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Possiamo ora iniziare ad analizzare uno alla volta i 9 disagiati amici. Cardine del gruppo è Filippo Comini, in arte, Filippo Comini. Prima di creare il gruppo poteva essere considerato un uomo d’affari ricco e di successo. La sua vita era composta da festini abusivi e donne di facili costumi, tra cui la cugina Cristina Cavagna di cui tratteremo in seguito. Torniamo a noi. Torniamo a noi. Eh dai. Torniamo a noi. Nel lontano 2017 iniziarono quindi le pisellose sciagure di quello che potremmo considerare il nostro sugar daddy di provincia. Poteva un tempo vantare 100 milioni di euro in banca, una banca, uno yacht, 15 case, una banca, tre macchine, pi greco jet privati e tre fobie verso la ceramica. Agguantato involontariamente in un gruppo infausto (che prenderà il nome di Family Friendlier), sperperò tutti suoi denari in pizze. Ma non è tutto. Dan dan dan dan. Nel marzo del 2020 fu costretto ad ospitare i suoi amici in montagna, obbligato con la forza bruta da uno svizzero con i capelli biondi, di nome Begus, di cui parleremo ampiamente in seguito. O forse no? Agagagagagaggagagaga. Ricomponiamoci. L’argomento si fa triste. Filippo il bello adesso non è più tanto bello. È povero, lercio e sporco in ogni orifizio del suo corpo. PAUSA. Costretto a vivere nella cuccia di Tilly da oramai 6 mesi, ha assunto quell’aroma che contraddistingue i magrebini. Il fiuto scova mulatti di Anna lo individua immediatamente. End the couple immediatly fall in love. Parte musica napoletano. Ah no romantica più Lilly e il vagabondo. È chiaro a tutti come la ricciolina sia attratta dai nordafricani e compari. Ma da dove deriva questa passione? Dopo innumerevoli studi svolti presso l’università Federico secondo di Nabule, è infatti emerso come i negroidi emettano dei feromoni piccolissimi nell’aria captabili soltanto da creature minuscole, come la suddetta annamaria o il biscottoso Biasin. Infatti la moglie del genio Eugenio Biasin è il rinomato giocatore di Basket Barak Obama. PAUSA MOTOSEGA. Un attimo di attenzione per introdurre il prossimo personaggio indubbiamente asimmetrico. Come tutti voi avrete già capito, la falsa biondina in questione è Cristina Cavagna. gna. Gna. Gna. Gna. Gna. Gna. Oggi parleremo di lei da un punto di vista inedito, mai visto prima. Per fare ciò la nostra trup ha piazzato 86 telecamere in giro per casa sua. Anche in bagna, ehm scusate, in bagno. Gna. Non è vero. Non lo faremmo mai. forse si. Forse no. Gna. SERVE PAUSA PIU’ LUNGA. In pochi lo sanno ma la ragazza in questione è originaria, per non dire aborigena, gna, della zona malfamata di calcinatello. Probabilmente figlia di albanesi, è stata adottata per compassione da Davide e Licia. Grazie Davide per la vacanza in montagna. Gna. gna. PAUSA. Nonostante ciò non ha mai dimenticato le proprie pusillanimi origini. Infatti, settimanalmente, organizza delle sessose sessioni (allitterazione del suono sssss) di stripping per suo cugino. Gna. PAUSA. Nonostante la sua famiglia le abbia garantito un’istruzione adeguata, e lei si dimostri una ragazza intelligente e sveglia, è ancora convinta del fatto che sia normale avere un piedozzo più lungozzo dell’altrozzo. Gna. ahahahah. Ma mi spieghi come fai ad avere un piede più lungo? È impossibile. Gna. Come già detto, la diva di Calcinatello è albanese. Possiamo tranquillamente dire, senza offesa, che la grammatica italiana non sia il suo forte. Scusa Cristina. Si dice Vercingetorìge o Vercingentòrige? Si dice epigràfe o epìgrafe? Agagagag non lo sai. Chiedi a vittoria. Per compensare il deficit nella lingua italiana, come direbbe il già citato Begus; Cristiana trova accogliente rifugio nelle pronunce straniere rompendo il cazzo se qualcuno dice massaciucets o nord Carolina. Gna. gna. gna. Fai tanto la saputella ma nonna stecco sa l’inglese meglio di te. gna. Ora basta parlare di cristina o la sua indole albanese potrebbe prevalere e sfociare in un’aggressione a mano armata nei confronti del piccolo durri e di quel pisellone di montichiari Leonardo pastorelli. A proposito di pisellone. Prendiamo in considerazione il professor mazzola. giovanottiiiiii. È chiaro che un urlo così poderoso sia attribuibile solamente ad una figura con un membro il cui coefficiente di dilatazione volumica è impressionante. Ma chiediamo a chi ne ha avuto testimonianza sul campo. Giada! Sì, parlo proprio con te! È chiaro che ci debba essere qualche magheggio. Prendi voti troppo alti ed è sempre troppo gentile con te. È chiaro che fai molti lavoretti sottobanco, o per meglio dire, sotto cattedra. Per dimostrare che ci sbagliamo, e che te conosci la fisica, allora dimmi la legge oraria del moto uniformemente accelerato. Ullah, non l’hai ancora detta. Allora non la sai. Ammettilo. PAUSA. Cambiamo argomento. Siete bravi in geografia? Si? no? Cipolla? Pit ti vedo, non dire di si. Ora faremo un piccolo, sfizioso, quasi baldanzoso test. Alzi la mano chi sa dove si trovi Rezzato. Agagagaggagagaggagagagaga, guarda, solo vittoria alza la mano. Nessuno sa dov’è Rezzato. Agagagagagagagagagagagaggaga. Vivi nelle cave. Agagaggaga. Che schifo! Un attimo di serietà. Facciamo tutti una preghiera per quel povero disgraziato di Cristian Lazza. za za za za za. Quanto mi piace dire za. Za. za. za. Il ragazzo più sfortunato di calcinato che per un po’ di puxy pucsi deve guidare fino alle cave. Agagagag. Che schifo. Ascoltami Cristo Cristian Cristof. Ti conviene accettare le avance di Leonardo Pastorelli. Lui ci sarà sempre per te. Sei ancora in tempo. Ok ora basta è il momento del karaoke PAUSA. Ecco. Finalmente si parla di lui. El ciapo dei ciapi. Il piter pango. Lo svizzero in villeggiatura a desenzano. Il baffetto prominente. Il bodyguard dirompente. L’ammazzatore di piccioni. Potrei continuare per sempre. Ma duro si sta rompendo le palle di scrivere mentre pasto continua a suggerire epiteti onomatopeici, quasi sinestetici per non dire chiasmici. Pietro Zanusso era un ragazzo inizialmente normale, più o meno. Il degrado di tale figura è stato però repentino. All’età di 15 anni si avvicina al mondo dell’alcol, ambiente che ha devastato numerosi soggetti nel tempo. Esempio lampante si può riscontrare nell’irreprensibile professor Pecoraro. Ma questa è un’altra storia. Torniamo a parlare di colui che possiamo considerare il re degli aperitivi. Amato, probabilmente segretamente venerato dai proprietari dei locali desenzanesi, è invece aspramente temuto dai grappini. Leggende narrano che il suo fegato sia al lastrico. Ma siamo sicuri che questo fegato sia davvero suo? Giulia Paro Parodi, nota al mondo per le sue caviglie esosamente spropositate, afferma che er Piti si sia sottoposto ad un trapianto di fegatozzo all’età di 858 settimane. vi starete chiedendo come sia possibile che tutto ciò sia ignoto all’associazione sanitaria italiana. È proprio qui che entra in gioco la figura più misteriosa del gruppo. Sto parlando di Giovanni Guidetti. Nome certamente falso. Per quanto ne sa la CIA si chiama Carla. All’apparenza è un ragazzo solitario e silenzioso. Indubbiamente affascinante, dal nasino morbido e placido. Ma tale aspetto rassicurante cela il più grande trafficante di organi che la terra abbia mai visto. Tutti credono che la serie narcos sia ispirata alla vita di Pablo Escobar, ma è lampante che descriva l’operato di Carla aka Giovanni Guidetti. Il documentario purtroppo è finito. Ma tutte le cose belle devono finire. No, scherzo. Sinceramente è da due settimane che stiamo facendo questo video e ci siamo un po’ scartavetrati i coglioni. In qualità di voce narrante ci tengo a ringraziare Duro e Pasto, i miei due papini pisellòsi. Mamma mia quanto mi piace dire pisellòsi. Non è stato facile concludere questo video. La sua realizzazione è stata costantemente interrotta da bambini fuggiaschi, istantaneamente raggiunti e fustigati dal Durri e divagazioni sulla Sagrestia Nuova, che hanno rallentato la produzione del video. Ma nonostante tutto ce l’abbiamo fatta e speriamo che questo video possa rimanere indelebile nei nostri cuori. PARTE 2?