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L’ombra della sua identità. 6 Dicembre 2020. Come scrivono tutte le sue biografie, Franco Battiato è nato il 23 marzo 1945 a Jonia (Catania). Altri la chiamano Ionia. Solo che se da quelle parti chiedi dov’è Jonia (o Ionia), non lo sa nessuno. E se la cerchi sulle mappe non esiste. È esistita in passato, questo sì: ma solo per tre anni, e proprio dal maggio 1942 al novembre 1945. La storia del luogo, molto più antica, è in realtà quella di due diverse cittadine – Giarre e Riposto – che da sempre continuano a separarsi e riunirsi e poi separarsi di nuovo. Ai tempi del Rinascimento facevano entrambe parte della Contea di Mascali. Nel 1815 se ne staccarono, per diventare una comunità autonoma; poi, nel 1841, si scissero anche fra loro e così restarono per quasi un secolo. Ovvero fino a quando (1935) il regime fascista decise di fonderle nuovamente in un solo comune: “Giarre Riposto”, poi appunto ribattezzato Jonia sette anni più tardi. Ma dura pochissimo. Appena qualche settimana dopo quel 23 marzo 1945, niente più fascismo, e niente più comune di Jonia che si sdoppia ancora una volta: Giarre da una parte (verso le pendici dell’Etna) e Riposto dall’altra (verso il mare), le due metà di un unico polo urbano che si sviluppa lungo Corso Italia, ed è tagliato in longitudine dai binari della linea ferroviaria. Con al centro esatto la stazione (centro di gravità permanente?) che si chiama tuttora “Giarre-Riposto”. Giarre è nota nel mondo come la capitale dell’incompiuto, a causa del considerevole numero di opere pubbliche non terminate. A Riposto ogni tanto succedono cose brutte. Ma ogni tanto ci nasce un Battiato. Buona domenica.