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Le linee guide che stiamo analizzando affermano che L’introduzione della Cartella Clinica Elettronica deve riguardare l’intera Azienda Sanitaria e favorire l’integrazione tra i professionisti, la digitalizzazione dei flussi informativi e l’automazione dei flussi operativi. L’organizzazione sanitaria che si appresta ad intraprendere la strada verso una Cartella Clinica Elettronica aziendale si dovrà quindi confrontare con diverse realtà, dalla cui analisi sarà bene partire, al fine di valutare correttamente le reali esigenze dell’organizzazione. Nel seguito si vogliono evidenziare alcuni punti di attenzione: - Analisi dei processi assistenziali e dell’organizzazione, con particolare focus alla comprensione delle dinamiche tra le varie figure professionali coinvolte ed ai relativi ambiti di competenza. - Analisi della documentazione clinica attuale, dei dataset clinici, dei fabbisogni informativi insoddisfatti. Verifica della esistenza di un modello aziendale che, fatte salve singole personalizzazioni, faccia riferimento a modelli concettuali consolidati (si veda il Manuale regionale della Cartella Clinica e lo standard Joint Commission International) orientati alla soluzione dei problemi e alla pianificazione delle attività clinico assistenziali. Il modello aziendale di cartella clinica cartacea può non rappresentare appieno le esigenze informative della specifica struttura, e quindi possono essere presenti fogli diversi o il loro utilizzo può essere diverso da quello previsto. Fondamentale è in questo caso la collaborazione con le Strutture aziendali preposte (Direzione sanitaria aziendale, Direzioni di Presidio, Uffici Qualità, Ufficio legale, …) al fine di lavorare insieme verso la strutturazione di una soluzione completa e condivisa. - Particolarmente critica è in quest’ambito la comprensione delle dinamiche con cui le informazioni cliniche vengono prodotte, elaborate, scambiate e quindi acquisite in cartella. Questo è fondamentale nell’ottica di predisporre l’integrazione efficace ed efficiente del nuovo strumento aziendale nel complesso del sistema informativo ospedaliero. Allo stesso modo, gli applicativi verticali preesistenti vanno censiti in termini di varietà e funzionalità offerte, al fine di poter anticipare quanto più possibile istanze di modifica o integrazione nella piattaforma di Cartella Clinica Elettronica aziendale. - Le analisi dovrebbero portare alla formulazione di modelli di dati sufficientemente generali per non vincolare a priori l’esportabilità della piattaforma tra contesti clinici differenti. - É auspicabile che le attività di analisi e progettazione siano da subito orientate a prevedere un modello di Cartella Clinica Elettronica di Ricovero ed Ambulatoriale aziendale quanto più completo possibile, che sia poi personalizzabile parametricamente per adattarsi al meglio alle esigenze specifiche delle singole discipline specialistiche. La Cartella Clinica Elettronica, per sua natura, deve essere un utile strumento di supporto alle attività quotidiane del personale clinico che opera sul paziente, come ad esempio medici ed infermieri, ma anche consulenti e specialisti che possono avere necessità di interagire con i dati del paziente e fornire servizi di elevato valore per la diagnosi e la cura. Il ruolo di supporto che la Cartella ricopre è fondamentale anche nell’ottica di integrazione con i diversi servizi di analisi e refertazione dell’Azienda Sanitaria: ad esempio la possibilità di visualizzare i referti del laboratorio di analisi per venire a conoscenza di parametri vitali del paziente, fondamentali per le decisioni che il personale medico deve prendere. Si ribadisce nuovamente che il processo clinico di ricovero è qui inteso come esteso dagli antecedenti (es. primo contatto ambulatoriale, pre-ricovero) al follow-up del paziente, in una catena di processi che si alimentano l’un l’altro in ottica di continuità assistenziale.