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L’ambiente di apprendimento ed i pedagogisti dell’attivismo pedagogico. L’attenzione per lo spazio dell’apprendimento non è un tema nuovo. i padri fondatori dell’attivismo pedagogico avevano già riconosciuto un ruolo chiave dell’ambiente, nei processi di insegnamento e apprendimento. Da Don Milani alla Montessori e Dewey, da Freinet a Malaguzzi, chiunque abbia avvertito la necessità di mettere in primo piano lo studente è giunto alla conclusione che la cattedra e la sua collocazione sulla predella sono l’emblema di una relazione di tipo gerarchico. La natura del processo di costruzione di conoscenza, richiede che la persona che vi si impegna abbia la possibilità di agire in un contesto complesso, ricco di opportunità, di stimoli, di risorse. «un luogo dove le persone possono lavorare assieme e supportarsi l’un l’altro mentre usano una varietà di strumenti e di risorse informative nel loro compito di conseguire gli obiettivi di apprendimento e di risolvere problemi». In un “ambiente di apprendimento” autentico il docente è chiamato ⇒ a svolgere il ruolo di allenatore, (o coach), e di facilitatore. In tal senso, molte sono le forme di interazione e collaborazione che possono essere introdotte sia all’interno della classe, sia attraverso la formazione di gruppi di lavoro con alunni di classi e di età diverse». L’apprendimento è sostenuto, ma non controllato e diretto, in esso «l’apprendimento è stimolato e supportato». Secondo Perkins in un “ambiente di apprendimento” a chi apprende viene data la possibilità di. • determinare i propri obiettivi di apprendimento. • scegliere le attività da svolgere. • accedere a risorse informative ed a strumenti. • lavorare con supporto e guida. Gli allievi, dunque, possono determinare i propri obiettivi di apprendimento, scegliere le attività da svolgere, hanno accesso a risorse informative e possono lavorare con un supporto e una guida. La natura di un “ambiente di apprendimento” implica che, inizialmente, non venga completamente definito ed “impacchettato”. se l’allievo deve godere di una certa libertà di scelta, un certo livello di incertezza e di non-controllo deve essere messo nel conto. Infatti, chi apprende è la persona migliore a decidere cosa sia significativo per lui. Avere un ambiente di apprendimento libero da costrizioni di tempo e di spazio è fondamentale per costruire e condividere conoscenza. Perché un simile contesto non sia caotico, è necessario che chi governa il processo sia continuamente presente alle dinamiche, come in un perenne stato di allerta, per evitare che il tutto precipiti nel caos e imploda, perché non ben progettato e supportato. Compito di chi progetta “ambienti di apprendimento” dovrebbe essere quello di creare le condizioni per attivare e supportare un ciclo di attività cognitive che iniziano con la raccolta, registrazione e analisi di dati, proseguono con la formulazione e la verifica di ipotesi nonché la riflessione sui propri livelli di comprensione e di apprendimento, per concludersi con la costruzione di senso personale delle informazioni, che è la dimostrazione di un apprendimento autentico.