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diapositiva successiva EFFETTI BIOLOGICI DELLA RADIAZIONE LASER diapositiva successiva L’occhio, per la sua configurazione anatomofunzionale e per il suo comportamento ottico, è l’organo più vulnerabile nei confronti della luce laser e rappresenta pertanto l’organo “critico” per eccellenza. A seconda della radiazione ottica (ultravioletto 100-400nm, visibile 400-760 nm, infrarosso 760-1mm) e dell’intensità di dose si possono avere diversi tipi di danno a carico di questo organo quali: danni retinici di natura fotochimica, alterazioni retiniche caratterizzate da piccoli addensamenti di pigmento, discromie, effetti catarattogeni di origine fotochimica e termica, fotocheratocongiuntivite, ustioni corneali. diapositiva successiva Di minore importanza è l’eventuale danno a carico della cute e i più comuni sono: eritemi, ustioni cutanee, superficiali e profonde, la cui gravità sarà in rapporto, oltre che all’energia calorica incidente, al grado di pigmentazione, all’efficienza dei fenomeni locali di termoregolazione, alla capacità di penetrazione nei vari strati delle radiazioni incidenti. Laser di potenza notevolmente elevata possono danneggiare seriamente anche gli organi interni. diapositiva successiva Le classi di rischio possono essere anche riassunte nel seguente modo: • Classe 1 : sono intrinsecamente sicuri perché di bassa potenza. • Classe 2: non sono intrinsecamente sicuri, ma la protezione dell’occhio è normalmente facilitata dal riflesso di ammiccamento. Bisogna evitare di guardare nel fascio. • Classe 3A: la protezione dell’occhio è facilitata dal riflesso di ammiccamento. Bisogna evitare di guardare nel fascio, né osservare direttamente con strumenti ottici. • Classe 3B: la visione diretta nel fascio è sempre pericolosa, mentre non è a rischio la visione di radiazioni non focalizzate, mediante riflessione diffusa. • Classe 4 : il loro uso richiede un’estrema prudenza. Sono pericolosi anche per riflessione diffusa. Essi possono causare danni a carico della cute e presentano anche un rischio di incendio. E’ necessario evitare l’esposizione dell’occhio e della pelle alla radiazione diretta o diffusa. diapositiva successiva RISCHI DA LASER diapositiva successiva Rischio da radiazione ottica. Riguarda esclusivamente i due distretti corporei direttamente raggiungibili dalla radiazione ottica, ossia l’apparato oculare e la cute. Il tipo e l’entità dell’eventuale effetto dipende, oltre che dal tessuto considerato, dalla lunghezza d’onda del laser, dalla potenza, dalla modalità di emissione in continuo o a impulsi, dal tempo di esposizione. A livello dell’occhio i fenomeni di focalizzazione del fascio radiante possono comportare lesioni della retina, anche gravi e irreversibili (laser visibili e a infrarosso). Altri effetti possono essere dati da ustioni (laser a infrarossi), cheratiti e cataratta (laser UV) e da discomfort visivo. Per quanto riguarda la cute i rischi sono riconducibili a ustioni (laser a infrarossi), cancerogenesi (laser UV) e fotosensibilizzazione (laser che emettono nel visibile o nell’UV in presenza di sostanze fototossiche e fotoallergiche nel tessuto, quali alcuni farmaci e cosmetici, certi inquinanti organici). diapositiva successiva Rischio di tipo elettrico Può configurarsi nel caso dei laser a maggior potenza, che richiedono la presenza di correnti a tensione e intensità elevate, ove un imperfetto isolamento o la creazione di soluzioni di continuo determinano perdite di corrente dalla circuiteria dello strumento. Tale rischio è presente anche in occasione di eventi accidentali che causano traumi meccanici al dispositivo. diapositiva successiva Rischio di esplosioni e incendi È legato all’irraggiamento accidentale di substrati infiammabili o esplosivi con laser di potenza. diapositiva successiva Rischio tossico Può essere dovuto all’apparato laser medesimo, ad esempio nel caso di perdite dei liquidi criogenici utilizzati per la refrigerazione dei laser di potenza durante il funzionamento. Spesso esso deriva dalla produzione di prodotti di combustione (CO, NOx, SO2, CN, O3, idrocarburi policiclici aromatici, formaldeide, miscele organiche complesse etc.) per irraggiamento accidentale o deliberato di materiale organico e/o biologico. diapositiva successiva RISCHI COLLATERALI NEL FUNZIONAMENTO DEI LASER diapositiva successiva · CONTAMINAZIONE AMBIENTALE a) materiale bersaglio vaporizzato e prodotti provenienti da operazioni di taglio, perforatura e saldatura b) gas provenienti da sistemi laser flussati a gas o da sottoprodotti di reazioni laser (bromo, cloro, acido cianidrico, etc.) c) gas o vapori da criogenici (azoto, idrogeno ed elio allo stato liquido) d) coloranti (p. es. cianina) e relativi solventi (dimetilsulfossido ) e) policlorodifenili (condensatori e trasformatori) diapositiva successiva · RADIAZIONI OTTICHE COLLATERALI (NON DA LUCE LASER) a) radiazioni UV provenienti da lampade flash e da tubi di scarica dei laser in continua (ottiche al quarzo) b) radiazioni nel visibile e nell’IR emesse da tubi del flash, da sorgenti di pompaggio ottico e da reirradiazione emessa dai bersagli diapositiva successiva · ELETTRICITÀ a) maggior parte dei laser ad alto voltaggio (>1KV) b) banchi di condensatori per laser pulsati diapositiva successiva · RADIAZIONI IONIZZANTI a) emissione di raggi X da tubi elettronici con voltaggi all’anodo maggiori di 5 KV diapositiva successiva · REFRIGERANTI CRIOGENICI b) ustioni da freddo c) esplosione (gas a pressione) d) incendio e) asfissia (condensazione dell’ossigeno atmosferico) f) intossicazione (CO2, f) diapositiva successiva · ESPLOSIONI a) banco dei condensatori o sistema di pompaggio ottico (laser di alta potenza) b) reazioni esplosive di reagenti nei laser chimici o di altri gas usati nel laboratorio diapositiva successiva · INCENDIO a) fasci laser di energia elevata b) apparati elettrici diapositiva successiva · RUMORE a) condensatori di laser pulsati di potenza molto elevata b) interazioni con il bersaglio diapositiva successiva MISURE DI SICUREZZA, RISCHI, PROCEDURE E CONTROLLO DEI RISCHI diapositiva successiva I laser sono stati classificati in funzione della pericolosità delle emissioni radianti. La necessità di prevenire i rischi associati all’utilizzo degli apparati laser ha condotto alla formulazione di standard e protocolli di sicurezza. Le misure di tutela sono naturalmente modulate in funzione della classe di appartenenza del dispositivo laser e, nell’ambito di quest’ultimo, un primo livello di sicurezza è intrinseco all’apparecchiatura, sulla base delle caratteristiche strutturali e operative e delle istruzioni del costruttore. Alcuni requisiti riguardano l’ambiente nel quale opera il laser. diapositiva successiva Fondamentali risultano l’informazione ai lavoratori e la formazione dei lavoratori, l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale e, così come previsto dalle disposizioni dell’art. 218 del D.Lgs 81/2008, la sorveglianza sanitaria del lavoratore a rischio. Per quanto ad ogni singolo dispositivo si applichi, in funzione della classe di appartenenza e dell’utilizzo particolare, un set di misure specifico, in larga parte codificato dalle norme tecniche, la Tabella 3 riporta alcune indicazioni di ordine generale riferite all’apparato laser, all’ambiente di lavoro e al lavoratore che, soprattutto per i laser appartenenti alle classi di maggior pericolosità, rappresentano un riferimento per le attività di prevenzione e protezione nel settore. diapositiva successiva tabella diapositiva successiva tabella diapositiva successiva Nei laboratori dove si usano laser di classe superiore alla Classe 3 A, l’utilizzatore deve servirsi della consulenza specialistica di un Tecnico Laser con competenze specifiche relative ai problemi di sicurezza (TSL) per la verifica del rispetto della Normativa corrispondente (CEI 1384 G – CT-76 del CEI Guida E) e per l’adozione delle necessarie misure di prevenzione. diapositiva successiva MISURE DI SICUREZZA diapositiva successiva Protezione sulla sorgente · Segnali di avvertimento · Schermi protettivi · Cartelli di avvertimento · Connettore di blocco a distanza collocato a <5m dalla zona in cui si svolge l’attività · Chiave di comando, per un utilizzo dell’apparecchio solo delle persone autorizzate diapositiva successiva Protezione dal fascio laser · Arresto di fascio automatico in caso di radiazione eccedente i livelli prestabiliti · Tragitto dei fasci su materiali con proprietà termiche e di riflessività adeguate e schermature · Evitare assolutamente le riflessioni speculari diapositiva successiva Protezione degli occhi · Un protettore oculare previsto per assicurare una protezione adeguata contro le radiazioni laser specifiche deve essere utilizzato in tutte le zone pericolose dove sono in funzione laser della classe 3 e 4. diapositiva successiva Vestiti protettivi · Da prevedere nel caso il personale sia sottoposto a livelli di radiazione che superano le EMP (esposizione massima permessa) per la pelle ( i laser di classe 4 rappresentano un potenziale di pericolo di incendio e i vestiti di protezione devono essere fabbricati con materiali appositi).