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Romolo, il fondatore di Roma, nel 753 a.C. cominciò ad usare un calendario che era diviso in 10 mesi e cominciava con marzo, in onore di Marte, il dio della guerra. Quasi tutti i nomi dei mesi erano associati alle divinità. Dopo, veniva aprile, in onore della dea Afrodite, dea della bellezza, dell’amore e della fertilità. Poi maggio in onore di Maia, una dea della fertilità terrena, che avviene in primavera. E giugno, in onore della dea Giunone, sorella e sposa di Giove, protettrice del matrimonio. Morto Romolo, diventò re di Roma Numa Pompilio che aggiunse due mesi per dare una cadenza regolare alle quattro stagioni. Gennaio in onore del dio Giano che veniva venerato quando si iniziava o si apriva qualcosa e febbraio in onore del dio etrusco Februus, dio della morte e della purificazione. Fu poi Giulio Cesare, successivamente a definire e dare i nomi agli altri mesi così come li conosciamo: Julius ovvero luglio in onore della nascita di Giulio Cesare e non più quintilis, quintile, che col calendario di Romolo era il quinto mese dell'anno, agosto, in onore dell’imperatore Augustus con l’aggiunta di un giorno per farlo uguale a luglio, mentre per i mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre si fece riferimento ai numeri sette, otto, nove e dieci, secondo il calendario di Romolo. Settembre, per un breve periodo, venne chiamato Germanico, in onore al padre dell'imperatore Caligola e ottobre prese il nome di Invictus, in onore dell'imperatore Commodo. Le prima fonti le abbiamo dai Babilonesi che li fecero derivare dai nomi del Sole e dei pianeti. Lunedì era il giorno della Luna (latino: Lunae dies), martedì di Marte (Martis dies), mercoledì di Mercurio (Mercuri dies), giovedì di Giove (Iovis dies), venerdì di Venere (Veneris dies). Sabato di Saturno (Saturni dies) Domenica, con la diffusione in Occidente del cristianesimo, dal latino Dominica, giorno del Signore. In Inghilterra ed in Germania, invece, rimase Solis dies, giorno del Sole, che cambio poi in Sunday e in Sonntag. A differenza dell’Italia, ad esempio, in Brasile, Gran Bretagna, Portogallo e Stati Uniti, il primo giorno della settimana è la domenica, mentre nei paesi arabi il primo giorno è il sabato. Il termine dinosauro deriva da due termini greci deinos e sauros, che significano "terribile lucertola". Nello specifico, i nomi vengono assegnati quando sono scoperti e in genere gli viene dato un nome che rappresenta le caratteristiche fisiche dell’animale o del paese dove si è ritrovato o dal nome dell'archeologo o da chi li ha scoperti. In ogni caso, esiste una Commissione Internazionale per la Nomenclatura Zoologica che deve accettare o rifiutare i nomi e questo vale anche per gli animali attualmente viventi. Quindi ad esempio Tyrannosaurus rex vuol dire re lucertola tiranna, mentre Triceratops deriva dal greco antico trí- "tre", keras "corno" e ops "faccia", cioè dalla faccia con tre corna. Sembra che i rebus possano risalire al III millenio a.C, è stata trovata, infatti, una rappresentazione geroglifica del nome del faraone Narmer attraverso l'incisione di un pesce (nar) e di uno scalpello (mer). C’è da dire che l’utilizzo degli enigmi è una formula antica, su tutti, ricordo, l’enigma di Edipo e la Sfinge. Era quindi, questo, un modo per veicolare messaggi segreti e decifrabili solamente da chi possedeva le giuste conoscenze. In Italia, il rebus moderno viene creato e sviluppato da Giancarlo Brighenti, detto Briga. Il cruciverba, il cui gioco si svolge su una griglia quadrata o rettangolare di caselle bianche che devono essere riempite rispondendo alle definizioni scritte sotto e caselle nere, disposte casualmente, deve la sua invenzione ad un giornalista inglese, Arthur Wynne, nato a Liverpool nel 1871 ed emigrato negli Stati Uniti. Arthur Wynne, da piccolo, giocava al quadrato magico, d’ispirazione dal quadrato del Sator, un’iscrizione latina conservata su uno dei muri di Pompei. In questo quadrato, sono posizionate cinque parole da cinque lettere in modo da poter essere lette sia orizzontalmente che verticalmente. Wynne era un giornalista e, tra le altre cose, preparava la pagina dei giochi domenicali come anagrammi, rebus, enigmi matematici, quando, il suo caporedattore gli chiese di trovare un nuovo gioco da pubblicare il 21 dicembre 1913. Originariamente, la griglia era a forma di diamante, con piccoli quadratini e prese il nome di word-cross puzzle. Oggi è ancora molto conosciuto e sviluppato ed è un buon modo per mantenere allenata la mente, ogni paese ha alcune regole che possono variare lo schema e l’assetto del cruciverba. Sembra però che il 14 settembre 1890, il giornalista italiano Giuseppe Airoldi aveva pubblicato sul Secolo illustrato un cruciverba senza quadrati neri, che tuttavia non ebbe molto successo. Il termine Parole crociate, con il quale viene conosciuto in Italia, deriva da Valentino Bompiani e registrato dalla rivista La Settimana Enigmistica