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Ho provato a scrivere su Genius. 7 Febbraio 2021. Ma soprattutto: perché non l’avevo fatto prima? Devo dire, quel posto un po’ spaventa, sembra pieno di gente seria, una fervida comunità di ermeneuti pronti a cazziarti. Io poi, che ho la sindrome dell’impostore, figuriamoci. Usavo Genius solo come utente. È fantastico per capirci qualcosa dei testi hip-hop, quelli americani intendo, per i quali la barriera linguistica si somma alla lontananza culturale. È fantastico per sentire la vertigine dell’ignoranza ogni volta che si apre un testo a caso di un artista a caso, iniziando a esplorare la rete di significati nascosti dietro ogni parola. Come succede con la poesia: anzi, con la poesia ormai non succede più da un pezzo. Su Genius, sì. Tutto andava bene dunque, fino a quando un bel giorno ho scoperto anche la parte italiana di questo mondo. Come a volte capita, volevo dare agli studenti un link veloce per leggere il testo di una vecchia canzone. Sembra facile, vero, linkare il testo di una canzone no? Certo che sì, è facile, se lo volete interamente contorniato di banner molesti e pubblicità erotiche. Quindi vai a trafficare di copia e incolla, ok. Ma a un certo punto ti chiedi: ma SE SU INTERNET SI TROVA TUTTO, come si fa a non trovare un testo leggibile, chessò, di Azzurro? E quel bel giorno ho pensato, oh, ma vediamo un attimo se per caso c’è su quel sito dei rappologi. E infatti: c’è. Infatti, ci sono tutte le canzoni di Conte, Celentano, e infatti praticamente dell’intero repertorio noto e ignoto della canzone italiana. Quindi: problema risolto. Ma a quel punto faccio caso che i commenti e le interpretazioni sono relativamente scarsi; insomma niente a che vedere, per dire, con le ultime uscite di Rondodasosa o Tha Supreme. E quindi ho pensato: beh e che ci sto a fare io della generazione X, se non per commentare Azzurro? Fatto, metto qualche nota ad Azzurro, e vedo che non mi fanno troppi cazziatoni per questo. Poi comincio a buttare un occhio sulla pagina di Paolo Conte, prendo un po’ a caso, una parola di qua, una parola di là, e vedo che non mi hanno ancora sparato. E allora sai cosa faccio? Mi butto. Mi butto a fare una delle cose più divertenti dell’universo, prendere una canzone e analizzarla come fosse un poema omerico. C’è così poca concorrenza in effetti, è un far west, praterie di canzoni che aspettano solo di essere spiegate. E così ci ho preso gusto con De Gregori, Battisti-Mogol, eccetera, fino a Battiato. E i cazziatoni? Sì, mi hanno fatto anche quelli. Buona domenica