Read Aloud the Text Content
This audio was created by Woord's Text to Speech service by content creators from all around the world.
Text Content or SSML code:
I disturbi non specifici dell’apprendimento (DNSA). I disturbi non specifici dell’apprendimento (DNSA) costituiscono una categoria clinica dai contorni ancora incerti e del resto gli stessi manuali diagnostici internazionali la trattano come categoria riduttiva a margine dei disturbi specifici (DSA), nella quale rientrano tutti quei disturbi dell’apprendimento che non soddisfano i criteri per alcun disturbo specifico. L’osservazione che entità diagnostiche come la disabilità intellettiva, il livello cognitivo border line, l’ADHD, l’autismo ad alto funzionamento, i disturbi d’ansia, alcuni quadri distimici siano causa di disturbi non specifici dell’apprendimento si fonda sull’evidenza. I più, però, considerano questi disturbi come disturbi di tipo secondario connessi con disabilità di base primaria. La categoria, invece, meriterebbe autonomo riguardo se solo si considera che in molti casi le difficoltà di rendimento incontrate a scuola dai ragazzi, almeno fino all’età dell’adolescenza, dipendono da disturbi, primari ma non specifici, dell’apprendimento. La mancata acquisizione di un adeguato livello di apprendimento può dipendere da difficoltà percettivo-motorie, difficoltà di attenzione, concentrazione, memorizzazione, ritardo cognitivo, difficoltà di linguaggio, che interferiscono negli aspetti di comprensione-produzione sia orale che scritta, problemi attinenti alla sfera affettiva e comunicativa dai quali possono derivare scarsi livelli di autostima, demotivazione o, peggio ancora, senso d’inadeguatezza. L’individuazione precoce del disturbo permette interventi rieducativi più tempestivi e una maggiore efficienza di risultato.