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Non fu una sorpresa Dopo il drammatico evento accaduto in Villa, l’ingegner Karl Bayernische non riusciva a darsi pace non volendo credere che quanto accaduto poteva essere solo un tentativo di furto andato male come aveva stabilito la polizia chiudendo la una sommaria e superficiale indagine. Era convinto che chiunque fosse riuscito a superare le recinzioni doveva essere dotato di una straordinaria agilità e caratteristiche di un acrobata, inoltre le ferite inferte al povero Hulk, che nella vicenda aveva avuto la peggio, facevano sorgere dei dubbi sulla natura umana dell’aggressore. Il fedele Hulk era stato tra la vita e la morte ma la grande professionalità dell’equipe dei veterinari della clinica la sua forte struttura fisica aveva fatto si che, il rottweiller avesse ritrovato la sua tenace qualità dik irriducibile cane da difesa. Helen, si era prodigata con estrema dedizione per fare trascorrere una serena convalescenza al cane che in breve tempo era ritornato nella sua perfetta forma, ma sul suo corpo erano ben visibili le quattro cicatrici delle profonde ferite, erano proprio quelle quattro cicatrici che continuavano sollevare i dubbi dell’Ingegner Karl sulla versione della polizia. Appena Hulk si era rimesso quotidianamente aveva cominciato ad esplorare in maniera sistematica e metodica, palmo a palmo tutto l’enorme parco circondante la villa senza lasciare inesplorato nemmeno un centimetro quadrato di territorio, il suo nasone dall’olfatto raffinato andava alla ricerca di un qualche cosa che potesse attrarre la sua attenzione oltre gli odori già conosciuti. Hulk era attratto dalla zona ove aveva subito l’aggressione ed in particolare attorno al tronco di un grosso castagno tra alte siepi e molto vicino al recinto, era il posto dove era stato trovato sanguinante in fin di vita. La sua ricerca ostinata con la sensibilità che solo i cani possono avere non poteva risultare infruttuosa. Quel pomeriggio Helen era intenta a studiare i nuovi regolamenti del Campionato europeo kart al quale avrebbe partecipato nella prossima stagione. La passione per i motori e la velocità non l’aveva mai abbandonata avendo anche ottenuto ottimi risultati nelle competizioni nazionali sia in Svizzera che in Italia. Molto assorta nella lettura non aveva fatto caso al continuo abbaiare di Hulk nel parco cosa che aveva invece sentito bene l’ingegnere Karl che si trovava nel suo studio al primo piano della villa. Si alzò dalla scrivania e guardò dalla parte da dove arrivava l’abbaiare di Hulk che correva avanti ed indietro per farsi notare, L’ingegnere scese nel parco e si ritrovò in un attimo il cane tra le gambe che continuando ad abbaiare dava ad intendere di voler essere seguito. Accondiscendendo a quel evidente richiamo in breve arrivarono presso l’albero oggetto di interesse del cane, che sempre abbaiando si infilò tra i cespugli raschiando con le zampe anteriori il terreno in un posto ben preciso, proprio alla base del tronco dell’albero dove le radici cominciavano ad affondare nella terra. Fu lì che, scostando alcuni rami dei cespugli l’Ingegner Karl notò un luccichio metallico che corrispondeva ad una lama a forma di uncino e tracce di sangue coagulato.