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Diapositiva successiva Altri tipi di emergenza: terremoto Terremoto: il terremoto è il movimento della crosta terrestre dovuto a una rottura, a uno scorrimento relativo o a una esplosione vulcanica. Si manifesta come una serie di onde che si propagano da un punto di rottura della faglia terrestre e può provocare il cedimento e il crollo degli edifici. Il terremoto può coinvolgere anche il luogo di lavoro! Quando qualcosa è imprevedibile… … posso comunque farmi trovare preparato! Ci sono altri tipi di emergenza che possono coinvolgere il luogo di lavoro, e il primo che si esamina è il terremoto, un evento spesso trascurato ma che è costato molto al nostro Paese negli ultimi decenni. I due più recenti eventi sismici avvenuti nel nostro Paese sono stati il terremoto de l’Aquila del 2009, con magnitudo 6,3 e bilancio definitivo di 309 vittime, oltre 1500 feriti e oltre 10 miliardi di euro di danni, e il terremoto dell’Emilia-Romagna del 2012, con magnitudo di 5,9 e un bilancio definitivo di 27 vittime, oltre 400 feriti e oltre 7 miliardi di euro di danni. Allo stato attuale non sono noti sistemi affidabili per la previsione di terremoti: non è pertanto possibile prendere precauzioni preliminari al di fuori della formazione preventiva del personale sulle misure più opportune da attuare per fronteggiare l’emergenza quando questa si verifica. Vi sono, comunque, informazioni che possono aiutarci ad affrontare l’emergenza terremoto, come conoscere quali siano i punti più sicuri degli edifici e dove si trovino spazi sicuri vicino all’immobile. Inoltre nell’arredamento è bene evitare di posizionare mobili che, cadendo, potrebbero ostruire l’apertura della porta o l’uscita dall’ambiente. Un terremoto normalmente si manifesta con violente scosse iniziali, seguite da alcuni momenti di pausa, con successive scosse di intensità assai inferiore a quelle iniziali (scosse di assestamento). Anche queste ultime, comunque, possono essere estremamente pericolose in quanto possono causare il crollo di strutture lesionate dalle scosse iniziali. La struttura, già provata nella sua resistenza dalle prime scosse, potrebbe non resistere alle scosse successive. Gli edifici sono progettati per consentire l’evacuazione dopo il terremoto, e rientrare in un edificio che può aver subito danni potrebbe rivelarsi fatale. La foto raffigura la “Casa dello studente” de l’Aquila, costruita negli anni ‘60 e in cui è crollata, a seguito del terremoto del 6 aprile 2009, l’ala costruita nel 2000. In questo crollo hanno perso la vita 8 studenti. Diapositiva successiva Altri tipi di emergenza: terremoto Come comportarsi durante un terremoto: Se siete all’interno: • al piano terra: uscite da una porta d’ingresso che vi conduca all’esterno; • ai piani superiori: restate al riparo presso punti più resistenti e sicuri fino a quando la scossa non è terminata e poi, una volta terminate le scosse, verificate se le scale sono praticabili e andate verso l’uscita. Dove non fuggire mai: sui balconi e in ascensore. State lontani da mobili, oggetti pesanti, vetri, impianti elettrici sospesi. Se siete all’aperto: dirigetevi verso spazi ampi e allontanatevi da tutti gli edifici, dai muri delle case e dai palazzi. In caso di terremoto alle prime scosse, anche di lieve intensità, è necessario mantenere la calma. Può essere consigliabile aprire la porta (la scossa potrebbe infatti incastrare i battenti) e ripararsi sotto i tavoli o le strutture portanti. Si raccomanda inoltre di non uscire durante la scossa, non sostate sui balconi, non utilizzare fiamme libere, non utilizzare l'ascensore. Terminate le prime scosse portarsi all’esterno in modo ordinato, utilizzando le regolari vie di esodo, escludendo l’uso degli ascensori ed attuando l’evacuazione secondo le procedure disposte nel piano di emergenza e di evacuazione. Prima di abbandonare il blocco o l’area, una volta terminata la scossa, accertarsi con cautela se le regolari vie di esodo sono sicuramente fruibili. In caso contrario attendere l’arrivo dei soccorsi esterni evitando di provocare sollecitazioni alle strutture che potrebbero creare ulteriori crolli. Spostarsi muovendosi lungo i muri, anche discendendo le scale. Se dovesse mancare la luce elettrica, anche di emergenza, non usare fiammiferi o accendini: le scosse potrebbero aver danneggiato le tubazioni del gas e quindi si provocherebbe un incendio. Se durante una scossa ci si trova all’aperto, è un comportamento sicuro allontanarsi da edifici, cavi elettrici, ponti e pareti franose. Si deve tenere presente che essere esposti ad un evento sismico può lasciare scioccati, perché siamo soliti vedere l’edificio in cui siamo come un luogo che ci custodisce e ci ospita e non come un elemento che potrebbe farci del male. Ecco perché è opportuno essere formati e periodicamente provare le procedure di evacuazione anche simulando il verificarsi di un terremoto, così da avere una buona probabilità, qualora l’evento si verificasse, di farci trovare preparati. Diapositiva successiva Altri tipi di emergenza: alluvione Alluvione: in certe condizioni orografiche, per esempio per la vicinanza a corsi d’acqua, può essere prevista nel piano di emergenza la situazione in cui si verifichi un’alluvione. Nella maggior parte dei casi questo evento si manifesta con un certo anticipo ed evolve temporalmente in modo lento e graduale, ma in altri casi gli effetti si manifestano in maniera improvvisa e violenta. Come ci si comporta in caso di alluvione? • Seguire le indicazioni del Piano di Evacuazione e di Emergenza; • attendere i soccorsi senza prendere iniziative personali. A seconda di dove si svolga l’attività lavorativa potrebbe essere previsto lo scenario di emergenza relativo all’alluvione. Alcuni indicazioni di massima possono prevedere che ci si sposti con calma dai piani bassi a quelli più alti, ovviamente con il divieto di uso degli ascensori perché l’energia elettrica dovrà essere interrotta dal quadro generale. Non cercare di attraversare ambienti interessati dall’acqua, se non si conosce perfettamente il luogo, la profondità dell’acqua stessa e la esistenza nell’ambiente di pozzetti, fosse e depressioni. Attendere pazientemente l’intervento dei soccorritori segnalando la posizione ed i luoghi in cui si sosta. Diapositiva successiva Altri tipi di emergenza: rapina Minaccia armata o rapina: le attività in cui è presente il pubblico, si maneggia denaro o in cui ci sono beni o prodotti che possono essere appetibili dal punto di vista economico deve essere valutata la possibilità che si verificano rapine, anche con l’uso di armi. Come ci si comporta in caso di minaccia armata o rapina? • Non reagire ma rallentare il più possibile l’azione del delinquente, mostrando di accettare le sue condizioni; • sforzarsi di non apparire impauriti e cercare comunque di comunicare con lui; • guardare il meno possibile il volto del rapinatore. In determinate realtà il piano di emergenza prevederà anche la presenza dello scenario di minaccia armata, rapina o attacco terroristico. In questo caso, almeno per il personale direttamente esposto alla minaccia, si prevede la “non evacuazione” e i lavoratori dovranno attenersi strettamente ai principi comportamentali forniti dalle autorità. Se però la minaccia è all’interno dei luoghi di lavoro e direttamente rivolta al personale, potrebbe essere indicato restare ciascuno al proprio posto e con la testa china, non creando assembramenti per non offrire maggiore superficie ad azioni di offesa fisica e facendo qualsiasi azione e movimento con naturalezza e con calma (nessuna azione che possa apparire furtiva e nessun movimento che possa apparire una fuga o una reazione di difesa).