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La MotoGP partita ieri si è rivelata subito molto combattuta. Allo spegnimento del semaforo rosso, Bagnaia è scattato subito bene dalla pole position seguito da Zarco, Miller e il rookie Jorge Martin, in grado di rimontare dalla quattordicesima alla quarta posizione. Questa ottima partenza delle Ducati ci conferma che il dispositivo Holeshot sviluppato dalla casa di Borgo Panigale fa una grande differenza nei primi metri di gara. Le due Yamaha ufficiali, inizialmente scivolate indietro, cominciano a rimontare mentre Rossi si aggira intorno alla 7° posizione e Morbidelli, causa un problema tecnico, finisce in fondo al gruppo. Le due moto della casa giapponese si liberano velocemente di Martin, che non può ancora contare sulľesperienza in gara, e Miller, alle prese con un prematuro degrado della gomma, mettendosi alla caccia delle due Ducati davanti. Intanto le Suzuki rimontano e, mentre Rins ingaggia un duello per la quinta posizione con Quartararo, il campione in carica Mir si getta all'inseguimento del gruppo di testa. Viñales, dopo aver lavorato per tutta la durata dei test sul passo gara, ha acquisito un ritmo impressionante e lo dimostra andando a passare in scioltezza prima Johann Zarco e poi un Pecco Bagnaia in evidente difficoltà con le gomme. Mentre l'italiano viene superato anche dal francese di Ducati Pramac, il compagno di squadra Miller rimane senza gomma e viene superato anche dai fratelli Espargarò, entrambi autori di una buona gara, in particolare Aleix, la cui Aprilia ha fatto un ottimo step avanti anche in gara. Intanto dietro di lui Bastianini è protagonista di un'ottima progressione che lo porta a concludere in Top 10 al debutto, mentre Rossi, precedentemente coinvolto in un contatto con Binder che gli fa perdere tempo e posizioni, non riesce ad andare oltre la dodicesima posizione, con il compagno Morbidelli che chiuderà in diciassettesima. Nel finale di gara Mir si avvicina nettamente alle Ducati e riesce a sferrare l'attacco su Bagnaia. Ľultimo giro lo percorre tutto negli scarichi di Zarco fino a che, in Curva 15, il francese non lascia un piccolo spazio, dove il pilota Suzuki proverà una manovra quasi impossibile ma riuscirà a chiudere il sorpasso in modo molto pulito. A questo punto il secondo posto di Mir sembra al sicuro ma, in uscita di Curva 16, lo spagnolo commette un piccolo errore che non gli permette di sfogare tutta la potenza della sua moto nel rettilineo che lo porterà al traguardo. Le due Desmosedici invece, forti del record di velocità stabilito da Zarco nelle FP4 (ben 362,4 km/h!), spalancano il gas e riescono entrambe a salire sul podio, relegando quindi Mir al quarto posto, mentre Viñales va a vincere con un secondo di margine sugli inseguitori. Questa gara ci consegna una grande prestazione da parte di Viñales ma che va contestualizzata: lo spagnolo, infatti, ha passato tutto il tempo a disposizione nei test a costruire la gara di domenica, con innumerevoli prove di partenza e molte simulazioni di gara. Siamo, tuttavia, fiduciosi che il passo avanti dello spagnolo sia dettato anche da uno netto miglioramento nella guida e non solo dal tempo che ha avuto a disposizione per provare; comunque già a Portimao probabilmente avremo la risposta a questa domanda. Le Ducati hanno fatto molto bene ma si tratta pur sempre di un circuito con un chilometro di rettilineo, come non se ne trovano molti nel Mondiale. Per contro hanno mostrato grandi difficoltà nel portare la gomma in buone condizioni a fine gara e dovranno correre ai ripari su questo aspetto. Al contrario la Suzuki ha fatto della seconda parte di gara il suo punto forte, come dimostra la grande rimonta di Mir e la facilità con cui guidava la moto anche a fine gara. Molto sottotono la KTM, fuori dai 10 con tutte le moto e lo stesso vale per la Honda. Invece ľAprilia ha confermato in gara quanto di buono mostrato in prova, riuscendo a piazzare la moto di Espargarò in settima posizione, non troppo distante dai primi. La prossima settimana ci sarà subito un'altra gara, che ci darà immediatamente modo di capire se le case più attardate avranno fatto passi avanti e se i piloti che hanno brillato sapranno riconfermarsi.