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Diapositiva successiva Contenuti della VdR a) Una relazione sulla valutazione di tutti i rischi: relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa. Tutti i rischi: non va tralasciato nulla Attività lavorativa: …analizzando tutte le fasi del lavoro Criteri di valutazione: … e spiegando come si è svolta la valutazione Il DVR potrebbe essere letto anche da altri, e quindi deve essere chiaro e completo! Come specificato dall’Articolo 28 “la scelta dei criteri di redazione del documento è rimessa al datore di lavoro, che vi provvede con criteri di semplicità, brevità e comprensibilità, in modo da garantirne la completezza e l’idoneità quale strumento operativo di pianificazione degli interventi aziendali e di prevenzione”. Diapositiva successiva Contenuti della VdR b) Indicazione misure per riduzione dei rischi: l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati, a seguito della valutazione dei rischi. Misure di prevenzione: procedure, formazione Misure di protezione: misure tecniche, attrezzature DPI: tipo di DPI, addestramento Le misure indicate devono migliorare la valutazione! La valutazione non si deve limitare a “fotografare” il rischio esistente nell’azienda ma deve proporre e attuare misure di riduzione, che possono essere sia di prevenzione (riduzione della probabilità) che di protezione (riduzione del danno). Nel DVR vanno elencati anche i DPI assegnati, specificando esattamente la tipologia di DPI e non genericamente “guanti” o “scarpe antinfortunistiche”. Dalla valutazione devono emergere le caratteristiche dei DPI da fornire ai lavoratori, che dovranno rispecchiare quanto previsto in sede di valutazione dalle varie figure che hanno collaborato alla redazione. Diapositiva successiva Contenuti della VdR c + d) Programma di miglioramento e incaricati: il programma delle misure per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza e l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare e dei ruoli dell’organizzazione aziendale che devono provvedere. Misure di miglioramento: elenco con criterio di gravità Tempistica: tempi di attuazione Ruoli: figure e poteri per la realizzazione Il programma di miglioramento deve essere realistico e concreto, non un “libro dei sogni”! Il programma di miglioramento costituisce la tabella di marcia da seguire per la riduzione dei rischi aziendali. Ovviamente non può comprendere la realizzazione di attività obbligatorie per legge, infatti è definito programma di miglioramento e non di adeguamento. I soggetti incaricati dell’attuazione delle misure di miglioramento devono essere in possesso di adeguate competenze e poteri. Uno dei momenti adibiti alla discussione delle misure di miglioramento e al loro avanzamento è la riunione periodica definita nell’Articolo 35. Diapositiva successiva Contenuti della VdR e) Indicazione dei nominativi della sicurezza: nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio. RSPP: RSPP+ASPP RLS/RLST: anche più sedi Medico competente: nominativo e dati di riferimento Queste figure partecipano a vario titolo alla redazione del DVR. Anche l’indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio devono essere contenuti nel DVR. La loro firma in calce, tra l’altro, avrà la funzione di attestare la loro presa visione del documento anche se può essere più indicato verbalizzare la loro partecipazione al processo di realizzazione del DVR con opportuni documenti datati e firmati. Diapositiva successiva Contenuti della VdR f) Mansioni con rischi specifici: l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento. Mansioni: tra quelle individuate nel DVR Formazione: si richiede particolare formazione Addestramento: o addestramento La mansioni con rischi specifici devono corrispondere a lavoratori con idonea esperienza e formazione. L’ultimo elemento che deve contenere il documento di valutazione dei rischi è l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento. Il rapporto tra il rischio e le competenze della persona emerge nella conclusione del DVR ma già nella valutazione del rischio si sarà considerata la competenza delle persone che interagiscono con i vari pericoli presenti in azienda. A maggior ragione, quindi, nel DVR andranno individuate le attività che esponendo a rischi particolari richiedono per una corretta gestione e riduzione del rischio, il possesso di competenze specifiche da parte degli operatori. L’addestramento è uno dei fattori di garanzia che gli operatori possiedano le competenze individuate come necessarie per gestire e ridurre il rischio. È ovvio che queste mansioni devono poi corrispondere a specifici percorsi formativi e di addestramento. Si possono proporre alcuni esempi: • utilizzo dei dispositivi di protezione individuale di terza categoria; • utilizzo di attrezzature di lavoro; • lavoro in spazi confinati; • ecc. Diapositiva successiva Contenuti della VdR: ciclo lavorativo “Sono un parrucchiere, come posso descrivere il lavoro che svolgo nel mio salone?” L’attività lavorativa viene rappresentata da cicli lavorativi per mezzo di diagrammi di flusso (o flow-chart). I flow-chart descrivono scomponendo il processo di lavorazione in fasi. A ciascuna fase si associano poi le mansioni, i luoghi di lavoro, le attrezzature, ecc. La procedura di lavorazione è rappresentata con un diagramma di flusso anche detto flow chart. Il diagramma di flusso (flow chart) permette di descrivere la procedura di lavorazione scomponendo il processo di lavorazione in fasi. La divisione in fasi rende lo strumento estremamente flessibile in quanto assicura un contributo informativo completo per ognuno dei momenti che caratterizzano la specifica attività del lavoro. Nel diagramma di flusso ogni rettangolo rappresenta una fase del processo di lavorazione che è collegata a quella successiva attraverso una freccia. Bisogna immaginare le fasi di lavorazione non come delle singole azioni bensì come elementi appartenenti allo stesso sistema, in cui il corretto funzionamento di una è in relazione a quello dell’altra. Nella diapositiva è rappresentato un esempio di ciclo produttivo di un acconciatore (da Profili di rischio di comparto – Acconciatori redatto da INAIL) Diapositiva successiva Contenuti della VdR: cicli lavorativi ATTIVITÀ LAVORATIVA CICLO A • Fase A.1 • Fase A.2 • Fase A.3 • Fase A.4 CICLO B • Fase B.1 • Fase B.2 • Fase B.3 • Fase B.4 La rappresentazione dei cicli lavorativi permette di rappresentare l’attività svolta dall’azienda nelle sue varie caratteristiche. L’attività lavorativa è finalizzata all’ottenimento di un dato risultato, per esempio la produzione di un bene. Per produrre quel bene si svolgono diversi cicli, ovvero gruppi omogenei di attività caratterizzate da una certa ripetitività che permette di analizzarne l’andamento e quindi, per la parte di nostro interesse, i rischi associati.