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Jaak Panksepp, “la mente primitiva”, le neuroscienze affettive ed il dolore sociale. Alcuni campi di esperienza mettono insieme biologia e psicologia, in tal senso Jaak Panksepp è uno psico-biologo. Per Jaak Panksepp la “Mente Cervello” è sempre la stessa, le emozioni anche, seguono un’ottica storica e gerarchica, egli parla della “mente primitiva”. Jaak Panksepp ha coniato l’espressione, neuroscienze affettive, per delineare l’ambito di ricerca orientato a “localizzare” i meccanismi neurali all’origine dell’esperienza emotiva. Panksepp amplia la portata delle neuroscienze affettive fino a elaborare una nuova teoria della personalità, fondata sull’idea che i nostri sistemi emotivi di base debbano essere compresi in chiave neuro evolutiva. Sarebbero, dunque, le nostre emozioni sottocorticali, i nostri “ricordi ancestrali”, a plasmare quelli che indichiamo come tipi diversi di personalità. Basato sul metodo sperimentale, il lavoro di Panksepp, mostra come questi sistemi emotivi fondamentali nascano dalle aree più profonde e antiche del cervello e come siano straordinariamente “simili” nelle diverse specie di mammiferi. Fin dalle sue origini, l’attività mentale risulta un’attività cosciente, finalizzata e intrinsecamente affettiva.