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Buongiorno a tutti, come anticipato dal professore, mi sono occupato dell’amministrazione doganale. Il motivo di questa scelta deriva dal fatto che, facendone parte, ogni giorno mi “scontro” con una percezione di questa amministrazione non aderente alla realtà: la dogana all’esterno è percepita come un qualcosa di anacronistico, spesso ancora associata alla famosa scena del “fiorino” nel capolavoro di Benigni e Troisi, mentre in realtà è un’amministrazione non solo moderna e all’avanguardia, ma addirittura un prototipo di amministrazione europea. Ciò che la rende particolare è lo spazio in cui opera che è quello dell’Unione doganale europea. In Europa l’Unione Doganale è uno dei pilastri su cui si fonda l’integrazione, tant’è che nel trattato di Roma del 57, che ha istituito la Comunità Economica Europea, l’art. 9 prevede che “La Comunità è fondata sopra una Unione Doganale che si estende al complesso degli scambi di merci e importa il divieto, fra gli Stati membri, dei dazi doganali all'importazione e all'esportazione e di qualsiasi tassa di effetto equivalente, come pure l'adozione di una tariffa doganale comune nei loro rapporti con i paesi terzi". Questi due elementi, divieto di dazi tra i paesi membri e adozione di una tariffa unica esterna sono gli elementi che ai sensi dell’art. XXIV, par. 8, dell'Accordo generale del 30 ottobre 1947 sulle tariffe doganali e il commercio (GATT), qualificano un’unione doganale. Sebbene prevista nel trattato di Roma, la realizzazione dell’unione doganale è avvenuta in maniera progressiva: inizialmente con il Trattato CEE del '57 i Paesi europei aderenti alla comunità si sono impegnati a non applicare internamente nuovi dazi e ad abolire progressivamente quelli esistenti; la concreta abolizione dei dazi interni e l'adozione di una tariffa esterna comune sono stati realizzati successivamente con la decisione del Consiglio n. 66/532/CEE, che ha prodotto i suoi effetti a partire del 1° luglio 1968. In ambito doganale l’Unione europea, in base ai trattati, ha una competenza esclusiva, ma questa viene esercitata attraverso un’esecuzione indiretta: le regole sono definite a livello comunitario, mentre la loro applicazione è affidata alle amministrazioni finanziarie degli stati membri; tuttavia, vi sono apparati amministrativi comunitari, per garantire che il diritto comunitario venga applicato in maniera uniforme su tutto il territorio. Tra questi apparati spicca senz’altro la Direzione Generale Fiscalità e Unione Doganale (DG TAXUD); questa è articolata in cinque direzioni, di cui la prima, la TAXUD A, è quella che si occupa delle dogane. Tra i compiti della Taxud vi sono: semplificare e modernizzare le norme e le procedure amministrative; assistere gli Stati membri nell'applicazione corretta dell'acquis comunitario in materia fiscale e doganale, nonché monitorare il corretto recepimento e applicazione della legislazione doganale; assistere gli Stati membri nella lotta contro le frodi e l'evasione fiscale. Per realizzare la sua missione, la direzione generale prepara iniziative strategiche, sia legislative che non legislative, per l'adozione successiva da parte della Commissione europea e collabora con gli Stati membri per migliorare la cooperazione e la condivisione delle informazioni. Altra struttura è il comitato del codice doganale, composto da una delegazione per ciascun stato membro e da un presidente, rappresentante della commissione, che non prende parte alle votazioni, e che nei casi previsti assiste la Commissione per l’esercizio delle sue competenze legislative. Altro apparato che merita un approfondimento è l'Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode, conosciuto come OLAF. L’OLAF si occupa di tutelare gli interessi finanziari dell’Unione, ed in ambito doganale la sua azione si concretizza in: • indagare sull'evasione dei dazi all'importazione (compresi i dazi convenzionali, antidumping e compensativi) su tutti i tipi di merci e merci, con particolare riguardo: false dichiarazioni di origine (in entrambi i regimi preferenziali e non preferenziali), sottofatturazione e falsa dichiarazione di specie contrabbando; • individuazione, prevenzione e indagine sulle frodi doganali che incidono sul bilancio dell'UE, in collaborazione con i servizi doganali nazionali e altri partner sia all'interno che all'esterno dell'UE; • coordinamento delle indagini correlate da parte dei servizi doganali nazionali degli Stati membri dell'UE; • coordinare le indagini nazionali degli Stati membri dell'UE sulla diversione dei precursori di droghe; • difendere i risultati di queste indagini in procedimenti di ricorso amministrativo e giudiziario all'interno della Commissione, dinanzi ai tribunali nazionali e alla Corte di giustizia europea; • indagare su casi riguardanti merci contraffatte provenienti da paesi extra UE e diritti di proprietà intellettuale (DPI). Per quanto rilevante, l'azione dell'OLAF si svolge esclusivamente sul piano amministrativo; nel recente passato eventuali risvolti penali erano demandati agli Stati nazionali, ma ciò comprometteva l'efficacia delle azioni in quanto la competenza delle autorità nazionali è limitata ai propri confini, e le frodi invece hanno sempre più spesso carattere transnazionale; per questo motivo nel 2017 è stato introdotto un nuovo organo, la Procura Europea (EPPO). Questa è un organismo indipendente dell'UE incaricato di indagare, perseguire e portare in giudizio i reati che ledono gli interessi finanziari; a tale proposito all'EPPO sono affidate le indagini, l'azione penale e le funzioni di pubblico ministero dinanzi agli organi giurisdizionali competenti degli Stati membri. Quest'ultima è la novità più rilevante, in quanto fino all'istituzione dell'EPPO solo le autorità nazionali potevano indagare e perseguire questi crimini, ma i loro poteri si arrestano ai confini del loro paese, e le altre organizzazioni come Eurojust, OLAF ed Europol invece non hanno i poteri necessari per svolgere indagini e azioni penali. Il suo mandato si estende su 22 dei 27 Stati membri, in quanto attivata non con un atto del Consiglio, ma, come consentito dall'art. 86 TFUE, con la procedura di cooperazione rafforzata, ed è organizzata su due livelli, centrale con 22 procuratori europei (uno per paese) e nazionale, con almeno due procuratori europei delegati per stato membro. In ambito comunitario non è da trascurare poi il ruolo della Corte di Giustizia (Uno dei due rami, insieme al tribunale, della Corte di Giustizia Europea), le cui sentenze su questioni pregiudiziali hanno spesso colmato vuoti normativi dell'ordinamento, tanto da poter affermare che la Corte ha un ruolo "creativo" del diritto doganale. Due casi esemplificativi in cui l'intervento della Corte ha mutato radicalmente lo scenario preesistente, sono il caso Beemsterboer, che delineando i principi di ripartizione dell'onere della prova circa l’inesattezza dei certificati d’origine, ha indotto la Commissione ad approvare un documento che ha apportato modifiche al modus operandi in tema di controllo in materia di origine preferenziale, ed il caso Sopropé , con la quale viene riconosciuto agli importatori ed ai soggetti cointeressati il diritto di essere previamente sentiti e di poter presentare le proprie osservazioni, prima che gli uffici doganali emettano qualsivoglia atto lesivo nei loro confronti. In Italia l'amministrazione che ai fini del diritto europeo assolve il ruolo di autorità doganale è l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), una delle tre agenzie fiscali (le altre sono l'Agenzia del demanio e l'Agenzia delle entrate) che svolgono le attività tecnico-operative che prima erano di competenza del Ministero delle finanze. È un ente pubblico dotato di personalità giuridica e ampia autonomia regolamentare, amministrativa, patrimoniale, organizzativa, contabile e finanziaria, dipendente, politicamente, dal Dipartimento delle Finanze; l'Agenzia si articola in Strutture di vertice centrali (di staff, di linea e di supporto) e direzioni territoriali, entrambe con funzioni prevalenti di programmazione, indirizzo, coordinamento e controllo, e in Uffici locali (Uffici delle Dogane, Uffici dei Monopoli e Laboratori chimici) con funzioni operative.