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Si scopre presto che le iniziative di Aquilanti spaziano in tutto il mondo visto che affida ad altri coindagati significativi progetti da sviluppare non solo con la fondazione italiana ma anche con l'americana «De Christifìdelium Apostolatu Ut Omnes Unum Sint Foundation», con sede a Cheyenne, negli Stati Uniti. Quando finisce in manette nella sua parrocchia, la chiesa del XII secolo di san Crisogono a Roma, i fedeli cadono dalle nuvole e lo scaricano all'istante: «Non lo conoscevamo quasi per niente. Officiava la messa delle nove e se ne andava». Nel 2006 arriva la condanna con rito abbreviato a tre anni di reclusione. Oggi Aquilanti non disdegna certo l'impegno «etico» politico. A modo suo. Innanzitutto ricorda i suicidi di Tangentopoli mettendosi in mostra nella giornata dell'orgoglio socialista nel 2000 ad Aulla, vicino a Massa Carrara. Quando viene innalzata una stele di marmo a memoria delle vittime di Tangentopoli, di coloro che si sono suicidati durante gli anni di Mani pulite, don Aquilanti non si trattiene, sale sul palco ed è un fiume in piena: «Andate e andiamo a riconquistare quella socialità che è stata sepolta. Sono stati sepolti questi giusti puniti dal giudizio degli uomini ma non da Dio». Poi torna alle più terrene questioni, visto che è stato presidente proprio della Commissione etica del Nuovo partito popolare, il clone di quello fondato da Mario Foligni negli anni Ottanta. Quindi è cresciuto ancora come respon sabile nazionale della Consulta etico religiosa di Alleanza democratica. Si tratta del micro partito con leader Giancarlo Travagin, catapultato da un altro atomo centrista, ovvero Rinascita della Democrazia cristiana. Tutti atolli di quel «Grande Centro» rimasto nel cuore degli ex Dc. Un'ultima coincidenza: compagno di strada nella dirigenza di Alleanza democratica ovvero nel «comitato pensante» di Ad spunta l'inossidabile Gianma-rio Ferramonti. È il protagonista dell'inchiesta «Phoney Money» condotta negli anni Novanta ad Aosta e poi trasferita e archiviata a Roma. L'oggetto delle indagini? Due filoni: una nuova presunta organizzazione segreta capace di influenzare le scelte politiche del '94 e la compravendita di titoli falsi. Una pura casualità, come sempre in Italia.28 La «Fondazione Populorum Progressio» viene istituita come persona giuridica canonica nella Stato della Città del Vaticano con chirografo di Giovanni Paolo II nel febbraio del 1992, in occasione del quinto centenario dall'inizio dell'evangelizzazione dell'America Latina. Il santo padre, ricordando la creazione di un fondo per i contadini poveri dell'America latina istituito nel 1969 a due anni dall'enciclica per volontà di Paolo VI, costituisce questa fondazione «finalizzata a promuovere lo sviluppo integrale delle comunità dei contadini più poveri d'America Latina. Questo vuole essere un gesto d'amore solidale della Chiesa verso quanti sono nell'abbandono e necessitano maggiormente di protezione, come lo sono le popolazioni indigene, meticce e afro-americane, dando anche continuità, in tal modo, all'iniziativa del mio augusto predecessore». Così ogni anno vengono approvati circa duecento finanziamenti per significativi progetti d'aiuto ai campesinos, i contadini più poveri, per complessivi 1,8 milioni di dollari. Oggi Fornasari è invece a capo della «Fondazione Progressio et Pax», nata nel settembre del 1999, quindi un anno dopo i report dell'operazione «Sofìa». Quest'altra fondazione si impe gna «per una civiltà della solidarietà»29 con progetti sociali e di cooperazione nel mondo, venendo presto riconosciuta come ente morale dal ministero dell'Interno. Avvia rapporti con diversi organismi non governativi e di cooperazione internazionale a iniziare dal Cins, Cooperazione italiana Nord Sud, diretto da Rocco Borgia. L'arrivo di Borgia come direttore generale fa decollare progetti in Sudan, Camerun e Somalia, su sanità, formazione e politiche sociali. «La fondazione — si legge nel sito - ha suddiviso le proprie attività in due ambiti: iniziative profit e iniziative non profit, con l'obiettivo di reinvestire i risultati economici del primo settore nel finanziamento di progetti di cooperazione». Nel 2002, invece, Borgia con l'Istituto Nuova Africa-America, altra creatura di monsignor Fornasari, vara il progetto d'aiuto a chi assiste gli anziani negli ospedali e nelle case di riposo in Argentina. Solidarietà e affari percorrono ogni tanto gli stessi binari o strade parallele. E così collegata alla «Fondazione Progressio et Pax» con apposito protocollo si sviluppa una holding finanziaria, la Fin Social S.p.A. con sede in via Veneto a Roma e che a sua volta detiene partecipazioni nell'immobiliare Raf Srl e nella Link video. Proprio «dall'incontro tra la cultura laico-imprenditoriale di Borgia - si legge nel sito www.finsocial.com - e quella cattolica di monsignor Fornasari nasce nel 1999 la "Fondazione Progressio et Pax"».30