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«Maresciallo guardi, mi ha messo una tale confusione in testa che non mi sono neanche accorta che mi aveva fatto il prelievo al bancomat. Unomi ha preso per un braccio e mi ha proprio spostata, ha continuato a parlare e intanto, quell’altro ha prelevato. Quando poi sono andata per prendere i soldi, il display diceva che avevo già raggiunto la cifra mensile.Macome? dovevo ancora prendere i soldi, mi sono detta. Allora sono entrata in banca, per protestare, e lì abbiamo scoperto che mi avevano derubata». Nonè che unadelle tante testimonianze raccolte da Vincenzo Reggio, maresciallo capo, comandante della stazione di Parona, che assieme ai suoi uomini ha arrestato tre cittadini di nazionalità francese, maghrebini di nascita, chesono accusati di avermesso a segno una dozzina di colpi al bancomattra viaMameli e a Villafranca.E altri due a Roma. Questi sono i colpi accertati, ma è probabile che ce ne siano anche altri. C’è voluta tanta pazienza a mettere insieme tutti i tasselli, per quella serie di rapine iniziate nel 2019 e che vede la chiusura delle indagini soltanto ora con l’emissione della custodia cautelare in carcere dei tre soggetti. In alcuni casi, i soggetti si erano avvicinati alle loro vittime, sempre donne e spesso anziane, dopo che avevano digitato il Pin per prelevare, facendo finta che lo sportello non funzionasse, fingendo di dare una mano e intanto prelevavano loro i soldi e poi si dileguavano. Il gruppetto si muoveva su un’auto presa a noleggio in Francia, per questo è stato necessario chiedere l’aiuto ai colleghi della Cooperazione internazionale. Per ricostruire gli eventi e dare un volto ai malfattori, i carabinieri hanno visualizzato attentamente le immagini delle telecamere di sorveglianza dei bancomat e delle attività economiche vicine alle banche. Sono così riusciti ad individuare l’autovettura con targa francese e l’identità degli occupanti risalendo a chi aveva affittato l’auto. Poi hanno inserito a terminale il primo nome e scoperto con chi il soggetto fosse stato controllato, casualmente, in strada nei mesi. Ottenute le fotografie, i militari hanno proceduto ad una minuziosa opera di raffronto con le immagini raccolte dai sistemi di videosorveglianza, riuscendo finalmente a dare un volto ai tre autori dei furti con destrezza. Per fortuna i bancomat registrano bene in volto chi preleva e soprattutto, nel 2019 ancora non indossavamo le mascherine. Il Tribunale di Verona, ha accolto in pieno le risultanze investigative, emettendo, lo scorso 12 aprile, la misura cautelare della custodia cautelare in carcere nei confronti di tutti e tre gli indagati che sono stati intercettati e tratti in arresto due a Sanremo e uno a Lucca. «Ancoraunavolta si èdimostrata premiante l’attività di supporto alla cittadinanza svolta quotidianamente dai comandi Stazioni come quello di Parona, con particolare riguardo a tutte quelle persone anziane che, particolarmentefragili e vulnerabili, sono spesso vittime di malviventi senza scrupoli», ha detto il comandante provinciale Pietro Carrozza. «Proprio grazie alla puntuale descrizione che ciascun denunciante ha fornito ai militari si è riusciti ad assicurare alla giustizia i tre criminali ed inoltre dare concreta risposta a chi, appartenente alla cosiddetta categoria delle “fasce deboli”, sa di poter trovare in caserma, un carabiniere sempre pronto ad ascoltare», conclude Carrozza.