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In un ambiente di apprendimento è fondamentale rimuovere tutte quelle barriere che possono minare alla partecipazione e incrementare gli elementi cosiddetti facilitatori. Affinché un ambiente didattico si connoti come “inclusivo” è necessario che ogni attività presentata al suo interno sia pienamente accessibile e fruibile per tutti, anche per le persone con disabilità. Le tecnologie digitali sono di grande supporto, in tale senso, per l’insegnante, il quale assume sempre più il volto di un co-designer dell’apprendimento (Kalantzis, Cope, 2012): esse fanno parte di quegli “attrezzi” che mediano la relazione tra insegnante e allievo (Damiano, 2013), che veicolano informazioni e saperi, che consentono al docente di mettere in atto una didattica multi-mediale, che si avvalga, cioè, di differenti media (“strumenti”) in grado di comunicare il sapere stimolando differenti canali sensoriali e codici linguistici. Il supporto tecnologico risulta, in molti casi, indispensabile all’apprendimento e alla partecipazione degli alunni con disabilità (Carruba, 2014; Spaziani, 2016). Mentre negli anni che precedevano l’era digitale le strumentazioni erano poche e sicuramente non sufficienti a consentire una personalizzazione nelle modalità d’uso – per cui era la persona a doversi adattare al mezzo – assistiamo oggi ad una modifica del rapporto uomo-strumento in cui lo strumento viene adattato sulla base delle esigenze della persona, che diviene sempre più non solo consumatore/fruitore di contenuti e informazioni, ma anche produttore: la competenza tecnologica, che comprende l’utilizzo interattivo di più canali e modalità, si configura sempre più come multiliteracy Di seguito si sintetizzano le principali tecnologie inclusive a supporto di studenti con specifiche disabilità (cfr. Carruba, 2014; Spaziani, 2016). Per quanto riguarda le tecnologie e le app per studenti con disabilità uditiva gli strumenti facilitatori sono accomunati dalla trasposizione del canale audio in segnale visivo: si ricordino molti software e App che consentono di supportare docenti e studenti, come il VoiceMeeting (sistema di sottotitolazione in diretta), il VoiceTrancribe (sistema di trascrizione in diretta/differita che offre la possibilità di prendere appunti), Dragon Naturally Speaking (per registrare e prendere appunti in formato audio, poi trasposti in formato testo), il microfono wireless, screenshot App, DIZLIS (dizionario multimediale italiano LIS). Anche nel caso di persone con disabilità motoria, quindi con compromissione a carico dell’assetto posturale e al controllo dei movimenti, diversi strumenti tecnologici fungono da facilitatori, quali come sensori, comunicatori, i personal computer integrato da altri dispositivi input specifici (tastiere adattata o speciale, dispositivi di puntamento, emulatori di mouse, input vocale). Vi sono, poi, tutti le tecnologie inclusive dalla funzione compensativa di supporto alla classe e a studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento – quali i software per la costruzione di mappe, i registratori, la calcolatrice, la smartpen, il correttore ortografico, la sintesi vocale, le app di lettura (Cool reader, VicabBuilder, Words Words Words e altre) e per l’organizzazione dello studio (Home work, Evernote, FacilitOffice ecc.); vi sono le tecnologie inclusive di supporto alle persone con Disturbo dell’attenzione e iperattività (ADHD organizer APP, Social adventure app); tecnologie inclusive, infine, di supporto all’insegnante e considerati come pedagogical devices, come la LIM e l’iPad. In conclusione. I valori dell’inclusione devono trovare una traduzione concreta nelle scelte didattiche, a partire dall’adattamento dell’ambiente, come ad esempio quella di utilizzare, a vantaggio di tutta la classe, strumenti e ausili multisensoriali o tecnologie didattiche dalla funzione vicariante (Berthoz, 2013) in grado di garantire una maggiore accessibilità alle informazioni e, di conseguenza, una maggiore autonomia. Gli strumenti tecnologici, usati per scopi educativi, costruiscono strade alternative per compiere atti che altrimenti sarebbero negati agli studenti con disabilità. Basti pensare alla connessione iPad/LIM per gli studenti con disabilità motoria agli arti inferiori che permette di interagire in classe per un compito che alla lavagna tradizionale non avrebbero potuto svolgere a causa della distanza dalla posizione seduta alla lavagna stessa. In questo modo viene garantita non solo la partecipazione ma soprattutto la dimensione sociale in quanto il compito viene svolto in modo pubblico. Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione che connotano l 'nel-fosferaodierna, se ripensate con intenzionalità pedagogica si fanno strumento che porta valore negli ambienti, anche virtuali, di apprendimento. Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) hanno oggi fortemente modificato i mod