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Sai distinguere un rapper dall’altro? 20 Dicembre 2020. Io no. Con i rapper ho scarsa familiarità. Ma tra le tante cose utilissime che si potevano imparare nell’era arancione, c’era anche questa. È una specie di giochino, e funziona così. Si crea una playlist di Spotify (o Youtube music, o dove volete) con dentro due diversi dischi rap. Io ho provato con questi (entrambi americani e usciti nel 2020, dunque relativamente omogenei): <lang xml:lang="en-US">Pop Smoke, Shoot For the Stars, Aim For the Moon. Lil Uzi Vert, Eternal Atake</lang>. Ok. Ora si mette in moto la riproduzione casuale, e si prova a indovinare l’album. Io ho quegli auricolari che hanno il bottone per skippare alla traccia successiva (sì, quelli lì da 3 euro) e sono perfetti per la situazione. Insomma una specie di musichiere o di sarabanda fatto in casa, ma con musiche per noi sconosciute o quasi. Quindi statisticamente, se la scelta è tra due album, se vai a caso hai il 50% di probabilità di azzeccare ogni volta, ma dovresti arrivare vicino al 100% se riesci a capire quali sono le peculiarità dei due artisti. Diciamo che con questo genere musicale è particolarmente difficile, almeno per i nati prima del 1999. Una cosa che almeno puoi notare subito, tra <lang xml:lang="en-US">Pop Smoke e Lil Uzi Vert</lang>, è che il primo ha il vocione grave e <lang xml:lang="en-US">Lil Uzi Vert</lang> la vocina acuta: questo già ci aiuta ma non è sufficiente, a causa dei numerosissimi featuring di cui le tracce rap sono disseminate (nella traccia di <lang xml:lang="en-US">Lil Uzi Vert</lang> può comparire ad esempio un vocione, e in quella di <lang xml:lang="en-US">Pop Smoke</lang> una vocina). Un’altra peculiarità abbastanza evidente è che le basi di <lang xml:lang="en-US">Pop Smoke</lang> sono lente e pesanti – con il sub bass e la cassa rullante in primo piano – mentre le tracce di <lang xml:lang="en-US">Lil Uzi Vert</lang> sono tipicamente più imprevedibili e a volte sperimentali, ma a volte anche più smaccatamente pop. A questo punto va già meglio, ma dobbiamo ancora studiare per avvicinare le vette irraggiungibili della generazione z. È come quando impari una lingua straniera, in un certo senso. Tutto può aiutare, dalle recensioni di Pitchfork alle esegesi dei loro testi su Genius (qui <lang xml:lang="en-US">Pop Smoke, qui Lil Uzi Vert</lang>). Io ormai con questi due me la cavo, ma devo ancora migliorare con altri artisti più o meno famosi degli ultimi 20 anni (e si può fare anche con tre, quattro, cinque album mischiati nella stessa playlist, uh). Buon lavoro. E buon Natale.