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i Bignami del XXI secolo. 13 Dicembre 2020. Cliffnotes, Shmoop e Sparknotes appartengono a quei bellissimi posti di Internet che servono per “aiutarti a studiare”, le materie umanistiche soprattutto: riassunti, spiegazioni, analisi, cose così. Evidentemente sono sono molto frequentati dagli studenti universitari e anche delle superiori. Sono fatti bene? Se ci riferiamo a questi tre, decisamente sì. Ovviamente poi se ne trovano anche molti altri (e anche italiani, che però fanno abbastanza pena). Ma facciamo un esempio pratico: mettiamo che io voglia studiare un libro a caso, cioè The Plague, cioè La Peste di Camus. Questa è la pagina iniziale su Cliffnotes, talmente essenziale nella grafica da sembrare sbagliata. Comunque a sinistra si trova il menu, molto ordinato, con i contenuti che ci interessano: la biografia dell’autore. la lista dei personaggi. il riassunto e l’analisi di ciascuna delle 5 parti del libro. l’analisi di ciascuno dei 5 personaggi principali. due saggi critici (“Camus and the Absurd” e “The Plague as Allegory”). un quiz (che per la verità va beh, più che un quiz è una sola domanda a scelta multipla). 14 domande aperte del tipo che ci si potrebbe aspettare a un esame universitario. 10 possibili spunti per temi scritti. La sezione di “riassunto e analisi” è fatta di 5 saggi lunghi e articolati, in realtà molto più analisi che riassunto. Tutto è molto professionale, pulito, con poca pubblicità e pure gratuito (mi chiedo come possano campare). Ma passiamo ora all’atmosfera decisamente diversa di Shmoop, dove tira aria bimbominkia a causa di molteplici banner, popup invadenti, video embedded e colore fucsia. Se si resiste allo shock però il contenuto è molto interessante; e anche più divertente e sbarazzino. La pagina iniziale presenta il libro prima con un’introduzione molto generica; poi spiega What is The Plague About and Why Should I Care? in poche righe; infine elenca varie risorse esterne correlate (film, video, immagini dell’autore, altri approfondimenti). Ma questa è solo la pagina iniziale appunto. Il menu a sinistra offre questi contenuti: il sommario (dettagliatissimo, una pagina per ogni singolo capitolo del libro, e sono 30). i temi. Qui ne hanno selezionati 12, che vengono riassunti in poche righe ciascuno, e seguiti da una serie di domande (come quelle che ci potrebbero capitare a un esame universitario). i personaggi (una scheda per tutti, non solo i principali ma anche quelli secondarissimi). analisi (qui c’è veramente tanta roba dallo stile, all’ambientazione, le figure allegoriche, perfino il commento all’epigrafe e lo schema di Booker). citazioni. quattro ulteriori sezioni a pagamento (flashcards, quizzes, write essay e teaching). Appunto queste ultime fanno parte di un piano premium, che costa 10 dollari al mese e non so se avrei voglia di provarlo, ma già la parte gratuita è talmente estesa da sembrarmi più lunga del libro stesso. Insomma, magari uno studente va su questi siti per risparmiare tempo e fatica, d’accordo; ma se ci prendi gusto, a forza di approfondire finisci dalla parte del critico, cioè di quello che sui commenti passa più tempo e fatica del necessario. Trovo sublime che questi siti riescano ad andare bene per entrambi i ruoli. E veniamo all’ultimo dei tre: Sparknotes è gratis ma allo stesso tempo è anche una vetrina per i relativi piccoli ebook – pubblicati e venduti da Barnes & Noble – che consentono volendo di approfondire ulteriormente gli argomenti. La pagina ha una grafica più elegante rispetto agli altri due (ma non è che ci volesse molto). Il menu è orizzontale e diviso in: riassunti (uno complessivo, uno per ciascuna delle 5 parti e in più un’analisi). personaggi (molto in sintesi). approfondimenti. Qui, oltre a un articolo dedicato al “contesto” (cioè al contesto in cui operava e viveva Camus), si trovano soprattutto una serie di quiz che sono il punto forte di Sparknotes: uno sull’intero libro, uno sul contesto, uno sulla trama complessiva, uno sui personaggi, e vari altri dedicati alle singole parti de La peste. In questa sezione c’è anche una pagina dedicata ad alcune domande aperte (come quelle che si potrebbero ricevere a un esame orale) con anche i suggerimenti per una risposta. aiuto alla scrittura. Qui non c’è molto, solo una guida (generale) appunto alla scrittura di un testo, e tre suggerimenti per un tema da sviluppare. Prossimo libro da studiarmi: i Viaggi di Gulliver. Prossimo consiglio per disoccupati intellettuali: osare qualcosa del genere anche in lingua italiana, considerando che come dicevo i vari studenti.it e skuola.net non valgono. E dire che la tradizione non ci manca, eh. Buona domenica.