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Una sessione di qualifiche davvero molto combattuta quella andata in scena pochi minuti fa sulla pista qatariota di Losail, sede dei primi due round del Motomondiale: a spuntarla è stato il nuovo e ritrovato Pecco Bagnaia, che con il tempo di 1’52”772 stampa il nuovo record della pista e relega il secondo classificato (Fabio Quartararo) a più di due decimi. Ottima partenza per la Yamaha, che oltre alla prima fila dei due ufficiali vede Valentino Rossi in sella alla M1 del team Petronas in quarta posizione poco distante dal suo ex compagno di squadra. La nota dolente è inaspettatamente Franco Morbidelli, solo settimo dopo aver fatto vedere ottime cose nei primi tre turni di libere. Delude anche l’australiano Jack Miller, arrivato in qualifica come favorito per la conquista della pole position e solamente quinto sotto la bandiera a scacchi. Se la caccia alla prima casella sullo schieramento di partenza ci ha regalato grandi emozioni, anche il Q1 è stato ricco di spunti interessanti. A partire dai tre esordienti della categoria, tutti in grado di lottare per accedere alla seconda fase delle qualifiche: Enea Bastianini è stato il migliore, classificandosi 13° proprio davanti al compagno di marca Jorge Martin (scivolato nel finale). Poco più attardato Luca Marini, 18° con l’altra Ducati di Esponsorama. Sparite dal gruppo di testa le KTM: le moto austriache, dopo una stagione 2020 da assolute protagoniste, hanno incontrato non poche difficoltà su questo tracciato; il caposquadra Miguel Oliveira è riuscito comunque a limitare i danni con una 15° piazza, mentre l’altro ufficiale Brad Binder ed i due alfieri Tech3 si trovano ai margini della classifica con il solo Lorenzo Savadori dietro. È dovuto passare per il Q1 anche il campione del mondo in carica Joan Mir, autore di un fine settimana tutt’altro che facile. Lo spagnolo è riuscito ad accedere al secondo turno per il rotto della cuffia, per poi prendersi il decimo tempo in Q2 dietro al compagno di squadra Rins. La qualifica non è mai stata il punto di forza suo e della Suzuki, quindi è lecito aspettarsi di vederli decisamente più competitivi in gara domani sera.