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1. La vita dell’artista iniziò in maniera difficile Botero nasce nel 1932 a Medellin, in Colombia. Suo padre, David, era un venditore ambulante che morì all’età di soli 40 anni, lasciando Botero, due suoi fratelli e sua madre (che lavorava come sarta), nella miseria. 2. Venne iscritto a una scuola per diventare torero Nel 1944 uno zio, che aveva assunto un ruolo importante nella loro vita famigliare, lo iscrisse ad una scuola di formazione per diventare torero, non si era reso conto che, in realtà, suo nipote era più interessato a disegnare e dipingere i tori che a combatterli. 3. Lo studio degli Antichi maestri è stata una rivelazione per l’arte di Botero Compiuti 20 anni, acquistò un biglietto per l’Europa. Visse a Madrid per un anno, dopo si trasferì a Parigi e successivamente a Firenze per studiare i grandi maestri del Rinascimento italiano. Questo rappresentò un periodo di rivelazione per l’artista, che fino a quel momento aveva visto l’arte europea solo attraverso delle riproduzioni. 4. La sua rivelazione artistica avvenne con una mandolina A differenza di Picasso, la cui svolta cubista arrivò dopo aver sperimentato la costruzione di una chitarra, per Botero questo momento chiave avvenne con un mandolino. Nel 1956, Botero dipinse un mandolino con foro di risonanza insolitamente piccolo, il che permise allo strumento di assumere improvvisamente delle proporsioni esagerate. Fu proprio così che iniziò la sua esplorazione del volume, che seguirà poi per tutta la sua vita. 5. Botero non dipinge “persone grasse” - egli dipinge il volume Manipolando lo spazio e la prospettiva, egli attira l’attenzione sulla monumentalità delle sue figure, mostrandole in spazi che sembrano troppo piccoli per contenerle. Egli è sempre stato fermo nell’affermare che non “dipinge persone grasse”, quello che è intenzionato a rappresentare, è il “volume” e la “sensualità della forma”. 6. Botero ha raccolto - e anche donato- centinaia di opere d’arte Tra il 1990 e il 2000 Botero ha donato più di 300 opere, sia sue sia di maestri europei del XIX e del XX secolo. 7. Dei terroristi fecero saltare in aria una scultura di Botero Nel 1995 un gruppo di terroristi decise di piazzare una bomba sotto una sua scultura Pajaro, a Medellin. L’attacco uccise 23 persone e ne ferì 200. La risposta di Botero fu quella di realizzare La Paloma della Pace, che adesso si trova accanto ai resti dell’opera precedente. 8. L’arte di Botero può avere una risonanza politica Anche se Botero sostenne che “l’arte deve essere un oasi, ossia un luogo dove rifugiarsi dalla durezza della vita”, il suo lavoro spesso è stato visto come fortemente politico. A partire dagli anni ’90, egli realizzò una serie di dipinti basati sulla violenza legata alla droga in Colombia. Come l’opera, “La morte di Pablo Escobar”, nel quale egli raffigura il barone della droga colpito a morte dalla polizia. 9. Le sculture di Botero adornano spazi pubblici in tutto il mondo Insieme alle numerose sculture di Botero che possono essere ammirate presso la sua città natale, altre possono essere viste per le strade di New York, Parigi, Barcellona, Madrid, Gerusalemme, Bamberg in Germania e Yerevan in Armenia. 10. Non mostra segni di rallentamento A metà degli anni Ottanta, continua a lavorare instancabilmente. La domanda per i dipinti e le sculture di Botero rimane forte, come testimoniano i prezzi delle opere vendute.