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TEMPLI DI PAESTUM Si tratta di uno dei più antichi siti della Magna Grecia ( e della Sicilia), anticamente chiamato Poseidonia e situato sulla costiera salernitana, nella valle del Sole. Poseidonia era un’antica colonia ( sorta nel VII sec a.c.) della città di Sybaris ( Sibari). Era una città fortificata munita di quattro porte nei quattro punti cardinali Si possono osservare tre templi di origine dorica, il più antico dei quali, forse dedicato ad Hera, è conosciuto come “Basilica” (metà del VI sec. a.C.), il secondo, più piccolo e lontano dagli altri due, è il tempio di Athena (510 a.C.) e l’ultimo, il più recente, è il tempio di Nettuno (460 a.C.). TEMPIO DI HERA La Basilica ( 540 - 510 a.c.) deve il suo nome alla credenza settecentesca che si trattasse di una basilica romana, un luogo di riunione coperto, sede di tribunale. Mostra caratteri particolarmente arcaici: la forte rastremazione delle colonne ( 4,68m) , la sensibile espansione dell’entasi, le proporzioni tozze delle colonne, l’evidente schiacciamento dell’echino e il grande abaco. È un periptero ennastilo (9 x 18 colonne), forse dedicato ad Hera ( 24 x 54m). Le numerose colonne sul fronte (in un curioso numero dispari) non conferiscono a questo tempio la tipica estensione in lunghezza propria dei templi arcaici. Quasi nulla è rimasto del naos diviso in due navate da una fila centrale di sette colonne. Nella parte occidentale del naos si apriva una adyton nella quale si conservava il simulacro della divinità. Il fregio la cornice e i frontoni sono andati perduti. Il collarino è decorato con delle piccole incavature regolari che imitano delle foglie stilizzate ( ricollegandosi agli antichi modelli dell’arte micenea). TEMPIO DI CERERE Nell’area del santuario settentrionale sorgono i ruderi del tempio di Athena, poi dedicato a Cerere. Si tratta di un periptero esastilo con una peristasi ( colonnato) di 6 x 13 colonne (segue dunque la regola che sarà poi classica). Le colonne hanno 20 scanalature, entasi molto pronunciata e coltrino decorato in rosso, oro e blu. Viene applicata, per la prima volta in Magna Grecia, la regola secondo la quale le colonne sul lato maggiore dovevano essere il doppio più una di quelle sul lato minore. Il pronao è delimitato da 6 colonne mentre manca l’opistodomo. Sebbene le proporzioni delle colonne siano simili a quelle della Basilica, il capitello appare meno schiacciato. Il tempio è costruito su un crepidoma di tre scalini e risale al 510 a.C., misura 14m x 32m e si articola intorno ad un naos a navata unica ( ora distrutto). Il pronao è delimitato da sei colonne con capitelli ionici, segno di contatti tra la colonia italiota e le città greche. TEMPIO DI NETTUNO Poco più a Nord della Basilica sorge, invece, il tempio di Nettuno, uno dei più imponenti del periodo, giuntoci pressoché completo con l’intera trabeazione e i due frontoni. È un dorico periptero esastilo con 6 x 14 colonne e cella divisa in tre navate da due file di colonne più piccole disposte su due livelli e l’accesso alla cella è rialzato rispetto al pronao da quattro gradini. Misura 24 x 59m, ed è stato costruito intorno al 460 a.C. in pietra calcarea, mentre il fregio con la pregiata arenaria. Nonostante il periodo tardo le colonne ( 8,88 m) sono ancora molto massicce tanto che per snellirle, invece delle consuete 20 scanalature, ne sono state realizzate ben 24. Tuttavia lo stile è già maturo e sono presenti le correzioni ottiche tipiche dei templi classici e un echino piuttosto slanciato.