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La pittura a tempera è una tecnica pittorica caratterizzata dall’uso di pigmenti legati da sostanze grasse, ma non oleose, come emulsioni di uovo, latte, lattice di fico, gomme, cere e colle. I principali supporti usati per tale tecnica sono legno, metallo, pietra, cartone, tela e carta. La pittura a tempera fu molto usata per tutto il Medioevo, prima della diffusione della pittura a olio. L’uso delle tempere (dal latino mescolare) è una delle tecniche pittoriche più antiche e i primi ritrovamenti in Italia risalgono alle decorazioni delle tombe etrusche. A partire dal decimo secolo d.C., la tecnica della tempera aveva soppiantato in Europa l'uso di tecniche più antiche. Nel Rinascimento l’uso dei colori a tempera arriva al suo apice; gli artisti quattrocentisti, però, iniziavano già a mescolare i colori a tempera a base d’uovo con piccole parti di olio o di essenze. Al volgere del Rinascimento gli oli iniziarono a prendere il posto delle tempere. Va però sottolineato che molti quadri di fine Quattrocento, tutt’oggi classificati come pitture ad olio, ospitano in realtà entrambe le tecniche. Viene detta “pittura a olio” la tecnica pittorica che utilizza pigmenti in polvere sciolti in un olio vegetale (di lino, di papavero o di noce). La pasta ottenuta è diluita con essenze ricavate dalla lavanda, dal rosmarino e soprattutto dalle gemme del pino marittimo o di altre conifere. Già nota agli antichi romani, nel Medioevo la pittura a olio fu temporaneamente sostituita da quella a tempera. Anche la pittura a olio affonda le sue radici nell'antichità, fu però solo dalla metà del XV secolo che l'olio conobbe una straordinaria diffusione .Tra i più importanti artisti italiani che utilizzavano i colori ad olio ci sono Piero della Francesca, Giovanni Bellini e Antonello da Messina. Per circa quattro secoli, in tutti i paesi europei più importanti, quella ad olio rimase la pittura più in voga. La sua importanza tese a scemare solo quando nacque l’acrilico, intorno al 1800. L’uso dell’olio conferisce alle opere realizzate caratteristiche di luminosità, trasparenza, opacità, precisione delle mescolanze e corposità. Inoltre, con la pittura a olio si possono ottenere aree cromatiche omogenee e perfettamente lisce, oppure si possono utilizzare eccessi di colore poco diluito, per creare effetti materici e di rilievo. Appare dunque evidente il vantaggio caratteristico di questa tecnica: poter creare, grazie a essa, ottime sfumature ed effetti complessi. Le tempere presentano il vantaggio di asciugare rapidamente, rimanendo in alcuni casi insolubili all'acqua. Hanno inoltre tinte abbastanza stabili nel tempo. Uno svantaggio è rappresentato, invece, dalla variazione di tono che subentra tra il momento della stesura e quello dell'asciugatura. Una volta asciutti, i colori impastati con l'olio garantiscono una lunga durata, soprattutto rispetto alla tempera, mantenendo pressoché inalterati i valori cromatici. Lo svantaggio del colore a olio risiede nei lunghi tempi di asciugatura e nella difficoltà di esecuzione di talune tecniche.