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Il cimitero del Portone ha restituito 169 deposizioni in 165 tombe con orientamento est-ovest, su file piuttosto regolari e senza sovrapposizioni, il che implica la presenza di segnacoli; le fosse rettangolari contenevano presumibilmente casse di legno. Sono stati riconosciuti quattro diversi raggruppamenti di sepolture, corrispondenti forse alle fare, in cui sono abbastanza distinte le aree destinate alle sepolture femminili (e infantili) e quelle riservate alle tombe maschili. Non sono invece stati riscontrati ordinamenti per fasce cronologiche o per condizione sociale. L’arco temporale per l’uso della necropoli va dalla fondazione del Ducato di Spoleto (poco dopo il 572) al 620- 630. Sia nei corredi maschili sia (e soprattutto) in quelli femminili è stata notata un’evoluzione del costume, che segna una progressiva romanizzazione degli usi e che porta nell’ultima fase a un’evidente riduzione del corredo stesso. La spatha e l’umbone dello scudo sono gli elementi caratterizzanti delle tombe dei maschi adulti; seguono la punta di lancia e, in misura minore, il sax (nella fase più tarda) e le punte di freccia (più comuni queste ultime nelle sepolture degli adolescenti e dei bambini); a ciò vanno aggiunti gli elementi dell’equipaggiamento del cavaliere.