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LO SVILPUPPO SOSTENIBILE EDUCAZIONE CIVICA Le Nazioni Unite hanno approvato nel 2015 l’Agenda Globale per lo Sviluppo Sostenibile individuando 17 obiettivi (Sustainable Development Goals) articolati in 169 obiettivi da raggiungere entro il 2030. Tutti i Paesi sono chiamati a contribuire definendo una propria strategia, impegnandosi a monitorare e rendicontare i risultati conseguiti. Questa agenda ha lo scopo di indirizzare politiche, programmi e interventi per la promozione dello sviluppo sostenibile. È a tutti gli effetti il programma strategico per il Paese, una visione comune che pone le basi per il percorso strutturale di riforme in grado di affrontare le questioni ambientali, economiche e sociali ancora irrisolte. La strategia fondamentale per tutte le nazioni si struttura su 4 principi guida :Integrazione,Universalità,Inclusione, Trasformazione e mette al centro il valore della persona. In sintesi gli obiettivi sono fondati su 5 aree essenziali: persone, pianeta, prosperità, pace, partnership. Conosco le problematiche ambientali che affliggono il pianeta? Che cosa significa vivere in modo sostenibile? Il pianeta Terra è la nostra “casa”: i grandi cambiamenti globali provocati dall’intervento dell’uomo (la rapida crescita della popolazione, l’accelerazione dello sviluppo tecnologico e l’incremento del consumo delle risorse) danneggiano i delicati equilibri che fanno funzionare tutti i sistemi naturali che ci danno acqua e aria pulite, cibo e ricchezza di vita. •Conosco l’importanza delle risorse naturali (come l’acqua dolce)? •Sarei in grado di cambiare il mio stile di vita per evitare lo spreco delle risorse naturali? •Conosco il significato di “impronta ecologica”? So calcolare la mia personale impronta ecologica? L’acqua ci fornisce cibo, mitiga il clima, sostenta piante e animali e costituisce, da sola, i due terzi del nostro corpo: goccia dopo goccia, stiamo esaurendo le riserve idriche del pianeta. Non solo. L’uomo ha “sporcato” la Terra con materiali non presenti in natura come il cemento e la plastica. La plastica, in particolare, si trova ormai ovunque ed è un materiale molto inquinante. Gli scienziati si interrogano sulle possibili soluzioni al problema dell’inquinamento. GOAL 11 Sviluppo sostenibile vuol dire imparare a produrre facendo il possibile per contenere le attività del genere umano entro i limiti naturali del nostro meraviglioso pianeta. In natura tutto ciò che “viene prodotto” si trasforma in qualcos’altro in un processo circolare dove la fine coinci¬de con un nuovo inizio (come per esem¬pio il ciclo di vita di un essere vivente o il ciclo dell’acqua). Spesso invece, le cose prodotte dall’uomo seguono un processo lineare al termine del quale tro¬viamo scarti, rifiuti e sostanze non più riciclabili. Il Goal 11 dell’Agenda 2030 punta a creare condizioni di vita sostenibili nelle città e nelle comunità. Si stima che nel 2030 cinque miliardi di persone vivranno in contesti urbani: rendere le città vivibili per tutti, inclusive, sostenibili e sicure è un passo importantissimo. A livello planetario, oggi, le città, che oggi ospitano circa la metà della popolazione (3,5 miliardi di persone), occupano solo il 3% del territorio della Terra. Nonostante questa esigua estensione, sono responsabili del 60% del consumo di energia e risorse, e del 70% delle emissioni di carbonio nell’atmosfera. Dunque la rapida urbanizzazione, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, esercita una forte pressione sull’ambiente, specialmente per la gestione dei sistemi di fornitura delle acque dolci e di smaltimento delle acque reflue. DISUGUAGLIANZE, INQUINAMENTO E SERVIZI DI BASE Oggi vivere in città non significa necessariamente vivere bene. Nella loro complessa struttura le città presentano grandi rischi legati alla congestione del traffico, alla mancanza di servizi di base, alla carenza di alloggi adeguati, a infrastrutture in declino e all’inquinamento atmosferico e ambientale. INQUINAMENTO ED EMERGENZA SANITARIA Un altro aspetto che emerge dal fenomeno dell’urbanizzazione non controllata è quello del degrado atmosferico e ambientale. La vita di una città, se non governata adeguatamente, può generare molti scompensi e disequilibri nell’utilizzo delle risorse ambientali ed energetiche. Tutto questo ha delle ripercussioni anche sullo stato di salute degli abitanti delle città. Il fenomeno di un’urbanizzazione spinta è infatti indicato come una delle cause delle crisi sanitarie degli ultimi anni.Secondo recenti dati dell’OMS, circa il 90% degli abitanti delle città respira aria non pulita e non beneficia di spazi di verde pubblico. Anche se alcune grandi città hanno dimostrato interesse alla causa green, investendo per esempio in veicoli pubblici elettrici e modalità di mobilità sostenibile, a causa dell’inquinamento dell’aria e dell’ambiente sono morte milioni di persone. Oltre la metà della popolazione urbana mondiale è esposta a livelli di inquinamento atmosferico almeno 2,5 volte superiori agli standard di sicurezza. Progettare uno sviluppo urbano compatibile con l’ambiente ha quindi anche un significato preventivo in campo sanitario. SERVIZI DI BASE Un terzo aspetto riguarda i servizi. Le grandi città svolgono attività fondamentali per la vita della comunità: assistenza sanitaria, raccolta dei rifiuti, gestione dei sistemi idrici, costruzione e manutenzione delle strade e molto altro… Tra questi servizi, il trasporto pubblico è un essenziale per gli abitanti urbani e per la crescita economica e l’inclusione sociale. Nel mondo il numero di persone che usano il trasporto pubblico è aumentato di quasi il 20% tra il 2001 e il 2018. Restano però ancora svantaggiate le aree più povere, come l’Africa sahariana, dove solo il 18% degli abitanti ha un comodo accesso ai trasporti pubblici. COME POSSIAMO FARE PER AVERE CITTA’ SOSTENIBILI? È necessario immaginare e realizzare un futuro in cui le città offrano l’opportunità di una vita dignitosa e libera a tutti, garantendo l’accesso ai servizi di base, energia, alloggi, trasporti. Rendere le città sostenibili significa creare opportunità di crescita economica, alloggi sicuri e convenienti, sostenendo società resilienti ed economie efficienti. Tutto ciò implica investimenti mirati nel trasporto pubblico, la creazione di spazi pubblici verdi, la gestione illuminata delle risorse energetiche e il miglioramento del coinvolgimento degli abitanti in modo partecipativo e inclusivo. ANTOLOGIA BRANO ANTOLOGICO PER COMINCIARE Leggiamo insieme questo brano che ci porta a riflettere sulle conseguenze che alcuni nostri comportamenti producono sull’ecosistema. Dido Al calar del sole, Gaetano aspettò che i pescatori di Stromboli rientrassero a casa. Soltanto allora raggiunse il molo, posò il solito secchio traboccante di pesci sulla piccola imbarcazione, mollò la cima e con un balzo salì a bordo. Giunto al largo, s’infilò due dita in bocca e lanciò un intenso fischio. In men che non si dica, dall’acqua emerse il sorridente muso di un delfino. Gaetano rise e allungò la mano accarezzandogli il capo. L’animale fece un sibilo come a dire: «Finalmente si mangia!» Il ragazzo gli lanciò totani e seppie, l’amico delfino ne andava matto e, a fine pasto, si esibì in virtuosi salti e piroette. Preparandosi a rientrare, Gaetano gli lanciò un’ultima occhiata. «Mi sa che siete nei guai, sai Dido? Dovete smetterla di bucare le reti dei pescatori e prendervi quello che hanno appena pescato...»Sporgendosi dalla barca, si chinò per baciargli la lucida fronte prima di osservarlo sparire tra le profondità marine. Sospirò. Quanto avrebbe voluto che lo capisse per davvero. Quella sera suo padre rientrò tardi, la riunione con gli altri pescatori dell’isola era andata per le lunghe e Gaetano l’aspettò sui gradini davanti a casa. «Che cosa avete deciso?» Michele si sedette a fianco del figlio. «Useremo i Pingers». Il ragazzo drizzò la schiena fulmineo. «Ma...» «Non c’è altra soluzione» ribatté l’uomo interrompendolo, con gli occhi cerchiati dalle occhiaie. «Sono mesi che rientriamo con le reti rotte e vuote». Gaetano strinse i pugni e mandò giù un bolo di rabbia. «E la soluzione è attaccare alle reti quegli affari che sputano suoni infernali per allontanarli e disorientarli?» Sentì la mano callosa di suo padre posarglisi in testa e scompigliargli il cespuglio di capelli neri. Tanuzzo, noi viviamo con il pesce». Il ragazzo scattò in piedi, lo sguardo infuocato. «Non avete il diritto di cacciarli via, questo è anche il loro mare. Rubano il pesce perché hanno fame, papà!» «Ormaiè deciso» replicò Michele alzandosi a sua volta. Il ragazzo lo fissò dritto negli occhi. «Oggi date la colpa ai delfini e domani? Quando non ci resterà più nulla da pescare con chi ve la prenderete? Siete voi che state svuotando il mare senza dare il tempo ai pesci di affollarlo ancora». Ma l’uomo entrò in casa senza rispondere. La settimana successiva i pescatori misero in funzione i Pingers. Ben presto tornarono con le reti cariche di pesci, come non accadeva da anni. Sull’isola tutti festeggiarono a lungo. Tutti tranne Gaetano, che ogni giorno, dopo il tramonto, andò al largo da solo e fischiò a perdifiato. Ma non rivide mai più Dido. sciate nell’atmosfera: chi inquina oltre il limite consentito dovrà acquistare crediti di CO2 sul mercato dalle aziende più virtuose.