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Diapositiva successiva Anni ’80 e ’90 Recepimento Direttive UE Anni ’80: Adozione delle direttive CEE da parte degli stati membri. Normativa ambientale e sicurezza sul lavoro (per esempio 175/88). Anni ’90: L. 46/90, Decreto Legislativo 277/91, Decreto Legislativo 626/94, 624/96, 242/96, 494/96 Normativa partecipativa: responsabilità dei progettisti, degli installatori, dei lavoratori, dei fornitori di materiali, dei fornitori d’opera, dei medici competenti ecc. Riforma del sistema sanzionatorio con il Decreto Legislativo 758/94 Negli anni ’90 si amplia la platea dei soggetti coinvolti in SSL La lunga storia della normativa di SSL continua con i provvedimenti degli anni ’80 e ’90. In questi provvedimenti sono stati progressivamente inseriti profili di responsabilità estesi anche a soggetti che tradizionalmente non erano coinvolti nella gestione della SSL. Il quadro complicato che si è ottenuto con questa ulteriore ondata di provvedimenti di legge ha fatto sì che crescesse l’esigenza di avere un testo di legge unico che racchiudesse tutta la normativa di SSL. I tentativi di emanare un “testo unico sulla sicurezza sul lavoro” si sono succeduti senza esito per 6 legislature di seguito tra gli anni ’90 e 2000. Diapositiva successiva Il Decreto Legislativo 81 del 2008 Pubblicato ad Aprile del 2008 Ad aprile del 2008 è stato pubblicato il Decreto Legislativo 81 del 2008 con l’intento di accorpare tutta la normativa di SSL. Il Decreto Legislativo 81 del 2008 è stato fortemente modificato dopo poco più di un anno dalla pubblicazione con il Decreto Legislativo 106 del 2009. Il Decreto Legislativo 81 del 2008 prevedeva 35 provvedimenti applicativi ancora in corso di pubblicazione. È il cosiddetto Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro Si introduce la “storia” del Decreto Legislativo 81 del 2008. • Il Decreto Legislativo 81 del 2008 è stato il primo di 6 analoghi provvedimenti di altrettante legislature ad arrivare in gazzetta ufficiale; • Nel periodo in cui è stato pubblicato il Decreto era ancora molto sentito nell’opinione pubblica il trauma del tragico infortunio occorso alla Thyssenkrupp di Torino; • Le modifiche dell’agosto del 2009 hanno modificato oltre la metà degli oltre 300 articoli del provvedimento che, invero, era arrivato in Gazzetta Ufficiale con una significativa serie di refusi e errori più o meno importanti. Diapositiva successiva 81 del 2008: struttura logica • Titolo I Principi comuni (diviso in capi) • XI Titoli speciali con norme specifiche per settore o rischio (divisi in capi) • Allegati Si introduce la struttura del provvedimento. Nel titolo I sono contenuti tutti i principi comuni che si applicano all’intero decreto legislativo. I titoli speciali disciplinano singoli settori produttivi (esempio: cantieri) o fattori di rischio (esempio: agenti biologici). Ogni titolo è diviso in “capi” che rappresentano dei sottoinsiemi rispetto al contenitore generale (esempio: il capo “rumore” all’interno del titolo “agenti fisici”). I singoli titoli rimandano agli allegati che in molti casi ricalcano i provvedimenti di legge abrogati e integrati nel “Testo Unico”. Diapositiva successiva Il Decreto Legislativo 81 del 2008 – Titolo XII - Poteri direttivi Titolo XII: Disposizioni in materia penale e di procedura penale Contiene il fondamentale principio dell’esercizio di fatto dei poteri direttivi: • Le posizioni di garanzia relative ai soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, lettere b), d) ed e), gravano altresì su colui il quale, pur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a ciascuno dei soggetti ivi definiti. Il ruolo di DATORE DI LAVORO, dirigente e preposto si assumono anche in funzione dei poteri e delle attività attuate nel concreto Nell’illustrazione del titolo XII ci si deve soffermare su alcuni principi cardine quale quello dell’esercizio di fatto dei poteri direttivi. La disposizione si applica a DATORE DI LAVORO, dirigenti e preposti e stabilisce, in sintesi, che ai fini della corretta individuazione di tali figure occorre fare riferimento, oltre che alle attribuzioni formali, alle mansioni effettivamente svolte e ai poteri concretamente esercitati. Per essere definito un “preposto”, per esempio, è sufficiente che sia dimostrabile che sulle persone coordinate veniva nel concreto esercitato un potere. Questo prescinde dall’attribuzione formale e questo rappresenta una delle più importanti novità introdotte dal Decreto Legislativo 81 del 2008. Nell’illustrazione del titolo XII ci si deve soffermare anche sul principio della specialità. Un esempio di principio di specialità è il seguente: • I rischi da interferenza sono trattati all’Articolo 26 del titolo I con alcuni adempimenti tra i quali il DUVRI; • Il titolo IV contiene delle disposizioni specifiche per i cantieri; • I rischi da interferenza nel titolo IV sono trattati mediante il PSC; • Ai fini dell’adempimento sui rischi da interferenza l’obbligo del PSC in un cantiere ha prevalenza su quello del DUVRI; • Se rimangono rischi a situazioni non trattate e gestite nel PSC, allora in quel caso si torna al titolo I e scattano gli adempimenti generali. Diapositiva successiva I destinatari delle sanzioni Soggetti a sanzioni/ammende/arresto per reati di SSL • Datore di lavoro (potenzialmente sempre) • Dirigenti (limitatamente a incarico e funzioni) • Preposti (limitatamente a incarico e funzioni) • Lavoratori • Progettisti • Istallatori • Fabbricanti • Fornitori • Componenti impresa familiare • Noleggiatore • Concedente d’uso • Lavoratore autonomo • Medico competente • Azienda nel complesso (responsabilità Decreto Legislativo 231/2001) In questa diapositiva si elencano soggetti che sono destinatari di sanzioni nell’ordinamento che regola la SSL. I diversi soggetti possono essere destinatari di arresto, ammenda o sanzione amministrativa pecuniaria in funzione delle diverse violazioni e dei ruoli rivestiti. Caso particolare è quello dell’azienda nel suo complesso per la quale si possono applicare le sanzioni pecuniarie e interdittive previste dal Decreto Legislativo 231 del 2001 e che saranno trattate in diapositive successive dei vari moduli. Diapositiva successiva La denuncia Chi può sporgere denuncia se accerta una violazione? Sono tenuti (giuridicamente obbligati) a denunciare un reato i pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico servizio che ne vengono a conoscenza nell’esercizio delle loro funzioni o in ragione dell’esercizio che questi svolgono. L’U. P. G. (Ufficiale di Polizia Giudiziaria) che rileva un reato è tenuto a denunciarlo. In questa diapositiva si specifica che gli Ufficiali di Polizia Giudiziaria sono tenuti a denunciare i reati di cui vengono a conoscenza. Di contro, il privato cittadino è tenuto alla denuncia solo in particolari circostanze che non hanno a che fare con la SSL. Gli organi di vigilanza nella maggior parte dei casi sono quindi tenuti a segnalare le violazioni che rilevano. Diapositiva successiva Il controllo Quali sono i soggetti titolati alla vigilanza? Una delle criticità del sistema di vigilanza in tema di SSL (e non solo) è la grande frammentazione dell’azione ispettiva. In prima battuta si consideri che nell’applicazione delle norme di SSL sono stabilite eccezioni nei confronti di numerosi soggetti, comparti produttivi e istituti che provvedono in autonomia a controllare l’attuazione delle norme o per i quali sono dettate norme “speciali”. Diapositiva successiva La vigilanza • ASL - Aziende Sanitarie Locali • D.P.L. - Dipartimenti Provinciali del Lavoro • Agenzie Regionali Protezione Ambiente (Non tutte) • ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (radioprotezione) • Regioni (settore estrattivo) • Forze armate e polizia di Stato (si controllano da soli) • VVF (antincendio) • INAIL (rapporto assicurativo) • NIL (nucleo di igiene del lavoro dei carabinieri) • VISAG (organismo per il controllo di SSL nell’amministrazione giudiziaria) • Autorità portuali e aeroporti • Sanità Marittima In questa diapositiva si elencano soggetti che sono demandati alla vigilanza in tema di SSL. È doveroso sottolineare che questo elenco è da intendersi come non esaustivo perché ulteriori funzioni specifiche potrebbero essere state affidate a soggetti diversi da quelli elencati. Diapositiva successiva L’erogazione della sanzione La sanzione è emessa “in automatico”? Il Decreto Legislativo 758/94 ha profondamente riformato le modalità di erogazione della sanzione. Gli organi di vigilanza possono prescrivere l’adeguamento della situazione rilevata con depenalizzazione della violazione. Ai reati del Decreto Legislativo 81 del 2008 si applica il meccanismo del 758/94