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Diapositiva successiva Presupposti Decreto Legislativo 231/2001 • Affinché sia ipotizzabile una colpa in termini di 231 il reato deve essere commesso da un soggetto apicale a vantaggio dell’ente • L’ente è quindi potenzialmente punibile nei termini della 231 solo se con quel determinato reato determina un vantaggio REATO COMMESSO DA SOGGETTI IN POSIZIONE APICALE REATO COMMESSO A VANTAGGIO DELL’ENTE Si tratta delle due ipotesi principali per l’applicabilità delle ipotesi di reato con il 231 del 2001. Le prime sentenze erogate per la disciplina che lega la SSL alla responsabilità amministrativa degli enti hanno dimostrato che non è scontato dimostrare tale ipotesi nei casi di interesse antinfortunistico. Occorre infatti dimostrare il vantaggio indotto per l’azienda (dell’ente) nella violazione che ha condotto all’infortunio. Tipicamente il vantaggio in questi casi è dimostrabile nel risparmio economico associato alla mancata adozione di cautele antinfortunistiche; questo risparmio non è comunque immediato e va quindi approfondito e dimostrato caso per caso. Diapositiva successiva Generano interferenze • Lavori interni • Lavori commissionati a terzi nell’azienda • Lavori commissionati all’azienda presso terzi Il rischio interferente è quello generato dalla sovrapposizione di più attività lavorative. Il rischio interferente si genera: • Quando una manutenzione o una ristrutturazione è affidata all’interno delle funzioni aziendali: in questo caso occorrerà una specifica valutazione del rischio che rimane comunque un atto interno; • Quando un qualsiasi lavoro/servizio è affidato a terzi all’interno dell’attività lavorativa. In questo caso le interferenze andranno gestite con specifiche valutazioni distinte dal DVR; • Quando un qualsiasi lavoro/servizio è affidato da terzi all’azienda all’interno della propria attività lavorativa. In questo caso le interferenze andranno gestite con specifiche valutazioni distinte dal DVR. Le valutazioni dei rischi interferenti sono sempre in carico al committente. Come si vedrà più avanti in funzione della natura delle lavorazioni affidate saranno necessari adempimenti diversificati. Diapositiva successiva DUVRI e titolo IV Affidamento dell’appalto Il contenuto del lavoro è compreso in allegato decimo • NO: Titolo I Coordinamento e DUVRI • SI: Titolo IV (e Titolo I) Coordinamento e PSC Si introduce la distinzione generale tra lavori e servizi per inquadrare la differenza tra titolo I e titolo IV del Decreto Legislativo 81 del 2008. Il diagramma andrà illustrato rimandando alle diapositive successive. Va sottolineato il fatto che quando si rientra nel campo di applicazione del titolo IV le disposizioni generali rimangono applicabili e, dove non diversamente specificato, si continua ad applicare il titolo I. Diapositiva successiva Articolo 26 e coordinamento Articolo 26 - Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione 1. Il datore di lavoro, in caso di affidamento dei lavori all’impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all’interno della propria azienda, o di una singola unità produttiva della stessa, nonché nell’ambito dell’intero ciclo produttivo dell’azienda medesima Articolo 17 - Obblighi del datore di lavoro non delegabili 1. Il datore di lavoro non può delegare le seguenti attività: a) la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento previsto dall’articolo 28 b) la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi; Gli obblighi di coordinamento sono del DATORE DI LAVORO ma sono delegabili Si esamina il combinato disposto degli articoli 26 e 18 del Decreto Legislativo 81 del 2008. La diapositiva serve a chiarire il fatto che l’obbligo di coordinamento è in capo solo al DATORE DI LAVORO, ma che si tratta di un obbligo che può essere da questo delegato. Diapositiva successiva Scelta dell’appaltatore 1. Lettera a: verifica, l’idoneità tecnico professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori, ai servizi e alle forniture da affidare in appalto o mediante contratto d’opera o di somministrazione. Fino alla data […] la verifica è eseguita attraverso le seguenti modalità: 1) acquisizione del certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato; 2) acquisizione dell’autocertificazione dell’impresa appaltatrice o dei lavoratori autonomi del possesso dei requisiti di idoneità tecnico professionale Evidenti connessioni con Articolo 27: Qualificazione imprese Quello della qualificazione delle imprese è uno dei tempi sui quali si attendono presto provvedimenti da parte della Commissione Consultiva di cui all’Articolo 6 del Decreto Legislativo 81 del 2008. Diapositiva successiva Articolo 26 e coordinamento • 2. - I DATORE DI LAVORO, ivi compresi i subappaltatori: • a) cooperano all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull’attività lavorativa oggetto dell’appalto; • b) coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva. Le attività sono svolte in cooperazione tra i DATORE DI LAVORO Si tratta dell’obbligo di coordinamento e scambio di informazioni reciproco tra DATORE DI LAVORO committenti e appaltatori nel caso di presenza di rischi interferenti. È interessante far notare come si tratti di uno dei pochi obblighi di informazione codificati al di fuori dell’Articolo 36 e del titolo V del Decreto Legislativo 81 del 2008. Diapositiva successiva Articolo 26 e coordinamento • 3. Il datore di lavoro committente promuove la cooperazione ed il coordinamento di cui al comma 2 elaborando un unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare oppure, ove ciò non è possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze. Tale documento è allegato al contratto di appalto o di opera. Sempre nell’ipotesi in cui ci siano rischi interferenti, si introduce l’obbligo di una valutazione specifica e congiunta tra DATORE DI LAVORO, committente e appaltatore: il comma 3 introduce quindi l’obbligo del DUVRI. Le disposizioni non si applicano ai rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi. Il DUVRI copre “solo” i rischi interferenti mentre la gestione dei rischi propri rimane demandata alle singole organizzazioni aziendali. Diapositiva successiva Quali rischi sul DUVRI? Gestiscono insieme la somma dei rischi (maggiore rischio incendio, polveri e rumore negli uffici) Si tratta di un diagramma fondamentale per comprendere cosa è incluso e cosa è escluso dal DUVRI. La costruzione del percorso logico serve a chiarire i ruoli e le occasioni di cooperazione tra i due soggetti. Diapositiva successiva Le certificazioni • Dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico e di terra con verifiche periodiche • Certificato di prevenzione incendi / SCIA • Piano di emergenza della sede • Dichiarazione di conformità, denuncia e verifiche ascensori • Planimetrie dei locali • Libretto e verifiche degli impianti termici • Registro infortuni • Dichiarazione di conformità C.E. e/o libretti matricolari macchine e attrezzature • Verbale di verifica di primo impianto e/o periodiche delle attrezzature di cui all’allegato VII del Decreto Legislativo 81 del 2008 Elenco delle certificazioni di SSL presenti in azienda. Per ogni documento può essere utile stabilire: • Chi lo ha rilasciato; • Dove è conservato; • Quando scade - Qual è la sua periodicità; • Chi è il soggetto responsabile del suo controllo. Diapositiva successiva I documenti sull’organizzazione • Organigramma della Ditta • Nomina e titolo professionale del RSPP • Nomina del medico competente • Nomine degli eventuali dirigenti e preposti • Verbale di elezione/nomina del RLS • Nomine degli addetti all’antincendio • Nomine degli addetti al primo soccorso • Mansionario • Verbali di riunione periodica del SPP • Verbali di consultazione su nomine, DVR ecc. Elenco dei documenti sull’organizzazione della SSL presenti in azienda. Per ogni documento può essere utile stabilire: • Chi lo ha rilasciato; • Dove è conservato; • Quando scade - Qual è la sua periodicità; • Chi è il soggetto responsabile del suo controllo. Diapositiva successiva I documenti sulla VDR • Documenti di Valutazione del Rischio; • Valutazioni rischio chimico e schede di sicurezza; • Valutazione amianto e cancerogeni; • Valutazione rumore e vibrazioni; • Valutazione movimentazione manuale dei carichi; • Valutazione CEM e ROA; • Valutazione rischio biologico; • ATEX; • Integrazioni e modifiche. Elenco dei documenti di valutazione del rischio presenti in azienda. Per ogni documento può essere utile stabilire: • Chi lo ha rilasciato; • Dove è conservato; • Quando scade - Qual è la sua periodicità; • Chi è il soggetto responsabile del suo controllo. Diapositiva successiva I doc. su sorveglianza sanitaria e DPI • Protocollo sanitario; • Giudizi di idoneità dei lavoratori con eventuali prescrizioni; • Convocazioni a visita; • Schede di consegna dei dispositivi di protezione individuale; • Verbali di restituzione / sostituzione del DPI; • Addestramento per DPI di terza categoria e udito. Elenco dei documenti di valutazione del rischio presenti in azienda. Per ogni documento può essere utile stabilire: • Chi lo ha rilasciato; • Dove è conservato; • Quando scade - Qual è la sua periodicità; • Chi è il soggetto responsabile del suo controllo.