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Diapositiva successiva Lavorare con le procedure Il lavoro secondo procedure è la forma di razionalizzazione più efficace per la sicurezza Azienda con mezzi in manovra, C’è un’area con un mezzi di sollevamento, Ci sono lavoratori che transitano sotto i carichi sospesi, Il rischio è troppo alto, Realizzare un sistema di allarme con fotocellula. E adesso? Misure di controllo e procedure Può essere utile richiamare ancora una volta la struttura dell’Articolo 28 del Decreto Legislativo 81 del 2008 sottolineando che questo provvedimento non insiste con particolare efficacia sulla fase del controllo lasciandola all’interpretazione degli obblighi generali. Il lavoro con procedure serve e dettare le modalità per la corretta esecuzione e porre i presupposti per un efficace controllo delle lavorazioni. Approfondimenti: Decreto Legislativo 81 del 2008 Articolo 28 Diapositiva successiva Disciplinare i lavori Disciplinare in procedura. Chi e cosa? • Modalità di svolgimento delle lavorazioni, • Utilizzo dei DPI, • Appaltatori, • Il funzionamento dei Sistemi di sicurezza Controllare le procedure. Come? • audit, • verifiche, • esercitazioni Si iniziano a circostanziare le attività di controllo da parte del preposto. Un controllo operativo dettagliato consente infatti di: • esaminare le procedure e verificarne la corretta attuazione; • effettuare specifica formazione sulle modalità di lavoro; • impostare check list per un controllo specifico sulla messa in atto della singola procedura. Diapositiva successiva Approfondimento del MODULO 2 Gestione dell’emergenza Diapositiva successiva Gestione dell’emergenza Gestire l’emergenza è complicato …. perché la risposta umana all’emergenza e in particolare alla dichiarazione di evacuazione può essere difficile da controllare. Non è detto che le persone reagiscano durante l’emergenza come farebbero a sangue freddo! Molte persone vogliono verificare di persona la gravità della situazione prima di abbandonare i locali oppure esitano per timore di perdere effetti personali. Durante incendi o terremoti alcuni sono rientrati per salvare i loro beni! Per poter gestire l’emergenza è necessario conoscere i principali modelli di comportamento della folla. Ad esempio le persone tendono in genere a minimizzare un’emergenza in atto ritenendo che la situazione non sia così grave come la si vuole far credere. Sono frequenti i casi di persone che prima di allontanarsi compiono una serie di operazioni inutili rallentando di molto il tempo di abbandono dei locali (questo fenomeno in inglese è detto “milling”). La mancata percezione della gravità e dell’urgenza della situazione costituisce quasi sempre una costante degli scenari reali di emergenza. Le persone sono più portate a credere alla realtà dell’emergenza se l’ordine di evacuazione è ripetuto più volte e viene impartito da una fonte credibile. In altri casi può invece verificarsi l’evento opposto: il panico. Se un’evacuazione fatta a malincuore può essere rischiosa, l’evacuazione di persone in preda al panico è tragica. Una folla impazzita non è direttamente controllabile, lo è solo per via indiretta, le persone in prima fila possono vedere il pericolo, cercare di fermarsi o di dirigersi altrove, ma quelle che sopravvengono non si rendono conto di quello che c’è davanti e continuano a spingere. Diapositiva successiva Gestione dell’emergenza Evento Coordinatore emergenze Preallarme Squadra emergenze Valutazione evento, allarme grave: • Intervento squadra emergenze • Intervento soccorsi esterni • Evacuazione Valutazione evento, allarme lieve: • Intervento squadra emergenze • Cessato allarme La creazione di una struttura organizzativa per l’emergenza rappresenta l’aspetto fondamentale dell’attuazione del piano di emergenza che altrimenti rischia di restare solo documento cartaceo. Durante un’emergenza una persona può essere chiamata a gestire la situazione, e questa figura si chiama coordinatore dell’emergenza. Il coordinatore dell’emergenza valuta l’opportunità di attivare il piano di emergenza e lo dichiara operativo quando lo ritiene necessario, dirige e coordina tutte le attività che si svolgono durante le condizioni di emergenza e dichiara la fine dello stato di emergenza. Se necessario provvede ad attivare i soccorsi esterni. Gli addetti alle squadre di emergenza sono spesso i primi ad intervenire, sono stati addestrati e devono saper valutare le azioni da intraprendere e le loro priorità. In particolare sono formati sull’utilizzo di estintori, sulle modalità di intervento di primo soccorso e sulla messa in pratica dell’evacuazione. Tutti i lavoratori devono attenersi al piano di evacuazione e di emergenza, rispettando le istruzioni ricevute e attenendosi ad esse. Diapositiva successiva Emergenza sanitaria L’emergenza sanitaria può verificarsi per malore accidentale o a seguito di un infortunio. In azienda sono presenti sia addetti formati e sia idonei presidi di primo soccorso. Decreto Legislativo 81/2008 • Articolo 45: Primo soccorso D.M. 388/2003 “Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale” • Articolo 1: Classificazione delle aziende • Articolo 2: Organizzazione di pronto soccorso • Articolo 3: Requisiti e formazione degli addetti al pronto soccorso • Articolo 4: Attrezzature minime per gli interventi di pronto soccorso L’emergenza sanitaria può verificarsi per malore accidentale o a seguito di infortunio. La normativa di riferimento è contenuta nel Decreto Legislativo 81 del 2008 Articolo 45 che fa esplicito riferimento al D.M. 388 del 2003, “Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale”. Le aziende sono classificate in 3 gruppi (A, B e C) a seconda del rischio di infortuni e alla loro possibile gravità. Gli obblighi in materia di dotazione di presidi e di formazione si declinano sulla base del gruppo a cui l’azienda appartiene. La classificazione avviene secondo i criteri indicati nell’Articolo 1 del D.M. anche con la consultazione del medico competente, ove previsto. Se l'azienda o unità produttiva svolge attività lavorative comprese in gruppi diversi, il datore di lavoro deve riferirsi all'attività con indice più elevato.