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Uno degli elementi di novità che il pubblico si sarebbe aspettato meno durante questa fase pre-stagionale è stato senza dubbio il cambio di filosofia adottato da Alfa Romeo, la quale ha presentato la nuova C41 nella Polish National Opera di Varsavia sorprendendo tutti con il tanto discusso muso stretto. Questo nuovo elemento di novità risulta molto sorprendente relativamente a due fattori: il primo concerne il periodo storico, che si denota come la chiusura del contingente ciclo regolamentare che segnerà la fine di un preciso schema aerodinamico in favore di uno assai diverso. Il secondo riguarda la motorizzazione Ferrari, che nel corso degli anni è diventata molto più di una semplice fornitura di propulsori (si veda la Haas), ma una stretta alleanza che ha trovato i diversi team allineati sulle medesime scelte tecniche, complice la componentistica molto similare se non uguale. Senza dimenticare che Ferrari ha potere di veto su uno dei due sedili della casa del biscione, il fatto che Alfa Romeo sia uscita dal seminario in modo così evidente è un segnale di rivendicazione dell’autonomia di una squadra che ha toccato il fondo nell’anno passato soprattutto a causa della power unit Ferrari. Dico soprattutto perché fin dal Gran Premio inaugurale in Austria, nonostante il deficit di potenza, Alfa Romeo ha superato molte volte Ferrari in termini di velocità di punta, palesando una minore resistenza all’avanzamento ed un assetto aerodinamico più efficace. Chiaramente, il nuovo muso stretto va in questa direzione e completa lo step della casa svizzera in termini di efficienza aerodinamica sul dritto. Un cambio di filosofia che è costato molto alla squadra (gli unici due gettoni a disposizione per le componenti congelate) e che ha precluso ulteriori interventi all’unità di potenza, confidando nel salto di qualità dei motoristi di Maranello. Tuttavia, è importante non soffermarsi unicamente sul muso stretto, perché la nuova C41 si presenta con un’aerodinamica molto rivista: nella zona terminale del muso restano i due piloni distanziati, deputati all’indirizzamento dei flussi nella sezione centrale, come perfetto contraltare alla mole di flussi d’aria che lambirà i bargeboards e le pance della vettura grazie al nuovo muso. L’alettone anteriore presenta un nuovo profilo nell’estremità superiore e gli endplate appaiono modificati. Appare evidente come la squadra capitanata de Frederic Vasseur abbia lavorato intensamente sull’avantreno, permettendosi poche modifiche nella zona che maggiormente è cambiata rispetto alla passata stagione, ossia il fondo, che appare piuttosto lineare nel caso della C41. Quindi gli ingegneri di Hinwil hanno voluto completare l’evoluzione definitiva sull’aerodinamica della vettura lavorando sul sistema sospensivo, preoccupandosi del modo con cui le nuove mescole Pirelli andranno ad incidere sulla nuova stagione. I braccetti delle sospensioni sono stati affinati, in particolare il braccetto del pushrod, il supporto cui è agganciato il puntone obliquo della sospensione, adibito al controllo dell’altezza da terra dell’anteriore in curva, contestualmente al sistema Pushrod On Upright (POU). In conclusione, come abbiamo visto nel caso di Mercedes, le prese d’aria dei freni anteriori sono stati oggetto di ulteriore sviluppo mirato a raggiungere i medesimi obiettivi della casa di Stoccarda: sfruttare per quanto più tempo possibile le coperture nella finestra d’utilizzo grazie all’efficientamento dello scambio di calore tra dischi freno e pneumatici. Questo ultimo anno con gli attuali regolamenti sarà strano per Alfa Romeo: da un lato scelte tecniche che si dovranno accantonare dal 2022, dall’altro la resa a favore della filosofia del muso stretto, che ha decisamente pagato nel caso di chi l’aveva precedentemente adottata. Sarà l’elemento decisivo a favore della lenta risalita dal basso della casa del biscione? A questa domanda sperano di rispondere positivamente i due alfieri di casa Sauber, Raikkonen e Giovinazzi, campioni dello stacco accelerazione-frizione. Il finlandese durante il primo giro della scorsa edizione del Gp del Portogallo ha dato prova che gli anni passano, ma la classe ed il talento restano e che si può produrre qualcosa di spettacolare, seppur estemporaneo, anche con una vettura a mezzo servizio e con tanti giovani a premere per essere i migliori. Tra questi giovani troviamo Giovinazzi, anche se molto indietro rispetto ai fenomeni della nuova generazione. Nella passata stagione ha dimostrato di non patire il confronto con un campione del mondo, anzi di saper essere superiore sia in qualifica che in gara, dove dà il meglio di sé nelle prime tornate, capace di risalire il gruppo frequentemente, essendo molte volte relegato alle ultime 5 posizioni della griglia. Esistono comunque ampi margini di crescita, soprattutto per un team parso poco brillante nella passata annata (si ricordi il ritiro di Raikkonen in Austria) e nei test in Bahrain la squadra ha voluto subito battere un colpo, grazie ai 229 giri completati da Kimi Raikkonen (2° dietro a Pierre Gasly) ed i 193 di Antonio Giovinazzi (8° per numero di giri completati). A questi vanno aggiunti i tempi interessanti fatti segnare dai due piloti: Giovinazzi in grande spolvero nella prima sessione grazie ad una serie di giri veloci, confermata anche nella seconda giornata conclusa stabilmente tra i primi. Nell’ultima sessione invece Raikkonen ha dato una bella zampata, attestandosi davanti alla Mercedes di Hamilton e siglando una lunga sequenza di giri grazie anche ad una rinnovata affidabilità della sua Alfa Romeo. Infine, si può dire che Alfa abbia ricominciato a testa alta, pronta per migliorare la pessima stagione 2020 e possiamo affermare che sicuramente la squadra si saprà distinguere bene tra le compagini dotate della medesima motorizzazione, visto non solo il nuovo muso ma il lavoro totale svolto sull’aerodinamica, che potrebbe pagare più delle scelte di Ferrari ed Haas. Obiettivo dichiarato quello di superare il taglio del Q1 qualificandosi stabilmente tra i primi 15, per puntare a raccogliere quanti più punti possibile in gara, e siamo sicuri che con due starter del genere non è impossibile.