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Manca irrimediabilmente qualcosa. Questa sembra essere la frase che ormai aleggia con il suo peso inconfondibile nella Motor Valley, che da Maranello a Borgo Panigale vive di ricordi passati più che di successi presenti. I 13 anni che dividono la Ferrari dal suo ultimo titolo in F1, i 14 dall’ultimo mondiale piloti di Ducati in MotoGp ed i 10 per l’Aruba.it Racing – Ducati Team in Superbike pesano inevitabilmente e spingono le rosse del motorsport a premere l’acceleratore dello sviluppo per contrastare l’avversario dominante. In questo nuovo anno che purtroppo porta con sé gli strascichi del precedente, la rincorsa al titolo per Ducati è partita abbastanza presto, quando i due alfieri rossi Scott Redding e Michael Ruben Rinaldi sono scesi in pista il 4 febbraio per una sessione di test privati a Misano, condizionata al mattino da una fitta nebbia poi diradatasi nel pomeriggio, quando i due piloti hanno potuto saggiare le novità sulla rinnovata Ducati Panigale V4 R, sulla quale i tecnici emiliani hanno lavorato su nuove soluzioni relative al software, le sospensioni e la frizione. Bene Redding che ha completato 70 giri mentre Rinaldi ha completato 52 giri nonostante una caduta senza conseguenze. Dopo appena 19 giorni dai test privati a Misano, la nuova Ducati stradale si è proposta finalmente al pubblico insieme al team in gran completo, pronti subito a lanciare il guanto di sfida in quella che sarà una battaglia non solo in pista ma anche di visione, che il reparto Ducati Corse tra motomondiale e derivate di serie ha mostrato come il suo punto forte su cui puntare per tornare a vincere. Il primo a non nascondersi è il team principal Stefano Cecconi, il quale ha affermato: “Dal 2015 i nostri risultati sono stati sempre in crescita, fino ad arrivare al 2° e 3° posto dell'anno scorso: ora ci manca l'ultimo step e siamo qui per questo […] Redding ha fatto un ottimo debutto nella categoria e adesso da lui ci aspettiamo il salto di qualità; Rinaldi è stato con noi dalla Superstock 1000, dove ha vinto il campionato, e l'approdo nel team ufficiale è l'ovvio risultato della sua crescita”. A fare da eco alle parole di Ceccotti ci sono quelle dell’amministratore delegato di ‘Ducati Motor Holding’ Claudio Domenicali, che definisce in poche parole quella che è la filosofia di un team di lunga tradizione: "La Ducati è sempre stata sotto i riflettori perché la nostra Panigale V4 R è quanto di più vicino a quello che un appassionato può acquistare da un concessionario e questo riflette la nostra filosofia di mettere la tecnologia da pista al servizio degli appassionati". Volto noto agli appassionati di MotoGp, il direttore generale di ‘Ducati Corse’ Gigi dall’Igna ha voluto rimarcare quelli che sono stati i risultati che più spiccano nel percorso che Ducati ha intrapreso verso un progressivo miglioramento: "Siamo reduci da un 2020 di soddisfazioni, con il titolo costruttori vinto in MotoGP e perso in Superbike solo alla fine: è stata una soddisfazione vedere una moto così competitiva e per questo 2021 vogliamo di più. Abbiamo due piloti straordinari, riponiamo in loro grandi aspettative anche nel rapporto fuori dalla pista, nella veste di testimonial del marchio". Insieme al team al gran completo non sono mancati i due piloti Redding e Rinaldi, i quali ripongono grandi aspettative nell’anno che verrà: "Il 2020 è stato il mio primo anno in Superbike ed è stato eccitante […] Siamo stati competitivi, ma ora possiamo crescere: nel 2021 voglio un passo avanti, avrò meno tempo da perdere in dettagli che conosco meglio, come le dinamiche nel weekend di gara della Superbike. Il mio punto forte credo sia la mentalità, ho un anno di esperienza in più nella categoria e spero di alzare il mio livello a quello degli altri, e oltre, e di puntare al titolo”. Queste le parole del britannico, il quale è reduce da un 2020 in grande spolvero con il secondo posto finale ottenuto grazie a 5 vittorie, 14 podi, 1 pole position e 3 giri veloci. Risultati di tutto rispetto per un esordiente nella categoria che non può nascondersi dal ruolo di diretto antagonista del duo Rea-Kawasaki. Tuttavia, è molto probabile che il primo avversario di Redding sarà il suo compagno di box Rinaldi, il quale ha compiuto un salto di qualità importante dal team ‘Go Eleven’ per cui gareggiava nella scorsa stagione: “Il 2020 per me è stato fantastico, ho colto la mia prima vittoria e raggiunto un obiettivo, ma adesso i traguardi si alzano e l'impegno per raggiungerli sarà maggiore. Con il team Aruba ho già vinto il campionato Stock 1000 e tornare qui mi rende orgoglioso: vuol dire che il lavoro è stato buono e che puntiamo in alto”. Dopo i classici proclami di inizio anno, a fine marzo è giunto il momento di far segnare i primi tempi in pista, anche se non totalmente definitivi, nella cornice dei test di Barcellona. Per quanto riguarda la prestazione di Redding, il britannico ha fatto segnare il miglior tempo nella sessione mattutina per poi ritrovarsi secondo al termine del pomeriggio. Sono arrivate indicazioni buone per quanto riguarda il primo e terzo settore del Montmelò, ma meno confortante la prestazione relativa al secondo settore, che ha palesato agli occhi del britannico gli stessi problemi patiti da Ducati nella stagione passata. Redding ha raccontato che il suo programma si è concentrato sull’utilizzo delle gomme da gara in modo preponderante, a discapito di una poca applicazione sulle gomme da qualifica sulle quali molto ancora si dovrà lavorare. Cambiando angolo di box, il feedback offerto da Rinaldi non è stato difforme da quello di Redding, cosa che aiuterà gli ingegneri di Borgo Panigale a preparare la moto più performante in vista della prima gara. Anche nel caso dell’italiano, i problemi di aderenza della gomma non consentono ancora di sfruttare a pieno il potenziale della moto e questo non consente a Ducati di attestarsi ancora su un sufficiente grado di competitività. Restano comunque sensazioni positive per il pilota italiano, il quale sente di essere nel pieno della sua crescita. Proprio pochi giorni fa si è conclusa la 2 giorni di test ad Aragòn (qui per il resoconto), alla quale hanno preso parte proprio Ducati ed i team satellite rappresentati da GoEleven con Chaz Davies, Barni Racing con Tito Rabat e Motocorsa con Axel Bassani. Sensazioni rinnovate sono arrivate dai due alfieri della rossa, con Redding e Rinaldi che si sono attestati nelle prime due posizioni della classifica combinata ed hanno fornito nuovi spunti ai tecnici di Borgo Panigale, grazie anche ad un feeling differente con la moto rispetto ai precedenti test in Catalogna. Passi avanti sono stati fatti anche da Chaz Davies su GoEleven, con il britannico che ha brillato in quarta posizione e si è detto soddisfatto dei progressi fatti dal team. Di tutt’altro avviso invece Tito Rabat, il quale si è lamentato di una moto che ‘non lavora bene’. Subito dietro a Rabat, troviamo Axel Bassani, che invece ha dichiarato di essere fiducioso per la sua avventura in Motocorsa e di aver trovato un buon feeling con la moto. Complessivamente, si può dire che la galassia Ducati nei primi mesi di questo 2021 è stata capace di poggiare nuove basi la cui bontà è ancora tutta da dimostrare, il responso che verrà emesso dalla prima gara sarà già lì a zittire proclami e premiare il lavoro duro e costante portato dalle diverse squadre. Sicuramente ci troveremo di fronte ad un mondiale che vuole essere finalmente più aperto che mai e le premesse, vista anche la passata stagione, ci sono tutte.