significati) è una tecnica impiegata in alcune psicoterapie. È il caso di visualizzazioni creative, di esercizi di immedesimazione, di assunzioni di ruolo, del training autogeno, oppure di meditazioni yoga. In ogni caso, l’attitudine alla rappresentazione mentale si accompagna ad una buona capacità di concentrazione e dunque influenza positivamente lo stato psicologico e psicosomatico dell’individuo. 3 “Ad esempio, individui con schemi mentali rigidi non tollerano situazioni relazionali ambigue, oppure oggetti che non abbiamo contorni precisi. Esse non utilizzano giudizi di valore ambigui e ricorrono frequentemente a modelli del tipo”tutto o niente”, “buono o cattivo”, “bianco o nero”. 3 La corteccia cerebrale Composta da complessi aggregati di cellule nervose (sostanza grigia), la corteccia cerebrale è la sede delle più elevate funzioni psichiche ed è organizzata in centri corticali, con funzioni diverse: motorie, sensitive, associative, ecc. Dal punto di vista filogenetico si distinguono tre tipi di corteccia cerebrale: 1 la neocortex, la parte più esterna, sede delle funzioni più evolute; 1. l’archicortex (ippocampo); 2. il paleocortex (lobi olfattivi). Il neocortex comprende diversi “lobi” (frontale, parietale, temporale, occipitale). La funzione motoria è svolta da quella parte della corteccia, indicata come corteccia motoria e situata nel lombo frontale, che è coinvolta nella pianificazione, nel controllo e nell'esecuzione dei movimenti volontari del corpo. Essa ha la funzione di trasmettere alle cellule dei nuclei dei nervi cranici e alle cellule delle corna anteriori del midollo gli impulsi per i movimenti intenzionali da compiere.4 La corteccia motoria può essere suddivisa in diverse aree funzionali: - la corteccia motoria primaria (M1), che controlla direttamente l'esecuzione dei movimenti;5 - la corteccia motoria secondaria (M2), che comprendente: spesso la presenza di una educazione rigida, ricca di pregiudizi, basata su azioni autoritarie ed intolleranti, con genitori richiedenti obbedienza e sottomissione. Questo tipo di persone non sono dunque riuscite ad esprimere una spontanea aggressività, senza spazio per una sana ambiguità cognitiva, che avrebbe potuto evolversi in creatività. Invece, la mentalità che questo tipo di educazione produce, in genere, induce una riduzione del mondo in “minimi termini” e chiaramente classificabili. Essa produce anche rapporti sociali spesso basati 4 Dal punto di vista anatomico, la corteccia motoria si trova nella parte posteriore del lobo frontale, nella regione caudale della circonvoluzione frontale ascendente di fronte al solco centrale. 5 L'area M1 corrisponde all'area 4 di Brodmann, giro precentrale nella circonvoluzione frontale ascendente. Da un punto di vista citoarchitettonico, questa corteccia è divisibile in sei strati; procedendo dalla superficie in profondità, il quinto strato, chiamato "strato piramidale interno", contiene i neuroni piramidali giganti (o cellule di Betz), le cui dimensioni raggiungono il diametro di circa 100 μm e sono provviste di un lungo cilindrasse che penetra nella sostanza bianca. Anche se non è un'area del lobo frontale, talvolta si indica come parte della corteccia motoria anche quella situata nella corteccia parietale posteriore. Struttura, questa, che è coinvolta nell'integrazione dell’informazione somato-sensoriale con quella di altri sistemi sensoriali, soprattutto con quelle del sistema visivo. Nell’immagine che segue (estratta da Wikimedia Commons, l'archivio di file multimediali liberi) è indicata la posizione di detta struttura. 6 Situata lateralmente sulla superficie esterna del lobo frontale, davanti all'area M1. Strutturalmente, questa corteccia è costituita da più lobi, delimitati da solchi sinuosi abbastanza profondi: 1. Il lobo frontale, nella regione anteriore; 2. Il lobo parietale, nella regione media e superiore; 3. Il lobo temporale nella regione media inferiore; 4. Il lobo occipitale, nella regione posteriore. Inoltre, in base alle differenze strutturali dei tessuti che la compongono ed alle funzioni svolte, essa è suddivisa in tre grandi aree: 1. Area motoria; 2. Area sensitiva; 3. Area sensoriale. 11 Il talamo è una struttura del sistema nervoso centrale,