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L’obiettivo finale del Mastery Learning è il raggiungimento finale ottimale per tutti i membri del gruppo. I presupposti del Mastery Learning sono stati creati da Bloom negli anni 70. L’idea è che la maggior parte degli studenti possa raggiungere un elevato livello di apprendimento se vengono create le condizioni favorevoli ai bisogni di ciascuno. Le differenze nell’apprendimento si possono prevedere e modificare se ricondotte all’ambiente scolastico e alle sue variabili. I fattori determinanti sono: la qualità dell’insegnamento; l’efficacia nel presentare gli obbiettivi; verifica continua (per eventuali interventi correttivi). Come abbiamo detto prima il Mastery Learning nasce dagli studi di Bloom, il quale sosteneva che bisogna operare per obiettivi affinché chiunque possa raggiungere un traguardo. La tassonomia ha come fondamento il principio di una crescente complessità cioè un sistema di categorie poste in ordine crescente di difficoltà sia per l’insegnamento che per l’apprendimento. Essa divide gli obiettivi in tre domini: cognitivo, affettivo e psicomotorio (a volte semplificati rispettivamente in “conoscere/testa”, “sentire/cuore” e “fare/mani”). All’interno dei domini il passaggio al livello successivo è pregiudicato dall’acquisizione delle conoscenze e abilità che lo precedono. Si parla pertanto di obiettivi da ”mirare” e di ”strategie e tattiche” per raggiungerli