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L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE L'Intelligenza Artificiale (Artificial Intelligence) è un ramo dell’informatica che consente alle macchine di imparare dall'esperienza, di adeguarsi a nuove informazioni ricevute e svolgere compiti simili a quelli dell'uomo (quindi anche avere potere decisionale, concezioni spazio-temporali e sentimenti.) La maggior parte degli esempi di IA di cui sentiamo parlare oggi, dai programmi per giocare a scacchi ai robot chirurghi, si basano principalmente sul deep learning (apprendimento profondo) e sul natural language processing (elaborazione del linguaggio naturale). Utilizzando queste tecnologie, i computer possono imparare a svolgere compiti specifici elaborando grandi quantità di dati e riconoscendo i modelli. APPLICAZIONI E PROGRAMMI CHE FUNZIONANO CON L’I.A. Possiamo prendere in considerazione gli attuali dispositivi per la Smart Home come ad esempio, Google Home o Alexa con i quali è possibile interagire chiamandoli per nome e dialogando con loro proprio come se parlassimo con una persona umana. Una volta attivi, è possibile comandare a distanza dei dispositivi presenti in casa come ad esempio il forno, il frigorifero o l'impianto di riscaldamento. Ma intelligenze artificiali di questo genere possiamo trovarle anche sui nostri telefoni, le più conosciute sono Siri, Google Assistant e Cortana, anche con queste si può interagire come se parlassimo con dei veri umani o dare loro dei comandi per svolgere determinate azioni sui nostri telefoni come ad esempio inviare chiamate o messaggi, sapere il meteo, impostare una sveglia, avere informazioni in tempo reale senza il bisogno di doverle cercare fisicamente ma solo chiedendoglielo... ALTRE APPLICAZIONI DELL’ L’I.A. NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI Allontanandoci dal quotidiano attuale e avvicinandoci a quello che sarà il futuro, troviamo per esempio alcune macchine moderne, (come ad esempio le Tesla) che funzionano con un'intelligenza artificiale, infatti basta digitare o dettare la destinazione che si vuole raggiungere, la macchina raggiungerà da sola la meta adeguandosi alla segnaletica, ai limiti e alle velocità. Ultimamente in campo medico,è stato adottato il robot Da Vinci capace di operare una persona quasi in autonomia tramite dei software. Come funziona il robot da Vinci? Il chirurgo, fisicamente lontano dal campo operatorio e seduto a una postazione dotata di monitor e comandi, muove i bracci del robot, collegati agli strumenti endoscopici, che vengono introdotti attraverso piccole incisioni. Il campo operatorio è proiettato tridimensionalmente, con immagini ferme e ad altissima risoluzione. LA MACCHINA DI RAMANUJAN Si chiama macchina di Ramanujan ed è un algoritmo in grado di creare dal nulla congetture e proposizioni matematiche nuove e ancora non dimostrate. Il suo nome deriva da quello del geniale matematico indiano Srinivasa Ramanujan, fin da piccolo appassionato di matematica, scomparso a 32 anni. Oggi un gruppo di matematici si è ispirato al giovane per costruire un programma in grado, di generare nuove congetture matematiche, dunque, è servito un sistema computazionale basato su potenti algoritmi di intelligenza artificiale. L’idea è che con un algoritmo si possa riuscire a creare nuove congetture espresse attraverso formule basate sulle costanti matematiche – un progetto simile al lavoro di Ramanujan. Le congetture per definizione sono proposizioni o ipotesi non dimostrate – quando sono dimostrate diventano teoremi. L’algoritmo produce queste congetture, ma non le dimostra, un po’ come faceva Ramanujan (anche se molte si sono mostrate poi vere, non erano mai senza fondamenti) infatti la dimostrazione delle nuove formule sarà lasciata a matematici umani. LE TRE LEGGI DELLA ROBOTICA - Isaac Asimov Le Leggi nacquero agli inizi degli anni quaranta,rispettando la necessità di sicurezza (la Prima Legge), servizio (la Seconda Legge) e autoconservazione (la Terza Legge) di questi "utensili" sofisticati. LA PRIMA : Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno. LA SECONDA: Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non vadano in contrasto alla Prima Legge. LA TERZA: Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché la salvaguardia di essa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge. UOMINI E ROBOT, COSA ACCADRÁ NEL FUTURO? Vista la rapida evoluzione, e con l’affermarsi dell’industria 4.0 è normale che subentri un pensiero: L’ I.A. SUPERERÀ MAI L’UOMO? I pensieri sono molto contrastanti, tanto che si sono svolti veri e propri dibattiti su questo tema onde evitare che un giorno questa ipotesi possa diventare realtà. Io comunque, personalmente sono dell’idea che un’invenzione non potrà mai superare il suo creatore, ciò vuol dire che semmai dovessero esserci dei problemi con i robot, l’uomo da come è stato capace di crearli sarà capace di fermarli o distruggerli. Questo scenario però credo che non si verificherà, i creatori saranno consapevoli e capaci di far stare le nuove macchine in certi limiti di azioni e comportamenti. UOMINI E ROBOT, COSA SUCCEDE OGGI? Ad oggi “L’adozione dell’IA è in aumento e siamo entusiasti di vedere come gli investimenti in intelligenza artificiale che le imprese stanno gradualmente facendo stiano portando ad un cambiamento significativo e creativo. I risultati sono notevoli e le opportunità che l’IA offre sono enormi. E, secondo la nostra ricerca, i prossimi quattro anni saranno testimoni di un maggior interesse. I benefici che le aziende possono ottenere adottando l’intelligenza artificiale sono molteplici” ha affermato Sandeep Dadlani, presidente di Infosys America. “Le industrie devono però prendere misure necessarie per garantire uno sviluppo moralmente ed eticamente giusto dell’IA attraverso corsi di formazione così che anche i dipendenti possano essere al centro di questo viaggio”. Leggendo questa dichiarazione di un noto CEO, si ha la conferma che nel tempo, molte azioni e molti lavori svolti da umani, negli anni che verranno, verranno svolti in maniera molto più rapida e “efficiente” dai robot. Ciò però non vuol dire che l’uomo non avrà più lavoro, anzi dato che aumenteranno i robot in circolazione molti nuovi tecnici dovranno mettersi all’opera per potenziare, migliorare e supervisionare gli automi: quindi non si perderà lavoro, ma si cambierà lavoro. LE DIFFERENZE TRA UN UOMO E UN ROBOT: Intelligenza artificiale e robot sono in grado di fare molte cose, ma solo gli uomini possono sviluppare intelligenza emotiva, una rete di contatti e relazioni che creano armonia nel team di lavoro e sono alla base del successo produttivo. “L’ascolto, la comprensione, e la capacità di motivare i colleghi possono incidere fino al 31% sull’efficacia lavorativa”. La famigerata "AI" o intelligenza artificiale non sarà mai superiore a quella umana. L’errore nel confronto tra le due intelligenze è il medesimo che si fa nel paragonare il talento tecnico con quello artistico. Non sono due categorie comparabili sullo stesso piano. Quando è apparsa la fotografia si diceva che avrebbe ucciso la pittura. L’errore era simile. La fotografia è stata preziosa per la pittura, perché ha chiarito ciò che la pittura non è. Quindi tutto quello che farà l’A.I. sarà mostrare qual è la punta dell’iceberg, il distillato neuronale che differenzia inequivocabilmente e fatalmente l’essere umano dalla macchina.