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diapositiva successiva Gli ostacoli alla comunicazione efficace I rumori, qualsiasi cosa dovuta all’emittente, alla trasmissione, o al ricevente che ostacoli la comunicazione: • rumori fisici stati mentali e psicologici sia individuali che legati alla relazione. • Si tratta di vere e proprie barriere comunicative Le barriere comunicative … nel sistema di prevenzione aziendale: • Sovraccarico di informazioni • Differenze di status e di potere tra emittente e ricevente • Passaggio attraverso un’organizzazione gerarchica • Influenza del passato • Obiettivi non conseguiti • Presupposti non comuni • Obiettivi non comunicati • Messaggi espressi in modo inadeguato diapositiva successiva Le ingiunzioni paradossali Messaggio/Comando che per essere eseguito deve essere contraddetto (contraddizione a livello logico). Tre esempi tra i più tipici: “Devi essere autonomo” “Devi fare a modo tuo” “Devi divertirti” Il paradosso sta nel fatto che viene prescritto qualcosa che per realizzarsi …deve invece avvenire spontaneamente. diapositiva successiva La relazione nella comunicazione • Conferma: la relazione è riconosciuta e accettata. • Rifiuto: la relazione è riconosciuta ma non è accettata. • Disconferma: la relazione è negata, non si riconosce l’esistenza dell’emittente del messaggio. • La squalifica: riguarda invece il contenuto del messaggio di cui si nega il valore. diapositiva successiva Complementarietà negli scambi comunicativi • Rigida: quando un partner è sempre one up e l’altro one down. • Flessibile: che consiste nell’alternanza one up/one down a seconda delle situazioni. • Metacomplementarietà: dove un partner costringe l’altro ad assumere per convenienza una posizione one-up. Forme patologiche Complementarietà rigida (es. una relazione madre figlio che non si modifichi nel tempo) Escalation simmetrica (aumentano le manovre per sopraffare l’altro). Forme fisiologiche Complementarietà flessibile Relazione parallela: include sia la complementarietà flessibile che la simmetria. diapositiva successiva Alleanze o coalizioni? • Coalizione comporta un danno nei confronti di altri, ovvero la sottrazione di ciò che spetta ad altri • Alleanza è invece una relazione tra due persone il cui fine è un vantaggio per entrambe Analogamente: Contrasto o conflitto? Il contrasto riguarda i contenuti (se ad esempio siamo in contrasto con un’altra persona sulla decisione da prendere). Il conflitto si sviluppa sul piano della relazione (se ciò che ci preme maggiormente è chi ha ragione o chi ha torto, chi vince o chi perde). Considerare il contrasto l’anticamera del conflitto, non affrontarlo evitandolo, crea le condizioni che favoriscono l’insorgere del conflitto. diapositiva successiva La competenza comunicativa • Considerare contesto e interlocutori • Fissare obiettivi realistici • Individuare le risorse da impiegare • Definire il tempo per il raggiungimento degli obiettivi • Controllare il raggiungimento degli obiettivi • Tenere conto degli elementi emotivi I concetti di comunicazione e relazione sono uniti in modo indissolubile. La comunicazione non è solo scambio di contenuti ma anche creazione di rapporti reciproci, cioè creazione di una piattaforma relazionale tra le persone in interazione. Spesso però nel processo comunicativo possono incontrarsi diverse barriere comunicative, che si radicano nel tipo di relazione esistente tra i comunicatori. Sono da considerarsi barriere comunicative: la distrazione, la limitatezza delle capacità del ricevente, le presentazioni confuse, la mancanza di canali comunicativi e l’incompatibilità. Il lucido fornisce delle indicazioni su come rendere efficace la comunicazione rispetto l’organizzazione dei contenuti. diapositiva successiva La competenza relazionale • Favorire un clima di fiducia • Esprimere accettazione e rispetto reciproco • Essere flessibile • Essere empatici • Porsi in una posizione relazionale simmetrica Per favorire l’interazione oltre a curare l’aspetto contenutistico l’emittente dovrà curare quello relazionale. Nel sistema di prevenzione aziendale un RLS oltre a metter in atto comportamenti che attribuiscono credibilità (competenza e conoscenza su argomenti oggetto di trattative) dovrà metter in atto comportamenti che favoriscono un clima di fiducia, accettazione e rispetto reciproco con tutte le figure della prevenzione. Dovrà innanzitutto ricercare alleanze con le figure della prevenzione, prioritariamente con il Rspp e il Mc. Tuttavia è importante che impari a dialogare con datore di lavoro/dirigenti assumendo il benessere connesso al lavoro come valore comune da condividere. Lo stile comunicativo sarà contrassegnato da: orientamento sul problema, empatia, spontaneità, uguaglianza e flessibilità. Nella diapositiva sono riportati alcuni degli strumenti che un Rls deve utilizzare per avviare una interazione efficace. Le competenze comunicative e relazionali degli individuai siano fondamentali: ma che è altrettanto importante che l’azienda in quanto tale (l’organizzazione) si doti di adeguati livelli di comunicazione, organizzando il proprio flusso informativo. diapositiva successiva Comunicazione, flusso informativo e cooperazione • Scopo di una corretta forma di comunicazione è quello di far pervenire a tutti i soggetti dell’azienda tutte quelle informazioni necessarie per consentire a ciascuno di esercitare appieno ed in sintonia con gli altri il proprio ruolo” Le indicazioni contenute nelle slide seguenti sono tratte dal Manuale operativo per l’applicazione delle “Linee guida per un sistema di gestione della salute sicurezza sul lavoro”, Uni Inai Parti sociali. In un Sgsl i livelli di comunicazione aziendale sono considerati un elemento fondamentale per garantire efficienza ed efficacia del sistema stesso. Possono essere quindi un valido riferimento per migliorare la gestione dei flussi informativi in qualsiasi azienda che voglia garantirsi un buon controllo delle proprie condizioni di salute e sicurezza con l’utile coinvolgimento di tutti i lavoratori e del loro rappresentante. diapositiva successiva Organizzare il flusso informativo Principi generali L’organizzazione razionalizzata del flusso informativo deve consentire il trasferimento delle informazioni utili attraverso comunicazioni pluridirezionali mirate e sintetiche in grado di rendere partecipi gli altri per la parte di loro interesse ai fini della Salute e sicurezza sull’evoluzione delle proprie attività. Il flusso è quindi biunivoco: • verticale, dall’alta dirigenza verso il basso e viceversa • orizzontale da responsabile di processo a responsabile di processo, da lavoratore a lavoratore. Non va trascurata la comunicazione da e verso l’esterno, nella consapevolezza che l’azienda vive ed opera in un contesto sociale. Primo principio nell’organizzazione di un efficace flusso informativo è tenere conto del carattere pluridirenzionale che tale flusso deve possedere. diapositiva successiva La comunicazione bottom-up Comprende: • la segnalazione e la gestione dei rilievi, osservazioni proposte provenienti dal personale dell’azienda • la definizione di una procedura di raccolta delle segnalazioni che individui chi riceve la comunicazione, le modalità di presa in carico della segnalazione, i tempi e le modalità di risposta. Gli “obblighi di segnalazione” in capo ai lavoratori, previsti dal D.Lgs. 81 (art. 20 comma 2 lettera e), spesso restano inattuati se l’organizzazione non si dota di una adeguata procedura di raccolta di tali segnalazioni. diapositiva successiva La comunicazione top-down Ha la funzione fondamentale di aumentare la conoscenza del sistema aziendale di prevenzione informando il personale dell’azienda su: • politica, obiettivi, traguardi, programma di Ssl • prestazione di Ssl, struttura organizzativa • procedure e istruzioni operative. Può avvenire mediante: • comunicati interni diffusi a tutti agli interessati • gruppi di discussione omogenei o gruppi di discussione allargati a tutto il personale, a seconda dell’argomento, condotti dai componenti del Servizio di prevenzione protezione • incontri singoli su particolari argomenti. Pur dando rilevanza alla comunicazione dal basso non va dimenticata la necessità di un flusso comunicativo da parte della Direzione aziendale che terrà in debito contro le risultanze delle “segnalazioni”. diapositiva successiva La comunicazione bottom-up Comprende: • la segnalazione e la gestione dei rilievi, osservazioni proposte provenienti dal personale dell’azienda • la definizione di una procedura di raccolta delle segnalazioni che individui chi riceve la comunicazione, le modalità di presa in carico della segnalazione, i tempi e le modalità di risposta. Gli “obblighi di segnalazione” in capo ai lavoratori, previsti dal D.Lgs. 81 (art. 20 comma 2 lettera e), spesso restano inattuati se l’organizzazione non si dota di una adeguata procedura di raccolta di tali segnalazioni. diapositiva successiva La comunicazione top-down Ha la funzione fondamentale di aumentare la conoscenza del sistema aziendale di prevenzione informando il personale dell’azienda su: • politica, obiettivi, traguardi, programma di Ssl • prestazione di Ssl, struttura organizzativa • procedure e istruzioni operative. Può avvenire mediante: • comunicati interni diffusi a tutti agli interessati • gruppi di discussione omogenei o gruppi di discussione allargati a tutto il personale, a seconda dell’argomento, condotti dai componenti del Servizio di prevenzione protezione • incontri singoli su particolari argomenti. Pur dando rilevanza alla comunicazione dal basso non va dimenticata la necessità di un flusso comunicativo da parte della Direzione aziendale che terrà in debito contro le risultanze delle “segnalazioni”.