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Questa è la storia di un ragazzo di 33 anni, un “papà ” della provincia di sondrio con una figlia, che sulla propria pelle ha vissuto situazioni di lesione dei diritti paterni e dei diritti dei minori.Si tratta di un episodio particolarissimo, mimetizzato in un periodo già di per sé particolarmente buio: ad Aprile 2020 quando la compagna scopre che era incinta la volontà di voler abortire, ma questa consapevolezza lo gettò nel panico profondo, lasciandolo come preda indifesa di sconforto, frustrazione ed angoscia disperata insieme, poiché ogni fibra del suo cuore si opponeva anche solo al pensiero di sopprimere la vita di quel bimbo, eppure per la sua salvezza non poteva far nulla, poiché per un’iniqua legge, solo la madre può decidere sul destino del figlio che porta in grembo, mentre il padre, che pur ne rimane il genitore, nulla può per salvare la sua vita. Una volta che cerco di rassicurare la compagna, lei a suo dire avrebbe impedito a chiunque di far del male a loro figlio, tant’è che quella bambina è oggi qui con noi o più precisamente con lei.. Da quel momento, inizio il calvario.Le denunce nei suoi confronti continuano e vengono firmate dal PM in tempi record, ma non è finita. Queste denunce sono la base ed il piano per ottenere l’affido esclusivo della figlia, una richiesta di addebito della causa e per ottenere più soldi possibili. Di li a poco arrivano altre denunce: stalking. Ovviamente denunce false, ma che in questo momento hanno fatto scattare dal locale servizio sociale un regime di protezione come previsto dalla legge sulle violenze domestiche . Il che sarebbe legittimo, se solo fosse in presenza di dati oggettivi. facendo credere che il genitore Mautone Claudio è cattivo, pericoloso, disturbato, così manipolando persone,parenti e il tribunale, ritrovandosi accuse infamanti e diffamanti che nemmeno sapeva esistessero, iniziando un lungo calvario fatto di porte in faccia, di delusioni e soprattutto di istituzioni e persone che (senza generalizzare, ovviamente) ti considerano un orco.Ogni persona è diversa l’una dall’altra ed ogni caso è a sé, è vero: ma le istituzioni non possono agire senza elementi oggettivi. Si deve tutelare la bambina, ovviamente. Ma non è possibile che un padre sia condannato ad attendere e subire l'istabilità emotiva sentimentale della madre che a un mese poco meno prima del parto intraprende nuova convivenza con A. C. che raggirato e magari accecato s'intromette giudizialmente. unendosi a lei e la famiglia per raggiungere l'obbiettivo alienante riservandosi e sostituendosi al padre biologico. In merito cosa ha da dire Mautone? La nostra identità è plasmata in parte dal riconoscimento o dal mancato riconoscimento di sofferenza individuale e di disfunzione sociale, che istaurano un senso di tensione psicologica che mi hanno istigato impulsivamente a un gesto estremo ma che fortunatamente non si è conclusa nei peggiori dei modi soprattutto per il bene di mia figlia… Inutile negare il disprezzo verso la madre e del suo compagno in quanto, con l’uso di mia figlia come oggetto per il risentimento delle mie scelte nel giugno 2020, di chiudere la relazione,durante il terzo mese di gravidanza, con la stessa a causa delle diffamazioni verbali e a mezzo stampa e dopo l’audio “io non riconosco in te il padre, sappilo; tu non sei il padre di mio figlio,è stato un rapporto occasionale, se ti presenti su dopo agisco io, perché io non voglio assolutamente farti riconoscere il figlio, perché io non ti voglio in mezzo ai piedi per l’arco della mia vita, sparisci, vai a fare il figlio da qualche altra parte”; . Disgustato dalle continue falsità in atti pubblici di fronte anche l’evidenza accertate dagli operanti di polizia giudiziaria e le continue calunnie,che mi distruggono e disgustano in quanto la stessa esprimeva il desiderio di un altro figlio ma che inizialmente voleva abortire ma che oggi, invece, mi nega qualsiasi contatto visivo e di informazione sullo stato di salute della stessa, mentre un emerito estraneo la vive notte e giorno portandola in giro sostituendosi al padre biologico. Ponendo in essere atteggiamenti diffamatori calunniosi portando la procura per le rappresentazioni delle loro istabilità psico affettive addirittura al divieto d’avvicinamento in misura cautelare visti i dissidi tra noi e rafforzate proprio dal compagno, che rivendica un fratello addirittura operante nelle forze dell'ordine usato anche come mezzo di minaccia. Mia Figlia ha bisogno del padre e io ho bisogno di mia figlia . so cosa significa crescere senza un padre, ma purtroppo la vita ha scelto che ad un'anno dalla mia nascità, era arrivato il momento di salutare la vita terrena. oggi posso solo dire magari sono stato fortunato, come magari potevo esserlo se restava in vita ma ovviamente non posso saperlo, ma solo futili illazioni in base alla società che ci circonda ma di certo posso dire, che ho sentito e sento la mancanza di mio padre, ma la vita me ne ha privato e non mia madre. non vorrei che mia figlia cresca pensando che non esista o che sia un altro il padre e senza vivermi” Quest storia ci deve far riflettere, che può sembrare un utopia ma in realtà oggi molti padri vivono situazioni del genere.