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Capitolo 27 Saperne di più Il quartiere cinese, animato giorno e notte era il luogo ideale per nascondere attività illecite. La confusione che si creava tra una comunità così attiva rendeva difficile anche per i Polismen di Scotland Yard individuare alla luce del giorno personaggi sospetti ed era inimmaginabile, nello stesso tempo quasi impossibile, effettuare pedinamenti tra i vicoli che si diramavano dalle vie principali fino a zone delle quali, addirittura qualche volta, si ignorava l’esistenza. Comunque l’aumento del numero di telecamere di controllo aveva dato risultati inattesi in particolare modo contro la piccola criminalità dei furti, degli scippi più comuni a danno dei turisti senza contare le quasi quotidiane risse tra cinesi sempre legate a motivi di interesse. Ma Palmer, dopo essere stato nel Ristorante con Mei-Lin ed avere scoperto il retro ed assistito ai sanguinosi combattimenti, dove per regolamento doveva necessariamente esserci un morto, era sempre più convinto che sarebbe dovuto tornare per conoscere meglio quello che, con un sopraluogo più accurato, si celava dietro le quinte. Dai video registrati aveva scoperto che la coppia composta dal Monaco di Shaolin e la fantomatica compagna nell’arco di un mese si erano recati settimanalmente al ristorante ed in particolare proprio nei giorni in cui erano fissati gli appuntamenti per i combattimenti all’ultimo sangue. Dalle telecamere si vedeva il loro ingresso al ristorante ma nelle sequenze successive fino a tarda notte non vi era segno della loro uscita attraverso la porta principale, era evidente che avessero proseguito la serata presso l’arena dei combattimenti, difatti Palmer aveva ben visto il Monaco Shaolin tra il pubblico che si apprestava ad uscire ma che poi era sparito dietro un arazzo, ma della sua compagna nessuna traccia. Non vi era dubbio che avrebbe dovuto fare un sopraluogo sul posto ma introducendosi senza farsi scoprire, utilizzando magari quella uscita che dava da tutta altra parte sul vicolo. Era una missione che doveva essere programmata con estrema attenzione, questa volta però non avrebbe detto nulla a Mei-Lin, non intendeva più esporla a nessun rischio. Si sarebbe avvalso di alcuni uomini della Special Air Service ( SAS ) che aveva voluto stabilmente come effettivi nella Metropolitan Police una forza speciale della British Army . Il SAS è stato fondato nel 1941 come reggimento , e successivamente ricostituito come corpo nel 1950. L'unità è specializzata in una serie di ruoli tra cui antiterrorismo , salvataggio di ostaggi , azione diretta e ricognizione segreta . Gran parte delle informazioni sul SAS sono altamente classificate e l'unità non è commentata né dal governo britannico né dal Ministero della Difesa per la segretezza e la delicatezza delle sue operazioni. Gli uomini del SAS addestrati per le ricognizioni segrete erano particolarmente adatti nelle azioni nelle quali era necessaria la rapidità degli spostamenti, la mimetizzazione oltre che l’attacco e la difesa personale. Palmer decise di creare una task force composta da almeno cinque uomini che sarebbero stati disposti attorno ad un’area circoscritta di tutto il locale, uno sarebbe stato accanto a Palmer. L’operazione si sarebbe dovuta svolgere alle prime ore del mattino evitando di incorrere nella presenza di personale di servizio che a quell’ora avrebbe già dovuto lasciare il locale. Palmer poteva agire liberamente senza mettere al corrente nessuno dei suoi superiori, ma ne volle parlare con il Dottor O’Connor. Sentì bussare alla porta “Avanti” con tono deciso “Oh !! Dottor O’Connor, grazie per essere arrivato subito, si accomodi, posso offrirle un caffè?.” “Grazie Commissario con molto piacere, come posso esserle utile, sono a sua disposizione.” “Veda Dottore, le premetto che questo incontro e tutto ciò che le dirò dovrà essere riservatissimo tra me e lei, conto sulla sua totale discrezione.” “ Non abbia dubbi Commissario.” Palmer ne era certo, nel frattempo un profumo di caffè stava arrivando ed un discreto bussare alla porta seguito da un “Avanti” aprì l’ingresso ad un agente che portava un vassoio sul quale vi era un bricco fumante e profumato oltre a due tazze e un contenitore con zollette di zucchero. Fu posato tutto sulla scrivania e lo stesso agente servì una abbondante quantità per ogni tazza. “Grazie” disse Palmer mentre l’agente con un saluto militare si allontanò chiudendosi la porta alle spalle. “Bene, Dottore, intanto beviamoci il nostro caffè mentre la aggiorno sulle novità relative al ritrovamento dei cadaveri cinesi. Lei mi insegna che a fronte di morti sequenziali l’indizio, per avviare le indagini, è comprendere se tra i diversi eventi e le persone coinvolte vi sia un denominatore comune che può essere individuato nella ricerca della provenienza di quei cadaveri. Innanzi tutto il fatto che siano cinesi mi ha circoscritto la zona di provenienza che ovviamente il quartiere cinese. L’ho convocata per avere da lei qualche aggiornamento anche solo qualche dettaglio che possa essere degno di interesse per le nostre indagini. “Commissario”, intervenne O’Connor dando fondo a quello che era rimasto del caffè e raccogliendo con il cucchiaino lo zucchero che non si era sciolto nella tazzina, “Se non mi avesse chiamato lei, sarei certamente venuto io per aggiornarla su alcune novità, dunque innanzi tutto non abbiamo più trovato cadaveri di cinesi ma in alternativa parti umane sezionate raccolte in sacchi dei rifiuti. Questo è accaduto solo per caso poiché a fare la scoperta è stato un barbone che, nel suo quotidiano giro per Soho alla ricerca di qualsiasi cosa che potesse avere valore per se, si era imbattuto proprio in quel sacco unico e accostato ad un portoncino di servizio anonimo nell’area dove vi è la maggior parte dei più importanti ristoranti. Il poveretto, rovistando tra i rifiuti, con grande angoscia aveva scoperto una mano ed un piede umano, fortunatamente dopo un primo momento di terrore, avvertì subito un Polisman il quale fece intervenire immediatamente la scientifica che ritirò il sacco provvedendo subito ad analizzare tutto il suo contenuto e di conseguenza ad inviarmi quello che di umano poteva esserci per il mio tavolo autoptico.” O’Connor porse a Palmer una cartellina che conteneva una serie di foto e relazioni autoctone dei reperti dai quali si evinceva che senza alcun dubbio quel sacco doveva provenire da un ristorante cinese. Un particolare che aveva destato l’attenzione di Palmer fu che tutto il contenuto riguardava unicamente scarti di macello di carni varie, polli, tacchini e senza meraviglia alcuna, teste di cane, di gatto. Evidentemente quel sacco aveva un’altra destinazione che non era la raccolta ufficiale dei rifiuti urbani, considerazione avvalorata anche dal fatto che il luogo, dove era stato ritrovato, non rientrava nel circuito di raccolta. Mai, come in questa occasione le telecamere di sorveglianza sistemate in tutta Soho, diventavano un utile strumento di investigazione, Palmer non mancò di complimentarsi con O’Connor per quella preziosissima informazione, i due si accomiatarono scambiandosi reciproci e apprezzabili complimenti, il Dottore, messo al corrente del blitz in programma, consigliò al Commissario, più giovane di lui di una decina d’anni, di usare la massima prudenza dimostrandogli un affetto che andava decisamente oltre il rapporto di professionalità e stima che intercorreva tra di loro. Come O’Connor uscì dall’ufficio Palmer alzò la cornetta del telefono e chiese direttamente a Scotland Yard dell’Ingegnere Valentino Stampone, era il dirigente capo del S.V.N. Surveyor Video Network una sezione del SIS che si occupava del controllo di video sorveglianza dell’intera City. A Londra c’è una telecamera di sorveglianza ogni 14 persone. Si tratta di una stima che è diventata più che mai attuale, in considerazione del rischio derivato dagli attentati terroristici proprio le videoriprese sono fondamentali per risalire ai presunti autori. Passarono pochi minuti ed il telefono di Palmer squillò. “Pronto, Palmer…” Si, pronto , buongiorno Commissario, sono l’Ingegner Stampone, mi hanno riferito che lei mi ha cercato.” L’ingegnere Stampone aveva fatto parte di quel team “OPEN SOURCE” di ricercatori di uno dei più importanti programmi antivirus che avevano rilevato una nuova e importante tendenza per quel che riguarda il modus operandi dei gruppi criminali più sofisticati. Questi gruppi criminali utilizzano sempre meno tecniche di attacco sofisticate e costose come le vulnerabilità zero day, per avvalersi piuttosto di sistemi di ingegneria sociale estremamente mirate che vengono combinate con tecniche malevole conosciute ed efficaci. Così facendo, sono in grado di sfruttare campagne dannose difficili da individuare utilizzando le ordinarie soluzioni di sicurezza aziendali. In quella occasione si era distinto nello scoprire questo cambiamento di strategia dei gruppi criminali dimostrando che, in generale, le infrastrutture delle organizzazioni moderne hanno delle vulnerabilità che consentono ai criminali di utilizzare strumenti di attacco relativamente poco costosi per raggiungere i loro obiettivi. Italiano, attraverso le sue esperienze internazionali aveva acquisito una fama collaborando con i vari servizi di intelligence per il controllo di algoritmi riguardanti piattaforme di sicurezza sulle intercettazioni a tutti i livelli audio e video.