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diapositiva successiva Unità Didattica 3 • Individuazione, valutazione e gestione dei rischi La valutazione dei rischi e la redazione del documento L’obiettivo del modulo è fornire le conoscenze di base ai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza per l’esercizio del ruolo. Saranno oggetto di studio: • l’identificazione dei pericoli connessi al profilo di rischio aziendale; • la valutazione dei rischi. La presente unità didattica approfondisce i temi relativi alla valutazione e alla stesura del documento. diapositiva successiva Obiettivi della valutazione • La prevenzione e la protezione dai rischi professionali. • Il miglioramento continuo delle condizioni di lavoro. La valutazione ha come obiettivi: • prevenire e proteggere i lavoratori dai rischi aziendali. Non sempre è possibile eliminare i rischi aziendali, in questi casi i rischi devono essere contenuti nella misura possibile e i rischi residui dovranno essere tenuti sotto controllo; • migliorare in modo continuo le condizioni di lavoro. Pertanto in occasione di modifiche significative del processo produttivo i rischi residui saranno nuovamente valutati e alla luce delle nuove conoscenze acquisite si considererà ulteriormente la possibilità di eliminarli o ridurli. diapositiva successiva Dove si effettua la valutazione La valutazione va effettuata in tutti i posti di lavoro in cui siano presenti lavoratori: • negli impianti fissi • nei posti di lavoro soggetti a cambiamento • nei posti di lavoro mobili La normativa non fornisce una metodologia da seguire per effettuare la valutazione, benché l’art.29 del D.Lgs. 81/2008 fornisca indicazioni di base sulle “Modalità di effettuazione della valutazione del rischio”. Un utile riferimento per definire le metodologie di valutazione e redigere il Documento di valutazione è il documento “Orientamenti della Commissione della Unione Europea”. La valutazione è effettuata in tutte le aziende in cui siano presenti dei lavoratori, secondo la definizione di cui all’art.2 comma 1 lettera a) del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. : • “persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell‘organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell’ente stesso; l’associato in partecipazione di cui all’articolo 2549, e seguenti del codice civile; il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento di cui all’articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196, e di cui a specifiche disposizioni delle leggi regionali promosse al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro; l’allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l’allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione; i volontari del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e della protezione civile; il lavoratore di cui al decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468, e successive modificazioni”. Gli impianti fissi sono costituiti da fabbriche, uffici e scuole. Mentre i posti di lavoro soggetti a cambiamento sono i cantieri edili, cantieri navali, banchine portuali. I posti di lavoro mobili si riferiscono ai posti di lavoro temporaneo per l’esecuzione di servizi pubblici, ispezioni, … diapositiva successiva I diversi contesti lavorativi Devono essere definite procedure operative adeguate per le diverse tipologie di lavoro che tengano conto: • dei posti di lavoro stabili • delle situazioni di lavoro mutevole. Per quanto riguarda i posti di lavoro stabili bisognerà tener conto sia delle condizioni usuali sia quelle eccezionali. Mentre nelle situazioni di lavoro mutevole sarà necessario definire i rischi tramite procedure standard, in modo da poter applicare gli stessi principi di eliminazione e di controllo anche quando il posto di lavoro cambia. diapositiva successiva La metodologia di valutazione (procedura) 1. Raccolta di osservazioni relative a: • l’ambiente di lavoro • i compiti svolti • le procedure operative adottate • i fattori di rischio. 2. Confronto delle informazioni acquisite con le norme giuridiche e tecniche e con i principi gerarchici della prevenzione. La metodologia di valutazione che proponiamo è quella comunitaria, elaborata dalla Direzione generale V della Commissione della Unione Europea, che fornisce criteri e metodologie utilizzabili in tutti i settori produttivi. I principali fattori di rischio sono quelli identificati nelle diapositive precedenti della Ud1 i rischi per la sicurezza, igienico ambientali, organizzativi, psicosociali. diapositiva successiva La metodologia di valutazione (fasi) 3. Il procedimento di valutazione si scompone nelle seguenti fasi: • individuazione dei rischi ben noti • valutazione attenta dei rischi ulteriori • identificazione delle nuove misure preventive tecnico organizzative e procedurali • definizione del Programma delle priorità • definizione modalità di monitoraggio. • I rischi ben noti sono quelli per cui non è difficile identificare le misure di controllo che sono già in atto o che possono o devono essere adottate. • I rischi ulteriori sono quelli per i quali è necessario un esame attento e dettagliato o per i quali non sono disponibili “soluzioni” di facile applicazione. Si dovrà procedere inoltre alla identificazione di tutte le persone esposte e dovrà essere effettuata una stima tenendo conto delle misure preventive adottate. • L’individuazione delle misure preventive ha l’obiettivo di eliminare o ridurre i rischi. • L’adozione delle misure preventive dovrà avvenire tenendo conto delle priorità. Si procederà quindi alla definizione del Programma che comprenderà provvedimenti da prendersi a breve termine e provvedimenti destinati ad eliminare progressivamente o a ridurre i rischi a lungo termine. Una volta inserito nel Documento di valutazione, il programma d’attuazione delle misure di miglioramento diviene vincolante per il Datore di lavoro. Bisognerà prevedere infine modalità di monitoraggio per il” miglioramento nel tempo” delle condizioni di salute e sicurezza (D.Lgs.81/2008 e s.m.i. art. 28 comma 2 lettera c). In tutte le fasi della valutazione dei rischi il Datore di lavoro e il personale incaricato dovranno svolgere la valutazione coinvolgendo i dipendenti e i loro rappresentanti. diapositiva successiva Flow chart La diapositiva descrive il flow chart della valutazione dei rischi in azienda. Va ricordato che, secondo quanto previsto dall’art. 29 comma 3 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i, “La valutazione e il documento di cui al comma 1 debbono essere rielaborati, nel rispetto delle modalità di cui ai commi 1 e 2, in occasione di modifiche del processo produttivo o dell'organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e della sicurezza dei lavoratori, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezione o a seguito di infortuni significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità. A seguito di tale rielaborazione, le misure di prevenzione debbono essere aggiornate.” diapositiva successiva Promuovere la partecipazione dei lavoratori • Effettuare un colloquio preliminare • Realizzare una verifica al momento della stesura del documento di sintesi • Confrontare le eventuali differenze • Inserire le osservazioni in un archivio Agganciarsi all’esercitazione precedente e prima di mostrare la slide avviare un veloce confronto con i discenti riguardo a: • perché è importante promuovere la partecipazione dei LL; • quali azioni si possono compiere per promuovere la partecipazione dei LL. Sarebbe utile distribuire ai discenti il materiale prodotto dalla discussione in classe, una volta ordinato e trascritto in una scheda. L’ambito dell’attività di individuazione e valutazione dei rischi, incluse le fasi di revisione, è quello prioritario in cui il RLS può operare per la definizione di procedure che coinvolgano tutti i lavoratori, reparto per reparto, tramite: 1. effettuazione di un colloquio o un questionario preliminari alla elaborazione del documento di valutazione specifico di reparto; 2. colloquio preliminare e verifica al momento della stesura del documento di sintesi; 3. discussione che motivi le eventuali differenze tra le proposte dei lavoratori e le conclusioni del documento; 4. inserimento delle osservazioni fatte in un archivio.