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Su Gardini in quegli anni si sprecava la pubblicistica che ne enfatizzava le gesta senza far mancare le critiche. E così con il termine «corsaro» si intedeva alludere al suo coraggio e a una certa spregiudicatezza, tanto che il termine entrò nel linguaggio corrente (vedi Nicola Saldutti e Sergio Bocconi, «Caccia in Borsa ai titoli Comit», in «Corriere della Sera», 29 settembre 1998, e Daniele Mastrogiacomo, «Uranio, tangenti e alta finanza i pericolosi segreti del manager», in «la Repubblica», 30 giugno 1994). 2 Tribunale di Milano. V sezione penale. Sentenza «Enimont, Altissimo più altri», 27 ottobre 1995. 3 Il ritratto più efficace rimane quello tratteggiato da Alberto Statera su «La Stampa»: «Piccolo, scattante, sguardo intelligentissimo, capisce immediatamente il pensiero dell'interlocutore, con la rapidità di un furetto, si adegua», 5 agosto 1993. 4 Lancio Ansa, «Loggia P2: elenco nomi», 21 maggio 1981, «Fasc. 020203, grup 6, dott. Bisignani Luigi, Roma, Codice E. 1977, Tessera 1689, data iniz. 1.1.1977, data scad. 31.12.1980». 5 Daniele Martini, «Per far la carità tutti i mezzi sono buoni», in «Panorama», 30 gennaio 1994; Chiara Beria di Argentine e Leo Sisti, «E io vi sposo in nome dello Ior», in «L'espresso», 26 dicembre 1993. 6 Il deposito reca quindi il nome del fondatore Serafino Ferruzzi, scomparso a settantun anni nel 1979 dopo aver gettato le basi dell'impero di famiglia. La sua eredità viene divisa fra i quattro figli: Idina (nata nel 1936 e sposata con Raul Gardini), Franca (nata nel 1938 sposata con Vittorio Giuliano Ricci), Arturo (del 1940, sposato e separato da Emanuela Serena Menghini) e appunto Alessandra Ferruzzi (nata nel 1954, vedova di Ermanno Perdinzani e compagna di Carlo Sama). Nel report intitolato La ricostruzione dei fatti, risalente all'inverno del 1993/1994, si legge: «Per la contabilizzazione delle sue operazioni, de Bonis ha sempre utilizzato funzionari e impiegati poco critici nei suoi confronti o comunque assuefatti al suo modo di operare: in particolare Carlini, Chiminello e Ciocci. Queste persone non chiedevano delucidazioni al prelato e qualche volta, nel caso di Chiminello e Ciocci, hanno agito meccanicamente senza informare preventivamente i rispettivi capiufficio. Chiminello è forse l'unico impiegato dello Ior (a parte Natalino Aragona, segretario di de Bonis) ad avere visto le persone che si intrattenevano con de Bonis per la movimentazione dei titoli e del contante». Giancarlo Galli, Finanza bianca, la Chiesa, i soldi, il potere, Mondadori, Milano 2004. Dal report custodito nell'archivio Dardozzi, intitolato La ricostruzione dei fatti, risalente all'ottobre del 1993 e consegnato alla segreteria di Stato. Fernando Proietti, «Andreotti, applausi in chiesa», in «Corriere della Sera», 27 aprile 1993. La notizia uscì su «Il Resto del Carlino» il 20 ottobre 1993. Si riferisce al racconto reso ai magistrati da Umberto Ortolani, massone legato alla P2 di Gelli, che svelò di una telefonata ricevuta anni prima da Bruno Tassan Din e Angelo Rizzoli, all'epoca editori del «Corriere della Sera». I due lo informavano di essere entrati in possesso di foto che ritraevano il papa mentre faceva il bagno. Sempre secondo il quotidiano di Bologna, Ortolani riferì che gli editori si erano rivolti anche a Gelli che prese le foto e le consegnò ad Andreotti. Il presidente le diede quindi al pontefice. Lettera di Angelo Caloia al segretario di Stato, cardinale Angelo Sodano, del 27 luglio 1993. Ibidem. Giorgio Bocca, «Al gran ballo dei corrotti Enimont», in «la Repubblica», 21 agosto 1993. Nato a Cleveland Heights nell'Ohio, capo dello staff del segretario di Stato e prelato d'onore di sua santità, sarà consacrato vescovo da Sodano e dal cardinale Giovanni Battista Re nel 2001. Dal 2007 Benedetto XVI lo sceglie come arcivescovo delle forze militari Usa, affidandogli i complessi rapporti con le forze armate americane. All'epoca un giovanissimo Broglio è l'ufficiale di collegamento tra Sodano e monsignor Dardozzi. Raccoglie gli umori della banca. Segnala al segretario di Stato le anomalie dei conti e i mimetismi dello Ior parallelo. Lettera di Angelo Caloia al segretario di Stato, cardinale Angelo Sodano, del 5 ottobre 1993. Ibidem. 18 Nella lettera di Angelo Caloia a Borrelli del 5 ottobre 1993, il banchiere scrive, tra l'altro: «Mi riferisco alla conversazione di ieri l'altro per significarLe di aver doverosamente consultato i miei superiori per rispetto sia alla competenza statuale sia alla funzione di mero indirizzo — e non operativo - del ruolo a me assegnato nell'ambito dell'istituzione vaticana. Avuto riguardo alla pluralità di queste ultime istituzioni, alla non praticabilità di un ruolo di interlocuzione a me assegnato, nonché alla esperienza pregressa ed attuale che priviligia procedure più congruenti alla migliore conoscenza dei quesiti e dei meriti di ogni indagine in corso, i miei superiori preferirebbero seguire le formalità in uso tra Stati sovrani. A tale volontà io non posso che attenermi [...]». 19 Sabato 2 ottobre 1993, «Panorama» e «L'espresso» diffondono alcune anticipazioni dei verbali della confessione di Pino Berlini, responsabile della «finanza parallela» di Montedison, ai magistrati di Milano. 20 Colloquio dell'autore con l'ex magistrato Gherardo Colombo, 23 ottobre 2008. 21 Bruno Bartoloni, «L'Istituto garantito da un duplice controllo», in «Corriere della Sera», 17 ottobre 1993. 22 Lettera di Angelo Caloia al segretario di Stato, Angelo Sodano, del 19 ottobre 1993. 23 Ibidem. 24 Andrea Giacobino, «Meno Stato più papato», in «Milano Finanza», 4 dicembre 1993. 25 Ibidem.