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diapositiva successiva La politica e le azioni comunitarie… … dalla metà anni ’70 ad oggi • Le Direttive in materia di salute sicurezza e gli Accordi tra le parti sociali • Le direttive di prodotto e le norme En • La strategia europea • Il ruolo dell’Agenzia di Bilbao • Il ruolo del Comitato consultivo di Lussemburgo Le iniziative della Commissione dell’Unione Europea nel corso dei quarant’anni in cui meglio si è esplicata la sua politica in materia di salute e sicurezza (dal 1970 circa) presentano una evoluzione interessante rivelando un impegno inizialmente incentrato sulla emanazione di disposizioni legislative, quali le direttive, in grado di garantire ai lavoratori e alle lavoratrici di tutti i Paesi dell’Unione di disporre di un quadro legislativo omogeneo a tutela della propria salute e sicurezza. Attività quest’ultima che è stata possibile mediante l’intenso lavoro del Comitato consultivo di Lussemburgo composto da rappresentanti dei Governi, delle Associazioni imprenditoriali e delle Organizzazioni sindacali di tutti gli Stati membri. Successivamente l’impegno della Commissione si è spostato - come si può dedurre dalle priorità individuate delle diverse Strategie emanate – su azioni non legislative finalizzate ad offrire supporto formativo e informativo non solo agli Stati membri ma anche direttamente ai lavoratori e alle imprese mediante l’Agenzia Europea con sede a Bilbao e gli strumenti (materiali informatici e cartacei, ricerche, osservatori sui rischi) da essa realizzati e resi disponibili attraverso il proprio sito e i focal point nazionali che ne compongono la rete. diapositiva successiva Cambia anche in Italia il modello di prevenzione… • Prevenzione tecnica • Vigilanza “sistema comanda/controlla” • Relazioni aziendali occasionali/conflittuali • Assenza di figure tecniche competenti • Prevenzione tecnica + prevenzione soggettiva • Valutazione dei rischi e programmazione misure • Relazioni aziendali stabili e mirate • Presenza di figure tecniche competenti Significativa è stata l’influenza della cultura comunitaria per il cambiamento del modello dei prevenzione nel nostro Paese, orientato più ad un visione tecnica che gestionale ed in presenza di una diffusa sottovalutazione degli aspetti relazionali, comunicativi, formativi. diapositiva successiva …e si evolve il sistema di prevenzione aziendale • La prevenzione negli anni ’50: molto tecnico/oggettiva … poco soggettiva • Le misure organizzative e relazionali degli anni ’90: difficoltà applicative • Il modello d’organizzazione del D.Lgs.81/2008 L’evoluzione del sistema di prevenzione aziendale tuttavia pur con i passi avanti avviati negli anni ’90 risente ancora a lungo del carattere talvolta conflittuale delle relazioni, o quantomeno di una diffusa sottovalutazione dell’importanza delle stesse sia a livello aziendale che tra le parti sociali nel Paese. diapositiva successiva D.Lgs. 81/2008: le innovazioni • Il campo di applicazione • Il sistema istituzionale • Le misure di sostegno • Disposizioni contro il lavoro nero • Obblighi connessi agli appalti • La valutazione dei rischi • Il sistema di rappresentanza Questi i campi in cui è intervenuto il Testo unico modificando o introducendo nuove disposizioni, su ciascuno di essi ci soffermeremo di seguito analizzando le innovazioni introdotte: gli articoli citati nelle slide seguenti sono ovviamente sempre quelli del Decreto Legislativo 81 con riferimento anche alle modifiche introdotte dal Decreto Legislativo 106. diapositiva successiva D.Lgs. 106: campi modificati Le innovazioni introdotte dal D.Lgs.81/2008 e D.Lgs.106/2009 • Meglio definito il processo di ripartizione delle risorse per la promozione delle attività di prevenzione (art.11) • Modificate e definite le disposizioni contro il lavoro nero (art.14) • Modificate gli obblighi connessi agli appalti (art.26) • Modificate le disposizioni sulla valutazione dei rischi (art.28) • Ampliate le competenze della Commissione consultiva (art. 6) • Parzialmente rivisitato il campo di applicazione: volontari (art.3) • Rafforzati gli obblighi formativi (art.37) Il D.Lgs. 106/2009, o decreto correttivo/integrativo del D.Lgs. 81/2008 è stato emanato in coerenza con l’Iter previsto dalla Legge delega: Legge 123/2007 art. 1 comma 6, la quale dava la possibilità al Governo di adottare “disposizioni integrative e correttive” del decreto di riforma, emanato nello scorso aprile, nel rispetto dei criteri di delega. Il decreto correttivo è intervenuto su quasi tutti i campi che il Testo Unico aveva innovato senza apportare tuttavia modifiche radicali. diapositiva successiva Il sistema di promozione della salute e sicurezza Le innovazioni introdotte dal D.Lgs.81/2008 e D.Lgs.106/2009 • Art. 2 “Definizioni” c.1 lettera p) “Complesso dei soggetti istituzionali che concorrono, con la partecipazione delle parti sociali, alla realizzazione dei programmi di intervento finalizzati a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori La definizione di Sistema di promozione della salute allude evidentemente al sistema nazionale della prevenzione e va sottolineato come insieme ai soggetti istituzionali anche le parti sociali vengano considerate soggetti importanti per garantire l’efficacia del sistema. diapositiva successiva Prevenzione e sistema produttivo, piccoli passi avanti Le innovazioni introdotte dal D.Lgs.81/2008 e D.Lgs.106/2009 • Migliorato l’obbligo formativo per i datori di lavoro che assumono la responsabilità di Rspp • Non più l’autocertificazione ma le procedure standardizzate per le Pmi • Inclusione nel campo di applicazione dei lavoratori autonomi e delle aziende familiari • Misure di supporto: il Fondo di sostegno Le innovazioni qui ricordate interessano una vasta area del sistema produttivo che potremmo definire grigia, caratterizzata cioè da una totale assenza o comunque da un’insufficiente cultura della salute e sicurezza a causa dei limiti presenti nella legislazione precedente il Testo Unico che, volendo non appesantire gli oneri per le microimprese, aveva previsto misure eccessivamente semplificate se non un’esclusione totale dal campo di applicazione (come nel caso dei lavoratori autonomi delle imprese non edili). In merito è intervenuto provvidenzialmente il D.Lgs.81/2008 apportando significative modifiche alle disposizioni previgenti quali, ad esempio: • l’aumento delle ore di formazione per il datore di lavoro che assume la responsabilità del Servizio di prevenzione e protezione secondo quanto stabilito con l’Accordo della Conferenza Stato Regioni del 21 dicembre 2011 (art. 34 del D.Lgs.81/2008) • l’inclusione dei lavoratori autonomi e dei dipendenti delle aziende familiari nel campo di applicazione anche se limitatamente agli obblighi relativi all’utilizzo delle attrezzature e dei dpi • il superamento dell’istituto della autocertificazione della avvenuta valutazione del rischio con l’obbligo di adottare le procedure standardizzate anche per le piccolissime imprese. Procedure che sono state approvate dalla Commissione consultiva ed emanate mediante il Decreto interministeriale del 30 novembre 2012, in vigore dal 1 giugno 2013. diapositiva successiva Per superare il dualismo di responsabilità e competenze… Le innovazioni introdotte dal D.Lgs.81/2008 e D.Lgs.106/2009 Ministero del Lavoro: • Ispettorato del lavoro e Dpl • Inail • Istituto di medicina sociale Ministero della Salute • Sistema sanitario nazionale e regionale • Servizi di prevenzione delle Asl Ispesl e Iss Tra i più significativi interventi del decreto legislativo 81 quelli relativi alla costruzione di un nuovo assetto istituzionale finalizzato a correggere le distorsioni del sistema attuale, caratterizzato da un sostanziale dualismo di competenze e responsabilità divise e per lo più non coordinate tra Ministero del Lavoro e sue strutture operative e Ministero della Salute / Regioni e loro strutture operative. diapositiva successiva …razionalizzato l’assetto istituzionale Le innovazioni introdotte dal D.Lgs.81/2008 e D.Lgs.106/2009 Sistema di promozione della salute Comitato per l’indirizzo: istituito Commissione Consultiva permanente Istituita Sinp Attività di vigilanza • Comitati regionali di coordinamento istituiti Il nuovo Sistema istituzionale (definito nel Capo II del titolo I del Decreto Legislativo 81) prevede la costituzione di nuove strutture come il Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro (istituito nell’agosto 2009) che ha compiti strategici di individuazione delle priorità e di programmazione delle attività di prevenzione e finalmente (!) di coordinamento delle attività di vigilanza da parte dell’ispettori del lavoro e degli ispettori delle Asl. Mentre per quanto riguarda la Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro e per i Comitati di coordinamento regionali viene esaltato il ruolo delle parti sociali e, in particolare per il livello nazionale ne vengono ridisegnati i compiti. Alla base delle attività di pianificazione e programmazione delle strutture del Sistema istituzionale, di cui è parte integrante, vi è il Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (Sinp) cui spetta di fornire ai soggetti istituzionali e sociali gli strumenti necessari ad operare con consapevolezza secondo il principio “conoscere per prevenire”.